SUORE

: LA SUORA
MI HA FERMATO, VOLEVA UN’INDICAZIONE STRADALE. ERA SOLA, TRASCINAVA UNA VALIGETTA TROLLER, ERA IL CREPUSCOLO QUESTA ESTATE.
LE GONNE AL POLPACCIO, GRIGE, NE AMPIE NE STRETTE, CALZE POCO VELATE, SCARPE COL TACCO GROSSO ALTO TRE DITA, NERE.
NON SAREBBE STATA DIVERSA DALLE ALTRE DONNE ANZIANE DEL QUARTIERE, SOLO AVEVA UN VELO DI TELA NERA A COPRIRE I CAPELLI ED UN GOLF DI LANA GRIGIA A MANICHE LUNGHE.
- CON QUESTO CALDO, SUORA, PERCHE IL GOLF?-
- FA PARTE DEL VESTITO DA VIAGGIO, NON SI SENTE IL CALDO, È QUASI NOTTE.-
D’ISTINTO ANNUSAI PROFONDAMENTE L’ARIA: NON EMANAVA NESSUN ODORE NE BUONO NE CATTIVO.
LE SUORE DELLA MIA INFANZIA, SESSANT’ANNI FA, SEMPRE A DUE A DUE, FORSE PERCHE SI POTESSERO CONTROLLARE RECIPROCAMENTE E RIFERIRE POI ALLA SUPERIORA OGNI SGUARDO CURIOSO, OGNI PAROLA NON INDISPENSABILE, OGNI TRASGRESSIONE ALLA REGOLA.
SEMPRE VESTITE CON AMPI E LUNGHI ABITI A PIEGHE DAL MODELLO MISTERIOSO, UNA STOLA SUL DAVANTI COPRIVA BOTTONI O LACCI E LOGICAMENTE LE MANI.
SE ERANO GROSSE PAREVANO DEI GALLEGGIANTI INFORMI, SE DI TAGLIA NORMALE ERANO COME TESTE APPOGGIATE SU UNA GRANDE SCATOLA NERA.
IL LORO CORPO ERA ASSENTE, SOLO LE ROTONDE PUNTE DELLE SCARPE NERE SBUCCAVANO AD OGNI PASSO, E LA SUOLA ALLA GENUFLESSIONE. NON SAPEVO SE AVESSERO FIBIE O STRINGHINI.
UNA SPECIE DI GRANDE BAVAGLINO INAMIDATO FACEVA DA COLLETTO, E ANCHE IL GRANDE VELO SVOLAZZANTE ERA FERMATO SULLA FRONTE DA UNA STRISCIA DI RIGIDA STOFFA BIANCA. VISTE DA DIETRO PAREVANO TUTTE DELLE PIRAMIDI NERE CONSUMATE DAL TEMPO.
EMANAVANO UN ODORE TERRIBILE DI CONVENTO; NON LA PUZZA DI SUDORE DI CHI FA LAVORI FATICOSI, CHE SA DI SOLE E DI UMANO, MA UN SUDORINO DI POCO LAVATO, UN ODORE DI FRITTO CATTIVO, ORRENDAMENTE MISTO AD INCENSO E A MINESTRA DI CAVOLO, UN ODORE DI RANCIDO E DI “UNFEGÀ” DI MUFFA E DI POLVERE, DI CERA E VARACCHINA ASSIEME .
UN’ORA ALLA SETTIMANA ERANO INVESTITE DEL POTERE DI COMANDARE: LA DOMENICA ALLA MESSA DEL FANCIULLO, AVEVANO IL SACRO COMPITO DI VIGILAVARE CHE NESSUNO PARLASSE, CHE TUTTI CANTASSERO, CHE TUTTI DICESSERO A GRAN VOCE LE PREGHIERE E CHE NESSUNO AVESSE IL LIBRICINO APERTO ALLA PAGINA SBAGLIATA.
GESTIVANO IL POTERE CON UNA RIGIDEZZA E UNA PERFIDIA SOTTILE, SE TI CADEVA IL LIBRO DA MESSA TI GUARDAVANO CON FEROCIA, PER CAPIRE SE ERA UN TRUCCO PER RIPOSARE LE GINOCCHIA, CONTROLLAVANO SE DENTRO AVEVI FIGURE DIVERTENTI INVECE DEI SANTINI, SE ANDAVI NEI BANCHI DI DESTRA TI VENIVANO A PRENDERE SUBITO PER UN ANGOLO DEL VESTITO E TI TRASCINAVANO AI BANCHI DI SINISTRA, QUELLI DELLE FEMMINE! IL PEGGIO ERA SE DIMENTICAVI IL VELO DI PIZZO CON CUI OGNI DONNA, DAI SEI ANNI IN SU, DOVEVA COPRIRE LA TESTA IN CHIESA.
LA SUORA ALLORA TIRAVA FUORI DA SOTTO QUELLA STOLA CHE CHIAMAVA “PAZIENZA” E CHE NASCONDEVA OGNI COSA, UN VELO NERO CHE TI OBBLIGAVA A POSARE SUI TUOI CAPELLI, E PUZZAVA ORRENDAMENTE DI CONVENTO E DI CAPELLI UNTI, E SENTIVI VOGLIA DI VOMITARE.
L’ARIA CHIUSA DELLA CHIESA, LA FOLLA, I CANTI, LE PREGHIERE A SQUARCIAGOLA, IL CALDO ESTIVO O IL FREDDO INVERNALE, LE DIVERSE PUZZE, L’INCENSO E IL DIGIUNO OBBLIGATORIO PER COMUNICARSI, MI FACEVANO DESIDERARE DI FUGGIRE, SENTIVO LO STOMACO CHE SI RAGGRINZIVA, DEI PICCOLI DITI LO SOLLETICAVANO, LA TESTA MI GIRAVA.
ALLORA MI ALZAVO DI SCATTO E CERCAVO DI USCIRE NEL PIÙ BREVE TEMPO POSSIBILE, PER NON VOMITARE, PER NON SVENIRE.
ALLORA LA SUORA SI PARAVA DAVANTI E BISBIGLIAVA CHE NON DOVEVO ANDARE, CHE ERA IL DEMONIO CHE MI TENTAVA, CHE ERA PROPRIO IL MOMENTO DELLA CONSACRAZIONE.
IL MIO MALESSERE CON LA SUA VICINANZA CRESCEVA ED ERO COSTRETTA A DARLE UNA SPINTA ED A FUGGIRE.
LA SUORA ERA CONVINTA DELLA PRESENZA DEL DEMONIO IN CHIESA, IO ERO TERORIZZATA DALLA PAURA DI VOMITARE O SVENIRE TRA LA GENTE, TENTAZIONI O PECCATI IN QUEL MOMENTO PASSAVANO IN SECONDA LINEA.

PITTIME

BLOG
IL 10 scorso ho dato il "famoso" esame di grammatica spagnola....mah! una parte dovrei averla fatta bene ma l'ultima, che riguardava i verbi irregolari, l'ho proprio cannata alla grande...aspetto febbraio per sapere il risultato... Davide sempre il 10 è stato operato al menisco ad Abano ma ora sta bene e mi ritrovo a casa un pupone di 100 e passa chili che ha bisogno di coccole e tante attenzioni... questi uomini saranno grandi, saranno grossi ma caspita se sono pittime!!!
QUESTO MI DICEVA UN’AMICA, ED IO LE RISPONDEVO CHE NON HA IDEA DI QUANTO LO SIANO I MEDICI, CHE, QUANDO SI SENTONO UN CAPOGIRO O DUE LINEE DI FEBBRE PENSANO SEMPRE CHE TUTTO QUANTO HANNO STUDIATO DI PIU RARO E GRAVE STIA CAPITANDO A LORO. I MEDICI DI SOLITO NON SANNO PROPRIO SOPPORTARE IL MALE.
ROD, CHE SENTIVA, DISSE :
- MA IO SI CHE SO SOPPORTARE BENE IL MALE, PENSA A QUANTE PASTIGLIE DEVO PRENDERE PER LA PRESSIONE, E IL CEROTTO CAVA E METTI OGNIO GIORNO, E IL REFLUSSO, IL COLLIRI DA METTERE DUE VOLTE AL GIORNO E IL SENSO DI CAMMINARE SULLA GOMMA CHE NON HANNO CAPITO DA COSA DIPENDA, E… NONOSTANTE TUTTI I MIEI MALI IO SOPPORTO BENISSIMO IL MALE.—
ROD, TU HAI TERRORE DEI TUOI COLLEGHI CHIRURGHI, NON TI FAI LA GASTRO PER PAURA DI SENTIRTI SOFFOCARE, PREVEDI SEMPRE LA DIAGNOSI PIU SPAVENTOSA PER OGNI MAGAGNETTA ! IN CHE SENSO SOPPORTI BENE IL MALE ?
ROD : NEL SENSO CHE CONTINUO A VIVERE.

terza eta

TERZA ETA’
UNO DEI PROBLEMI DELLA TERZA ETA , QUANDO COMINCIA NON SI SA, E’ LA MEMORIA.
UNA PERSONA CHE E’ SEMPRE STATA DISTRATTA E SMEMORATA, SI DICE PEGGIORI CON GLI ANNI.
IO A GIORNI PEGGIORO, A GIORNI NO.
IERI SONO ANDATA A PADOVA, ERA UNA GIORNATA SI. NEL SENSO CHE PEGGIORAVO LA MEMORIA.
AVEVO PROGRAMMATO PERFETTAMENTE TUTTO, MA NON AVEVO SCRITTO FOGLIETTI DI APPUNTI.
AL RISVEGLIO PROBLEMA ACQUA ALTA: DOVEVO FARE DEGLI ACUISTI AL SUPERMERCATO PRIMA DI ANDARE ALLA STAZIONE : ROD ERA IN AGITAZIONE, -SE L’ACQUA ESCE NON POSSO ANDARE AD INCISIONE, QUANDO SARA LA MASSIMA ?-
HO PRESO IL CARRELLO PER LA SPESA, MA IN STRADA CERCANDO DI SCOPRIRLO, CHIEDENDO AI SOLITI INFORMATI, NEGOZIANTI E TRASPORTATORI, HO GUARDATO L’OROLOGIO E HO VISTO CHE NON FACEVO IN TEMPO A FARE LA SPESA, SONO TORNATA A DIRE A ROD CHE ORMAI NON SAREBBE USCITA NELLE NOSTRE FONDAMENTE, E POTEVA ANDARE.
POI SONO USCITA PER ANDARE ALLA STAZIONE. HO PENSATO DI CONTROLLARE IL CELLULARE, ED HO VISTO CHE NON ERA IN BORSA.
TORNO A CASA, LO PRENDO, TORNO FUORI E SCOPRO DI AVER LASCIATO LE CHIAVI DI CASA SUL MOBILE DOVE HO PRESO IL CELLUL..
DECIDO DI CORRERE A CASA PERCHE’ SE ROD SARA’ FUORI, CHI MI APRIRA’ AL RITORNO ?
ESCO E PIOVE. NON HO PRESO NE OMBRELLO NE UN CAPPELLO, NE UNA SCIARPA.
ORMAI E’ TROPPO TARDI E CORRO IN STAZIONE SPERANDO CHE LA PIOGGIA CESSI .
IL TRENO PER PADOVA DEVE ANCORA ARRIVARE DA BOLOGNA E CHIEDO AI FERROVIERI –DUE UOMINI E DUE RAGAZZE GIOVANI - CI SONO SPERANZE CHE DOPO RIPARTA? MI ASSICURANO CHE RIPARTIRA’, MA FARA’ RITARDO DI CINQUE MINUTI.
SCOMPARTIMENTO QUASI VUOTO : UN UOMO CHE HA FATTO DEL SUO SPAZIO UN PICCOLO UFFICIO, TELEFONA E RICEVE TELEFONATE PER CERTI AFFARI SFUMATI E ALTRE PER ORGANIZZARE LE FERIE DI NATALE; UNA ABBONDANTE MOLDAVA CHE PARLA FITTO FITTO NELLA SUA LINGUA, A GRAN VOCE PER SOPRAFFARE LA VOCE DELL’UOMO D’AFFARI CHE E’ PIUTTOSTO AGITATO. NON SI INTERESSANO CHE QUESTO TRENO NON PARTE E SI STA RIPOSANDO QUI A VENEZIA.
IL TRENO PARTE VENTICINQUE MINUTI DOPO L’ORARIO PREVISTO, DICONO A CAUSA DELLA NEVE ! QUALE ?
NE PERDE ALTRI CINQUE DA VENEZIA A MESTRE, PERCHE’ TROVA TUTTI I SEMAFORI CHIUSI.
SONO SEMAFORI ANCHE QUELLI DEI TRENI ?
ECCO, MI SONO DIMENTICATA DI OBLITERARE ! PENSO DI SCENDERE A MESTRE, MA GIA ENTRA NELLO SCOMPARTIMENTO LA CONTROLLORA, E’ UNA DI QUELLE A CUI HO CHIESTO LE INFORMAZIONI IN BANCHINA.
VEDO LA MULTA IN FACCIA, E LE CORRO INCONTRO SORRIDENDO, LE DICO:- OGGI DIMENTICO TUTTO: OMBRELLO, CAPPELLO, SCIARPA E PERFINO DI TIMBRARE -.
E LE PORGO IL BIGLIETTO CON L'ARIA DI UNA SCOLARA IMPREPARATA.
MI SORRIDE, PRENDE IL PEZZETTO DI CARTA E CI SCRIVE SU IL NUMERO DEL TRENO, L’ORA, LA DATA, E –OBL. GUASTA A VE. SL. -
MI RITORNA IL BIGLIETTO SENZA UNA PAROLA DI RIMPROVERO, NE UNA RACCOMANDAZIONE .
QUESTO E’ UN SEGNO CHE ESISTE ANCORA IN ALCUNI IL RISPETTO PER LA TERZA ETA.
O FORSE SONO GIA NELLA QUARTA E LA CONTROLLORA HA PENSATO CHE PER LA MEMORIA SONO ORMAI PERSA ?

Calzini da uomo
RODOLFO SOMATIZZA ?
RODOLFO, POCO DOPO IL NOSTRO MATRIMONIO HA COMINCIATO A MANIFESTARE INSOFFERENZA PER CERTI COMPORTAMENTI CHE PRIMA GLI SEMBRAVANO NORMALI : IN AGOSTO DEL 1972 HA DECISO CHE NON SAREBBE PIU ANDATO DAL BARBIERE PER IL TAGLIO DEI CAPELLI, VISTO CHE MI TROVAVA DISPONIBILE AD ASSUMERMI IO IL COMPITO : TANTO TEMPO GUADAGNATO, DICEVA. MA SI TRATTAVA DI RIBELLIONE AL RICHIAMO DEL BARBIERE CHE NE SPIAVA IL PASSAGGIO E LO CHIAMAVA AUTORITARIO : - DOTOR, EL GA I CAVEI JONGHI, EL VEGNA DENTRO CHE FEMO IN DO MINUTI !-
A ME LA COSA PIACE, QUANDO TAGLIO I CAPELLI MI VIEN SEMPRE IN MENTE DALILA CHE TENEVA IN PUGNO SANSONE.
PRIMA LI TAGLIAVO ANCHE A MIO PADRE CHE AVEVA LO STESSO RIFIUTO PER IL BARBIERE.
DA QUANDO E’ ANDATO IN PENSIONE ROD NON SOPPORTA PIU LA CRAVATTA, SI SENTE STROZZARE, SOFFOCARE, E SENZA CRAVATTA PUO TENERE LA CAMICIA APERTA ALL’ULTIMO BOTTONE.
QUANDO LA PORTAVA, ERAVAMO ANCORA MOROSI , GLI REGALAI DELLE CRAVATTE, CHE TROVO’ BELLE E SONO ANCORA INTATTE APPESE IN ARMADIO.
A ME LA COSA NON INTERESSA PARTICOLARMENTE, SONO ANNI CHE RISOLVO ALTRIMENTI I REGALI.
DA UN ANNO NON SOPPORTA PIU L’ELASTICO DEI CALZINI E CALZE AL GINOCCHIO.
QUESTA VOLTA NON SI SENTE SOFFOCARE, MA QUASI.
A GUARDARE OBBIETTIVAMENTE LA COSA, NON HA POI TORTO; NON CAPISCO PERCHE’ I FABBRICANTI DI CALZE PER UOMO FACCIANO IN TUTTI I MODELLI SPERIMENTATI DEGLI ELASTICI COSI’ STRETTI CHE FAREBBERO I SOLCHI ANCHE SULLE GAMBETTE DI ADOLESCENTI ANORESSICHE. POSSIBILE CHE NON SI RENDANO CONTO DELLE CIRCONFERENZE DI CAVIGLIE E POLPACCI DI UOMINI NORMALI ?
BISOGNA INFORMARLI, MA COME ?
INTANTO SE QUALCUNO, LEGGENDO IL BLOG MI SAPESSE CONSIGLIARE UNA MARCA DI CALZE MASCHILI CHE NON PRESENTANO QUESTO PROBLEMA , SAREI INFINITAMENTE GRATA. MI RISPARMIEREI L’INCONCLUDENTE COMPITO DI SEDERMI IN POSTAZIONE MOLTO BEN ILLUMINATA, PRENDERE UN AGO ABBASTANZA ROBUSTO E CERCARE I FILI ELASTICI DALLE SUDDETTE, CHE I FABBRICANTI RENDONO PERFETTAMENTE MIMETIZZATI, E AD UNO AD UNO STRAPPARLI, SENZA DANNEGGIARE LA TESSITURA DELLA CALZA.
IL COMPITO NON E’ NE SEMPLICE NE VELOCE.

A PROPOSITO DELLA RICETTINA, QUALCUNO ERA PREOCCUPATO DEL RISULTATO, INVECE SIAMO RIUSCITI A MANGIARA TUTTA A PRANZO, CON L’AIUTO DI UN BUON BICCHIERE DI VINO, E IL RESTO ALL’ORA DEL TE.
CHI HA PAZIENZA E DENTI, RIESCE A MASTICARE ANCHE LE STRACAGANASSE.

RICETTINA

RICETTINA
DOMANI VADO A PADOVA, ROD VUOLE LA PRIMA CLASSE, DICE CHE NON PUO PERMETTERSI DI FARE IL VIAGGIO IN PIEDI.
DOMANI LA GENTE NON VA A PADOVA, E’ FESTA E, IN CASO I TRENI CHE VENGONO A VENEZIA TRABOCCHERANNO DI GENTE.
COL BIGLIETTO DI SECONDA POSSIAMO PRENDERE I LOCALI CHE NON HANNO LA PRIMA, MA SONO MOLTI.
SEMBRA CONVINTO.
IO PORTERO’ UNA TORTA FREGOLOTTA DI MIA INVENZIONE, VISTO CHE LE PASTINE SONO TROPPO INGRASSANTI.
1- PRENDO IL FRULLATORE E METTO DENTRO MANDORLE, UN PUGNO DI SEMI DI ZUCCA SBUCCIATI CHE HO COMPERATO IN AUSTRIA, LE ZUCCHE CRESCONO ANCHE DA LORO CHE VOGLIONO IMPORTARE MENO MANDORLE MEDITERRANEE PER COLPA DELLA RECESSIONE.
LA FARINA CHE RISULTA DAL FRULLARE IL TUTTO ASSUME UN COLORE LEGGERMENTE VERDASTRO, SEMBRA POLVERE DI PANE AMMUFFITO. ALLORA AGGIUNGO QUALCOSA :
2- GHERIGLI DI NOCI, DEL PANE BISCOTTO, DEL SESAMO TOSTATO IN UN PENTOLINO –ANCHE QUESTO AUSTRIACO, CHE A LORO IL SESAMO PIACE PER VIA DI ALI BABA-
3- TRE CUCCHIAI COLMI DI FARINA DI FIORE E TRE DI POLENTA GIALLA
4- TRE CUCCHIAI – NON COLMI- DI OLIO E TRE DI ZUCCHERO DI CANNA.
5- POI MI SONO GUARDATA IN GIRO PER LA CUCINA ED HO PRESO ANCHE DELL’UVA PASSA, DELLE NOCI BRASILIANE, UN UOVO E DUE CUCCHIAI DI LATTE.
6- HO UNTO UNO STAMPO COL BUCO DI BURRO , PANGRATTATO E HO RIEMPITO CON QUEL FRULLATO SECCO-UMIDO, HO BAGNATO CON GRAPPA E HO MESSO IN FORNO.
7- 50 MINUTI A 180* ; VIEN FUORI QUESTO ANELLO IN CUI IL SESAMO NON SI E’ MINIMAMENTE INTEGRATO COL RESTO, E RESTANO QUESTI GRAZIOSI SEMINI BIANCHI SUL BRUNO-VERDASTRO DELLO ZUCCHERO MASCOBADO+ SEMI DI ZUCCA .
DOMANI SENTIREMO COSA E’ IL SAPORE. CON ADRI E PAOLA SI PUO SPERIMENTARE, NON E’ CRITICA COME I FIGLI CHE AVREBBERO VOLUTO SEMPRE TORTE PERFETTAMENTE ESEGUITE SECONDO GLI ORDINI IMPERATIVI DELLE RICETTE .
P.S. : LA RICETTA NON HA NIENTE A CHE FARE CON IL BISOGNO DI FARE ORDINE NEI BARATTOLI DI CUCINA.