3 nov 2009

SEMPRE IN TEMA DI ...


SEMPRE IN TEMA

I genitori vengono a Roma, proprio per stare un poco col figlio.
Il figlio vuole fare festa al padre che compie di nuovo gli anni.
Ogni anno gli succede, anche se ciò lo coglie sempre di sorpresa.
Nonostante i grossi impegni professionali, il figlio organizza una bella festa con la sua compagna: cena al più gradevole e speciale ristorante di pesce e un grande regalo. Tutto fila a meraviglia, arriviamo tutti puntuali. Il pesce è squisito, il pacco contiene un bellissimo Borsalino di una tinta sabbia calda.
Un cappello che a Rod sta benissimo. Pensare che da quando si era sposato con in testa un borsalino color caffè, aveva deciso che il cappello lo invecchiava e non lo aveva più messo; o ero stata io a suggerirlo?.
Solo nel gelo metteva un colbacco che gli dava un’aria da Gorbaciov e questa estate per ordine del medico una paglia per riparare la sua pelle delicata dai raggi del solleone.
Si, il cappello chiaro gli sta proprio bene.
Bene, i regali non erano finiti: per il giorno dopo due biglietti in galleria per la prima di –Oggi Sposi- all’auditorium di Piano.
Che bello così abbiamo visto il film divertente, con presenza in sala degli attori, produttori, fotografi, battimani ecc. ed anche la sala Santa Cecilia dell’auditorium tutta di legno dalla splendida acustica, di cui avevo tanta curiosità.
All’uscita ci è venuto incontro Eu, sorridente e felice, aveva il posto con amici in sala.
Eu: -Vi è piaciuta la sorpresa? –
Io: - Si la sala è bellissima ed anche il film ci è proprio piaciuto, ci siamo divertiti, grazie !-
Eu: - Ma come? Non vi siete accorti che avevo una parte anche io, facevo l’avvocato! –
Io: - Mi pareva un poco di conoscerlo quello ed ho pensato come somiglia a qualcuno che conosco, e pensavo a un qualche attore…..-
Eu: - E’ il colmo, tutti mi hanno riconosciuto, i miei colleghi, conoscenti, e voi, i miei genitori NO.-
Rod: - Potevi almeno dirmi che ti pareva di conoscerlo, io non mi ricordo l’avvocato, e si che non mi sono addormentato,
Noi: - Così appena lo danno a Venezia lo torniamo a vedere e ti guardiamo bene; ma uno non pensa di vedere suo figlio sullo schermo, al cinema si va a vedere una storia e tutti sono personaggi, che un avvocato somigli a mio figlio avvocato mi sembra normale, non ci faccio caso.
In fondo significa che la storia ci ha coinvolto, non sei contento?
 

2 nov 2009

INVECCHIARE E' UMILIANTE


Se a voi la vecchiaia fa da ridere, insegnatemi qualcosa.

Io sono dieci giorni che volevo scrivere un blog divertente su tutti i piccoli e grandi intoppi che ogni giorno affronto convivendo con la vecchiaia, ma sono ancora qui a pensarci.  Ridere?

Le stesse cose capitate a un ragazzo o a una donna normale -di età- mi farebbero ridere, quando capitano a me o Rod, no. Proprio niente da ridere.

Ecco dei fatti: Mi accorgo che l’elenco del telefono ha una stampa illeggibile, soprattutto il tre ed il cinque sono così male stampati che decido di scrivere una protesta . Qualcuno mi consiglia con gentilezza di fare prima un controllo dall’oculista. Così mi comperai la prima protesi: gli occhiali.

Un giorno calcolo di prendere il treno, so che per arrivare alla stazione impiego 15 o 16 minuti. Perdo il treno perchè la strada è diventata cinque minuti piu lunga.

Corro per non perdere il vaporetto e appena salgo due persone subito si alzano e mi fanno sedere, mi chiedono se  sto bene , sono così rossa ed affannata che credono mi stia per venire un colpo.

Si sposa mio fratello e voglioi comperarmi un paio di scarpe eleganti, il proprietario del negozio entusiasta dice : Abbiamo degli splendidi decolté col tacco abbastanza largo, sono comode e morbide, con pianta larga, le sembrerà di camminare in un una valle verde .

Non solo I piedi sono diventati piu larghi e bitorzoluti, ma anche gli anelli non passano piu per le nocche artrosiche delle dita.

Al cinema, - Signora, lei ha diritto alla riduzione!

Al museo: - Quanto fa? – Oh, è gratis per gli ultra sessantacinquenni!-

Va bene è un bel vantaggio, ma …

IL vero brutto, la grossa batosta la si prende quando il corpo non rispetta piu I ritmi che ha sempre osservato. Si comincia a cercare aiuti nei lassativi, nei sonniferi, nelle compressine per la tiroide, e bisogna controllare quello che si mette in bocca, per conservare i giusti parametri nelle analisi  dei liquidi corporei.

Si, perchè ora non è sufficiente sentirsi in buona salute, bisogna che un esame lo comprovi.

E’ umiliante . Il corpo sta diventando un fragile trespolo su cui si sta in equilibrio incerto, preoccupati che ogni corpulento frettoloso lo urti  e lo faccia rovinare in terra in pezzi.

Basta poco per cadere, una pietra del selciato smossa, un cane che corre con un lunghissimo guinzaglio che non si vede chi lo regge, lo scalino di marmo bianco quando piove, e rialzarsi diventa tanto penoso.

E’ umiliante fare la valigia cercando quale dei due calzoni pesa di meno, e mettendo nel necessaire il tubo di dentifricio gia mezzo vuoto, per non portare peso inutile.

Ma ancora piu triste sollevare la valigia per metterla sopra il proprio posto e accorgersi che ci sta piombando sulla testa perchè le braccia non la reggono.

E’ tristissimo vedere che gli scalini per scendere dallo scompartimento sono così  scomodi e pericolosamente alti, è umiliante aver sempre bisogno di chi ti porga un braccio per non cadere, peggio ancora se ti trascina giu chi aveva fretta di prendere il tuo posto

La cosa piu penosa è aver bisogno di andare frequentemente al gabinetto; certo problemi sono frequenti ad una età, ma I giovani non lo sanno e si seccano se devono spostarsi in treno o in aereo per lasciarti passare, e poi trovi le tiolette occupate o non funzionanti, ed hai paura che ti succeda  di non riuscire a controllare il tuo corpo.

Questa paura ti porta a valutare in ogni programma quanto tempo dovrai aspetare prima di  poter trovare una toilette libera e facilmente acessibile.

Al bar o al ristorante a volte devi scendere scale che sembrano pensate per scoraggiare l’uso del gabinetto, saranno progetti di giovani architetti che vanno in gabinetto solo per lavarsi le mani.

In casa d’altri se un pranzo dura a lungo,  sul più interessante del discorso ti addormenti. Se ti trema la mano e versi un poco del vino sulla tovaglia candida o sulla camicia? Ti vien da ridere? A noi no.

Soffri se, ospite, sai che ti alzerai nel mezzo della notte e la preoccupazione ti impedisce perfino di addormentarti, poi ti svegli cercherai di non far rumore andando al bagno e non accenderai la luce per non svegliar qualcuno e succede che urti una sedia che cade con fracasso nel silenzio e nel buio e hai svegliato tutti.

Penoso è il momento in cui saluti una persona e stai dicendo un nome ma non lo trovi nella memoria; quando devi pagare alla cassa e improvvisamente ti senti incerto come se le monete del tuo portafoglio fossero di un paese sconosciuto, poi ti riprendi, ma ti resta questa sensazione di insicurezza, di squilibrio, di paura di sbagliare, di essere in balia di chi ti voglia fregare.

Vorresti fare un lungo viaggio, una bella vacanza verso il caldo primaverile, ma come fare ora che ogni movimento ti fa sentire tutte le articolazioni e i muscoli e i tendini che protestano, ora che ogni spostamento ti da tanta insicurezza? E ne parli con i familiari e gli amici, ma nessuno capisce l’angoscia che ti dà vedere il baratro che si allarga sempre piu tra I tuoi desideri e le tue risorse.

Ti consigliano di reagire, di fare ginnastica, di tenere la testa attiva, di fare dieta, di sforzarti. Ma se stai gia sforzandoti al massimo sia nel fisico che nella psiche, che rimedio è mai questo?

La Montalcini, certo la Montalcini … 105 anni.

Fateci ridere se potete.