Veccchiaia aiaiaiaiai
Finito il film, ultimo spettacolo, in saletta piccola (una cinquantina di posti) Rod mi dice che va al gabinetto, io lo aspetto fuori della sala .
Aspetto, aspetto, arriva il ragazzo a vedere se siamo usciti tutti e gli dico che il marito è alla toilette.
Lui annuisce e se ne va.
Io aspetto, e Rod non si vede.
Torna il ragazzo, in compagnia della sua ragazza, finchè non usciamo tutti lui non puo andarsene, mi vede e dice – Non c’è fretta, faccia con comodo!!- ed ha la faccia gentile, per niente scocciata. Io torno in sala, vado alle toilette, quella degli uomini è vuota, a luce spenta; deve essersi sbagliato, non guarda mai bene le figurine prima di entrare.
Anche qui dalle donne è buio. Chiamo, Rod RRROOOOD, dove sei finito, cosa fai?
Silenzio.
Mi preoccupo veramente, non puo scomparire così un uomo, come a “chi l’ha visto?” agitata mi immagino gia in TV a fare un appello pietoso:
“Torna a casa, non ti faremo ritorsioni, ti vogliamo tutti bene, se hai un problema parliamone, ma torna subito! ”
Allora chiamo il ragazzo e dico: Mio marito è scomparso, non so come abbia fatto, ma se ne è andato, sono preoccupata .
Il ragazzo corre su e apre una misteriosa porta di sicurezza che non avevo notato e mi prega di tenerla aperta perché da fuori non si apre, e chiamiamo.
Dal fondo di una ripida scala Rod risponde, deve risalire piano piano e spiega che ha bussato e chiamato, appena si è accorto di aver sbagliato porta, ma noi non sentivamo e lui non sentiva i miei richami.
Eccolo, finalmente e scoppiamo a ridere, ma lui deve ancora andare in gabinetto.
Mi no go visto la scritta TOILETTE, ma go visto el disegno de un ometto che correva, pensavo che …
Questa volta sto sulla porta, non vorrei che prendesse di nuovo l’uscita di sicurezza.
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