30 nov 2010

la pentola

Dal 1968 siamo state assieme, e ti ho riempita di carbone diverse volte, hai pure una protesi di legno sulla valvola, mi hai servito con pazienza, mi dispiace, adesso gli spazzini vedranno se sei riciclabile in qualche modo.

DECODER

DECODER
il babbo è in fibrillazione per la TV che è passata in digitale.
Sono mesi che ogni volta che legge o sente l’annuncio minaccia del cambio in digitale si agita. Non crede che la TV che abbiamo comperato nuova in giugno abbia il decoder dentro.
Io mi sono incazzata perchè ieri sera a mezzanotte , stiravo le sue camicie e lenzuola e lui è venuto desolato a dirmi, - Ti ga visto che no gavemo el decoder, gavevo dito mi, adesso no se pol vedar gnente! De colpo se deventa tuto nero e po I ga scrito na stricheta : nessun programma disponibile -
Mi: -El decoder sta dentro, domani con pazienza cerco di vedere se riesco a passare dall'analogico al digitale. Franco mi ha detto come ha fatto a Milano.
Rod: - Ma se non riesci?
Mi: - Pasiensa, semo vissui tanti anni sensa TV , podaremo star un po' de giorni senza TV.
Lui: - E io, che non posso andare da nessuna parte che ho male alle gambe e ai piedi e che non posso legere che non ci vedo , cosa faccio tutto il giorno? Allora dimmelo che devo morire!
Questa mattina è arrivato in cucina e prima di dire buon giorno ha detto: - Cosa pensi per la tv?
Io che dovevo andare alle 11.30 dal dentista e stavo cuocendo dei bellissimi fagioli bianchi di spagna per provare la ricetta della torta della mamma, mi sono sognata di piantare tutto e andare a provare a sistemare la TV.
A Rod non lo ho detto perchè non venisse a tormentarmi - se vede tutto nero, no ti riesci vero? Me dispiase che te faso perder tuto sto tempo, ecc- Tanto lui era a far colazione e … mi sono dimenticata dei fagioli.
Ho lavorato sul telecomando TV e ho visto che qualcosa si vedeva. Sul piu bello è capitato Rod e io innervosita per farlo tacere gli ho ordinato di prender nota dei numeri che gli dicevo e i nomi dei programmi che trovavo.
999, tele...
998, Radiomaria
997, teleregione
ecc ecc
Saltarono fuori tutte le berlusconidi, Rai 2, radio 1, 2, 3, Rai storia, Rai sport, Rai films e cartoni, ecc ma Rai tre e Rai uno niente.
Poi è arrivato in soggiorno il puzzo di proteine vegetali carbonizzate.
Ho lanciato un urlo. I FAGIOLI
La pentola questa volta non la pulisco, l'ho portata subito dallo spazzino. Dalla puzza si capisce subito che I fagioli sono ricchi di proteine
Dopo 7 ore le mani mi puzzano terribilmente di carbonizzato, solo per aver aperto il coperchio.
Si è vero, ho fatto una terribile scenata a Rod, non ricordo nemmeno tutto quello che gli ho detto, ma una cosa la ricordo:
-Tu dici che non ti amo, ma tu ami solo la TV, e solo per lei vivi. Sono stufa.-

25 nov 2010

Turisti a caso

SONO FORESTI

Vicino al Campo dei Miracoli sei turisti che parlano inglese si sono persi.
Sono le otto di sera, hanno una mappa di Venezia, leggibile, ma non al buio delle calli, hanno un ton-ton che li sta portndo per callette perse, e loro vogliono trovare una certa calletta che sul loro Ton-ton sembra vicina, ma nessuno dei locali conosce.
Mi viene un’ispirazione e chiedo dove vogliono arrivare, se albergo, ristorante, negozio o altro.
Il mio inglese è molto, molto, molto limitato, e so che mi imbarco in un’impresa ad offrirmi di parlare con loro. Essi estraggono una nuova carta in cui qualcuno del bed end brek dove alloggiano a San Marco ha indicato una filza di ristoranti .
Sono scelti ai quattro angoli più persi della città, per dare l’illusione di locali non da turisti, ma sono i soliti posti che si trovano in tutte le guide alternative e non, e cari impestati.
Comunque mi indicano il nome di un ristorante che conosco bene, è sulla mia strada e quindi mi offro di condurli. La signora giovane mi abbraccia riconoscente. Ha scarpette con tacchi e la punta stretta, deve aver camminato ben più della sua abitudine. Tre volte nei dieci minuti di strada si informa se manca molto, camminando mi spiega in inglese che una sua nonna è nata in toscana, e lei non sa spiaccicare una parola di italiano, tanto che leggeva il nome del ristorante ‘Da Gigio’ – DEIGIAIGIOU.
Arriviamo all’agognato ristorante che è chiuso, per il suo turno di riposo. I sei sono costernati e si consultano in inglese, poi mi mostrano il nome di un ristorantino tipo bettola che sta dal’altra parte del canalgrande, in un altro dedalo di callette.
Dico che non posso spiegare come arrivarci, è un altro sestiere, lontano, se vogliono ci sono tanti locali attorno ed io ne frequento spesso uno che è molto buono ed essendo vicino se vogliono li posso accompagnare.
Mi ringraziano, La donna giovane mi abbraccia e mi dice un sacco di gentilezze in inglese.
Li accompagno alla Antica Adelaide, mi fermo fuori e dico che possono controllare fuori il menù ed i prezzi se sono di loro gradimento, dicono che è pieno di gente, spiego che sono quelli che prendono lo spritz al banco e che ci sono due salette dentro, comunque li saluto che non mi interessa cosa vogliono decidere e finalmente torno a casa.
Ieri siamo andati con Rod e due amiche a mangiare alla Antica Adelaide, e così per curiosità chiedo come era finita con gli inglesi .
Si erano seduti ad un tavolo, hanno aspettato il tempo che io non li vedessi e senza dire buona sera, senza una scusa si sono alzati e sono scomparsi.
Foresti, ma mi chiedo perché entrare e sedersi, perché ringrazziarmi tanto e addirittura abbracciarmi? Chissà poi in che buco si sono fatti spennare, o forse hanno preferito Mac Donald che avevano visto aperto?
Chissà se con Ton-ton sono riusciti ad andare a letto prima dell’alba.

18 nov 2010

cellulari

CELLULARI

Ore 9 e 45

- Rod, vado al Lido a tor del vin.

- Torni per mangiare?

- Si, ma se faccio tardi preparati qualcosa.

- ????? cosa ?????

Ore 13 e 20

Col mio carrello pieno di 12 bottiglie, mi fa male l’epicondilite, arrivo al pontile dell’Orto decido di telefonare a Rod che metta su l’acqua per una pasta, sarò a casa in 15 minuti.

Chiamo sul suo cellulare, ma Rod fa cadere la comunicazione.

Chiamo sul fisso, e Rod urla:

- ti sa che no funsiona quei maledetti accidenti e ti me ciami sul telefonin! Ciamavo e ciamavo e no sentivo niente, ti vol proprio farme rabiar?

- Certo che se per rispondere aspetti tanto …

- Per quello lo fai, per potermi dire che sono lento!

- Non importa, non arrabbiarti per niente, adesso mi senti, volevo solo dirti di metter su l’acqua che arrivo.

- Che acqua? Non capisco, cosa devo fare, il telefonino faceva un sacco di rumori , dei fischietti.

- A casa vedrò, metti l’acqua della pasta, ciao.

E penso che Rod non riuscirà mai a farmi il regalo di Natale che gli ho chiesto: Imparare ad usare il cellulare per chiamare e rispondere, e bloccare e sbloccare la tastiera, niente di piu. Forse è per questo che era così agressivo.

Arrivo a casa e lui è in cucina che taglia e mangia delle fette di salame .

Ha messo l’acqua nella pentola, ma poca poca perché non si ricordava a cosa doveva servire.

Piu tardi: Il cellulare di Rod sibila e comunica che non c’è piu posto nei messaggi.

Li avevo vuotati da poco, ma in effetti ci sono ben 23 messaggi tutti dallo stesso numero, tutti uguali : -- Quando vieni a prenderti il maglione ?--


Ma questo è il messaggio che ho mandato io ieri a Checo! Come mai ha riempito il cellulare di Rod?

Mistero. Poi guardo il mio cell. C’è un messaggio vocale, lo ascolto

Non posso trascriverlo, c’è una fila di parolacce di Rod che se la prende col telefonino che non parla e lui li odia questi oggetti così complicati e inutilmente pieni di pulsanti piccoli che vanno bene per le dita dei lattanti, che non prendono la linea e non parlano e fanno solo dannare.

- Sarà questo da strucar, o questo? Che el vada a remengo!- fine del messaggio vocale.

Cosa avrà schiacciato Rod?

Nei messaggi inviati dal mio risultano 23 messaggi inviati a Rod : tutti 23 -- Quando vieni a prenderti il maglione? --


Ma io non ho fatto questo, infatti sono partiti tutti durante la mia telefonata sul fisso di Rod.

Questa è la vecchiaia: le cose che ci servono hanno funzioni misteriosamente complesse , solo per noi.

Usandole ti senti sicuro come uno che cammina sul ghiaccio