22 dic 2010

Al cinema 3

Anche questa sera siamo andati al cinema, pioggia tutto il giorno:

-Adesso che piove poco ci conviene andare per vedere il film di Woody Allen, magari domaani c’è acqua alta o nevica.

-Va bene andiamo almeno ci ripaga del film di Mattone-

- A proposito sai che ad Holliwood party lo hanno intervistato, è in viaggio di nozze e il suo film va alla grande, ha fatto un fottio di incassi.

- Probabile che tutti I ragazzi che devono portare storia agli esami sperino di risparmiarsi così un po’ di pagine di studio. O sono I prof che li consigliano di andarlo a vedere, visto che l’anno prossimo sara il centennario dell’unità, puo fornire qualche idea per I temi di maturità.

All’uscita la cassiera che era quella dell’altra sera ha detto: “meglio questo vero? Da questo escono tutti sorridenti, io ne ho visto solo un pezzo, divertente, invece -Noi Credevamo- per fortuna che è in saletta B, scappano tutti prima della fine, così lungo e noioso che non resistono.

Poi ha proseguito- Mi dispiace per voi, c’è l’acqua alta adesso-

- Come? Acqua alta? Ma se non hanno suonato le sirene! C’è, bella alta.

- Pazienza, ci bagneremo le scarpe, è proprio qui fuori-

- Aspettiamo, dice Rod.

- Ma scherzi, è mezza notte e loro chiudono, vuoi stare un’ora appollaiato sui due scalini del cinema?

E siamo andati a casa, cercando I percorsi piu alti e con una simpatica sosta dall’Antica Adelaide che era piena di gente, come sempre quando c’è l’acqua fuori.

Aiaiai Vecchiaiaiai al cinema

Veccchiaia aiaiaiaiai

Finito il film, ultimo spettacolo, in saletta piccola (una cinquantina di posti) Rod mi dice che va al gabinetto, io lo aspetto fuori della sala .

Aspetto, aspetto, arriva il ragazzo a vedere se siamo usciti tutti e gli dico che il marito è alla toilette.

Lui annuisce e se ne va.

Io aspetto, e Rod non si vede.

Torna il ragazzo, in compagnia della sua ragazza, finchè non usciamo tutti lui non puo andarsene, mi vede e dice – Non c’è fretta, faccia con comodo!!- ed ha la faccia gentile, per niente scocciata. Io torno in sala, vado alle toilette, quella degli uomini è vuota, a luce spenta; deve essersi sbagliato, non guarda mai bene le figurine prima di entrare.

Anche qui dalle donne è buio. Chiamo, Rod RRROOOOD, dove sei finito, cosa fai?

Silenzio.

Mi preoccupo veramente, non puo scomparire così un uomo, come a “chi l’ha visto?” agitata mi immagino gia in TV a fare un appello pietoso:

“Torna a casa, non ti faremo ritorsioni, ti vogliamo tutti bene, se hai un problema parliamone, ma torna subito! ”

Allora chiamo il ragazzo e dico: Mio marito è scomparso, non so come abbia fatto, ma se ne è andato, sono preoccupata .

Il ragazzo corre su e apre una misteriosa porta di sicurezza che non avevo notato e mi prega di tenerla aperta perché da fuori non si apre, e chiamiamo.

Dal fondo di una ripida scala Rod risponde, deve risalire piano piano e spiega che ha bussato e chiamato, appena si è accorto di aver sbagliato porta, ma noi non sentivamo e lui non sentiva i miei richami.

Eccolo, finalmente e scoppiamo a ridere, ma lui deve ancora andare in gabinetto.

Mi no go visto la scritta TOILETTE, ma go visto el disegno de un ometto che correva, pensavo che …

Questa volta sto sulla porta, non vorrei che prendesse di nuovo l’uscita di sicurezza.

Buona serata, auguro ai ragazzi, almeno avete una scusa divertente da raccontare agli amici che vi vedono in ritardo!

4 dic 2010

Vecchiaia e conservazione


Come fare a gettar via se fin da quando avevi un anno ti hanno predicato che tutto puo essere ancora utilizzato per qualcosa, domani?

Adesso che ha 80 anni passati, fa piu fatica di me che ne ho 10 di meno.

Si mette un cerotto e l’involucro lo appoggia sulla mensola del lavabo, ha paura che ad aprire lo sportello sotto dove sta la patumierina, e a buttarlo dentro, sia compiere un atto quasi irreparabile. Ricordo forse di sacchi di immondizie riaperti e frugati tra resti di cibo, cartacce e polvere, per recuperare un foglietto con preziosa annotazione?

Il fatto è che non buttando via niente poi non ricorda piu dove stanno le cose da usare. Cio che funziona da giovani con la memoria ancora poco riempita, da vecchi non va, come un archivio anagrafe metropolitano tenuto da un analfabeta.

Così è successo. La banca di tanto in tanto manda un nuovo bancomat, basta distruggere il vecchio, vero!

Ma se uno tiene tutto, un po’ qui e un po’ altrove, è difficile vivere, diventa un dramma se anche uno ci vede meno di una volta.

-Devi averne uno vecchio! Cercalo in quel cassetto, o nella credenza delle foto!

- Non lo ho mai avuto, uso solo la carta di credito.

- Ma se lo davi anche a me per prelevare dalla tua banca, io mi ricordo il numero segreto.

- Anche io, e me lo sussurra in un’orecchio.

- No, questo è per la carta di credito! Io mi ricordo questo, e sussurro anche io come se avessimo i ladri in casa

Alla fine va a rovistare nei suoi angoli segreti, sotto i calzini o dentro una maglia e arriva con una scatolina in cui c’è una raccolta di bancomat scaduti, assieme a tesserini sanitari, tessere dell’ACTV, santini di prime comunioni, altre cose: RICORDI insomma

- Ma sei matto?

E prendo una forbice e faccio striscioline e quadratini che mescolo e infilo un pochi nel cartoccio del latte, altri frammenti dentro un contenitore di plastica da riciclare, altri tra le bucce d’arancia e patate. A Venezia non abbiamo la raccolta dell’umido.

A voi succede?

3 dic 2010

AL CINEMA

Al cinema

Rod vede alla TV i prossimamente dei films : - Questo voglio proprio vederlo, si chiama “noi credevamo” è sull’unità d’Italia, sembra un bel film. Ricordati, quando vai al supermercato, di vedere se al Giorgione è in programmazione.-

Torno dalla spesa e mi chiede che film fanno; ogni giorno, e brontola che non vuole perderlo come ci è successo altre volte, perché hanno detto che è nelle sale da ottobre e come mai non lo si è ancora visto? Dubita che io abbia veramente controllato.

Di tanto in tanto, siccome non si fida, telefona al cinema per sentire la segreteria. Se risponde la cassiera, che è giovane e gentile, è ancora piu contento, fa un po’ di conversazione, chiede come mai era previsto per ottobre ed è finito quasi novembre e non lo si è visto. Lei si inventa qualche scusa, perché Rod non può credere che, stando alla cassa, non venga informata su queste cose.

Finalmente oggi venerdì è uscito, è il primo giorno di programmazione, di solito noi andiamo martedì o mercoledì, ma Rod non vuole che lo ritirino, cosa che accade a volte.

Certo si comincia male, tanto pubblicizzato e dal primo giorno già in sala B, che terrà si e no 50 poltroncine. Poi comincia al secondo spettacolo, prima continua il film della settimana scorsa. Deve essere anche lungo perché l’ultimo spettacolo di solito in sala B inizia alle 21 e tre quarti, mentre questa volta inizia alle 9 e 20.

Ceniamo presto, usciamo in anticipo e siamo presto al Giorgione .

Sono entrata due passi prima di Rod, per chiedere se ci fanno salire con l’ascensore. Chiedo due ridotti per “Noi speravamo” la cassiera sorride e mi dice :- E un mattone.-

Io: - Me lo immaginavo, lungo e un mattone, una rottura vero? mio marito ci teneva tanto –

-No ! dice la signorina, - dicevo se intende vedere quello di Martone, il regista, comunque è anche un mattone, è vero!-

E scoppiamo a ridere.

Rod arriva e vuol sapere perché ridiamo così allegre. Per il film che non si chiama – noi speravamo-

- Mi raccomando , mi dice Rod, se non ti piace, non fare poi una polemica –

- Prometto -

Alle 12 e mezzo è finito. Il piu brutto film della stagione. Noi speravamo di non prendere un bidone, siamo usciti e piove gelata.

30 nov 2010

la pentola

Dal 1968 siamo state assieme, e ti ho riempita di carbone diverse volte, hai pure una protesi di legno sulla valvola, mi hai servito con pazienza, mi dispiace, adesso gli spazzini vedranno se sei riciclabile in qualche modo.

DECODER

DECODER
il babbo è in fibrillazione per la TV che è passata in digitale.
Sono mesi che ogni volta che legge o sente l’annuncio minaccia del cambio in digitale si agita. Non crede che la TV che abbiamo comperato nuova in giugno abbia il decoder dentro.
Io mi sono incazzata perchè ieri sera a mezzanotte , stiravo le sue camicie e lenzuola e lui è venuto desolato a dirmi, - Ti ga visto che no gavemo el decoder, gavevo dito mi, adesso no se pol vedar gnente! De colpo se deventa tuto nero e po I ga scrito na stricheta : nessun programma disponibile -
Mi: -El decoder sta dentro, domani con pazienza cerco di vedere se riesco a passare dall'analogico al digitale. Franco mi ha detto come ha fatto a Milano.
Rod: - Ma se non riesci?
Mi: - Pasiensa, semo vissui tanti anni sensa TV , podaremo star un po' de giorni senza TV.
Lui: - E io, che non posso andare da nessuna parte che ho male alle gambe e ai piedi e che non posso legere che non ci vedo , cosa faccio tutto il giorno? Allora dimmelo che devo morire!
Questa mattina è arrivato in cucina e prima di dire buon giorno ha detto: - Cosa pensi per la tv?
Io che dovevo andare alle 11.30 dal dentista e stavo cuocendo dei bellissimi fagioli bianchi di spagna per provare la ricetta della torta della mamma, mi sono sognata di piantare tutto e andare a provare a sistemare la TV.
A Rod non lo ho detto perchè non venisse a tormentarmi - se vede tutto nero, no ti riesci vero? Me dispiase che te faso perder tuto sto tempo, ecc- Tanto lui era a far colazione e … mi sono dimenticata dei fagioli.
Ho lavorato sul telecomando TV e ho visto che qualcosa si vedeva. Sul piu bello è capitato Rod e io innervosita per farlo tacere gli ho ordinato di prender nota dei numeri che gli dicevo e i nomi dei programmi che trovavo.
999, tele...
998, Radiomaria
997, teleregione
ecc ecc
Saltarono fuori tutte le berlusconidi, Rai 2, radio 1, 2, 3, Rai storia, Rai sport, Rai films e cartoni, ecc ma Rai tre e Rai uno niente.
Poi è arrivato in soggiorno il puzzo di proteine vegetali carbonizzate.
Ho lanciato un urlo. I FAGIOLI
La pentola questa volta non la pulisco, l'ho portata subito dallo spazzino. Dalla puzza si capisce subito che I fagioli sono ricchi di proteine
Dopo 7 ore le mani mi puzzano terribilmente di carbonizzato, solo per aver aperto il coperchio.
Si è vero, ho fatto una terribile scenata a Rod, non ricordo nemmeno tutto quello che gli ho detto, ma una cosa la ricordo:
-Tu dici che non ti amo, ma tu ami solo la TV, e solo per lei vivi. Sono stufa.-

25 nov 2010

Turisti a caso

SONO FORESTI

Vicino al Campo dei Miracoli sei turisti che parlano inglese si sono persi.
Sono le otto di sera, hanno una mappa di Venezia, leggibile, ma non al buio delle calli, hanno un ton-ton che li sta portndo per callette perse, e loro vogliono trovare una certa calletta che sul loro Ton-ton sembra vicina, ma nessuno dei locali conosce.
Mi viene un’ispirazione e chiedo dove vogliono arrivare, se albergo, ristorante, negozio o altro.
Il mio inglese è molto, molto, molto limitato, e so che mi imbarco in un’impresa ad offrirmi di parlare con loro. Essi estraggono una nuova carta in cui qualcuno del bed end brek dove alloggiano a San Marco ha indicato una filza di ristoranti .
Sono scelti ai quattro angoli più persi della città, per dare l’illusione di locali non da turisti, ma sono i soliti posti che si trovano in tutte le guide alternative e non, e cari impestati.
Comunque mi indicano il nome di un ristorante che conosco bene, è sulla mia strada e quindi mi offro di condurli. La signora giovane mi abbraccia riconoscente. Ha scarpette con tacchi e la punta stretta, deve aver camminato ben più della sua abitudine. Tre volte nei dieci minuti di strada si informa se manca molto, camminando mi spiega in inglese che una sua nonna è nata in toscana, e lei non sa spiaccicare una parola di italiano, tanto che leggeva il nome del ristorante ‘Da Gigio’ – DEIGIAIGIOU.
Arriviamo all’agognato ristorante che è chiuso, per il suo turno di riposo. I sei sono costernati e si consultano in inglese, poi mi mostrano il nome di un ristorantino tipo bettola che sta dal’altra parte del canalgrande, in un altro dedalo di callette.
Dico che non posso spiegare come arrivarci, è un altro sestiere, lontano, se vogliono ci sono tanti locali attorno ed io ne frequento spesso uno che è molto buono ed essendo vicino se vogliono li posso accompagnare.
Mi ringraziano, La donna giovane mi abbraccia e mi dice un sacco di gentilezze in inglese.
Li accompagno alla Antica Adelaide, mi fermo fuori e dico che possono controllare fuori il menù ed i prezzi se sono di loro gradimento, dicono che è pieno di gente, spiego che sono quelli che prendono lo spritz al banco e che ci sono due salette dentro, comunque li saluto che non mi interessa cosa vogliono decidere e finalmente torno a casa.
Ieri siamo andati con Rod e due amiche a mangiare alla Antica Adelaide, e così per curiosità chiedo come era finita con gli inglesi .
Si erano seduti ad un tavolo, hanno aspettato il tempo che io non li vedessi e senza dire buona sera, senza una scusa si sono alzati e sono scomparsi.
Foresti, ma mi chiedo perché entrare e sedersi, perché ringrazziarmi tanto e addirittura abbracciarmi? Chissà poi in che buco si sono fatti spennare, o forse hanno preferito Mac Donald che avevano visto aperto?
Chissà se con Ton-ton sono riusciti ad andare a letto prima dell’alba.

18 nov 2010

cellulari

CELLULARI

Ore 9 e 45

- Rod, vado al Lido a tor del vin.

- Torni per mangiare?

- Si, ma se faccio tardi preparati qualcosa.

- ????? cosa ?????

Ore 13 e 20

Col mio carrello pieno di 12 bottiglie, mi fa male l’epicondilite, arrivo al pontile dell’Orto decido di telefonare a Rod che metta su l’acqua per una pasta, sarò a casa in 15 minuti.

Chiamo sul suo cellulare, ma Rod fa cadere la comunicazione.

Chiamo sul fisso, e Rod urla:

- ti sa che no funsiona quei maledetti accidenti e ti me ciami sul telefonin! Ciamavo e ciamavo e no sentivo niente, ti vol proprio farme rabiar?

- Certo che se per rispondere aspetti tanto …

- Per quello lo fai, per potermi dire che sono lento!

- Non importa, non arrabbiarti per niente, adesso mi senti, volevo solo dirti di metter su l’acqua che arrivo.

- Che acqua? Non capisco, cosa devo fare, il telefonino faceva un sacco di rumori , dei fischietti.

- A casa vedrò, metti l’acqua della pasta, ciao.

E penso che Rod non riuscirà mai a farmi il regalo di Natale che gli ho chiesto: Imparare ad usare il cellulare per chiamare e rispondere, e bloccare e sbloccare la tastiera, niente di piu. Forse è per questo che era così agressivo.

Arrivo a casa e lui è in cucina che taglia e mangia delle fette di salame .

Ha messo l’acqua nella pentola, ma poca poca perché non si ricordava a cosa doveva servire.

Piu tardi: Il cellulare di Rod sibila e comunica che non c’è piu posto nei messaggi.

Li avevo vuotati da poco, ma in effetti ci sono ben 23 messaggi tutti dallo stesso numero, tutti uguali : -- Quando vieni a prenderti il maglione ?--


Ma questo è il messaggio che ho mandato io ieri a Checo! Come mai ha riempito il cellulare di Rod?

Mistero. Poi guardo il mio cell. C’è un messaggio vocale, lo ascolto

Non posso trascriverlo, c’è una fila di parolacce di Rod che se la prende col telefonino che non parla e lui li odia questi oggetti così complicati e inutilmente pieni di pulsanti piccoli che vanno bene per le dita dei lattanti, che non prendono la linea e non parlano e fanno solo dannare.

- Sarà questo da strucar, o questo? Che el vada a remengo!- fine del messaggio vocale.

Cosa avrà schiacciato Rod?

Nei messaggi inviati dal mio risultano 23 messaggi inviati a Rod : tutti 23 -- Quando vieni a prenderti il maglione? --


Ma io non ho fatto questo, infatti sono partiti tutti durante la mia telefonata sul fisso di Rod.

Questa è la vecchiaia: le cose che ci servono hanno funzioni misteriosamente complesse , solo per noi.

Usandole ti senti sicuro come uno che cammina sul ghiaccio



17 ott 2010

ottobre 17, 2010

La CartaVenezia di Rod, gratuita per gli ultra 75enni non funziona più. Angela dice che è dal primo settembre che chi ha un reddito sufficiente deve pagare il biglietto e che le tessere gratis sono scadute.

Andiamo a piazzale Roma per rinnovare la tessera, Rod, incazzato per dover pagare e tremebondo per aver fatto alcuni viaggi senza sapere che avrebbe dovuto pagare, e che ormai non può pagare a nessuno.

Intanto al pontile di San Marquola non ci sta bigliettaio e Rod fa l’ultimo viaggio gratis, continuando a dire a mezza voce quello che dirà al controllore se dovesse venire, visto che il marinaio gli ha detto di non preoccuparsi, che lui avviserà il controllo.

In Piazzale R. prendo il numero alla macchinetta che Rod dice di non saper usare ( all’ospedale per fare i prelievi del sangue è uguale, quella la sa usare) facciamo la coda e quando è il suo turno non si accorge, per fortuna sono rimasta con lui, e allo sportello prende un modulo, poi compila e si rifa la coda, ma breve, e l’impiegata dice che non occorre rinnovare la tessera fino al 2012, quindi aveva ragione Rod, ma deve caricare dei biglietti.

Lui non capisce, e fa un sacco di domande strane, dove li carico, come devo fare, ma non capisco dove stanno, ecc. Vorrebbe i vecchi biglietti di carta. Allora dico io alla signorina, per non far perdere la pazienza a lei e a chi è in attesa: “Metta un carnet per navigazione, a te spiego dopo” pago i 10,50 euro la signorina carica la tessera, e andiamo.

Qui comincia la tragedia. Come farò adesso che non ho biglietti ad andare all’accademia?

Li hai i biglietti, sono dentro la tessera.

Lui prende la tessera la guarda per leggere le scritte e mi dice che non ci sono.

Cerco di fargli capire che sono dentro, come i soldi in banca.

Lui non vuole arrendersi, dice che non puo sapere se ci sono o no.

Gli dico che alle macchinette si puo vedere.

Sembra convinto.

Ma ogni giorno ritorna a dire che non capisce come farà a prendere il vaporetto adesso.

Come prima, devi solo farti caricare dei biglietti dai tabaccai o all’ACTV prima di finirli.

No me piase sto sistema che no se vede .

E’ l’unico, ormai.

Bene, oggi dovevamo fare la valigia, con il dramma medicine da portare, ma anche da mangiare questa sera e domani mattina, e da non tenere in borsa a mano, per evitare problemi al cek in, e lui invece di preparare il sacco dei molti medicinali calcolati per i dieci giorni e le mezze pastiglie gia tagliate delle medicine che a giorni alterni hanno dose rinforzata e il calendario per i suddetti giorni ecc. Lui tira fuori di nuovo il problema di come farà a prendere il vaporetto per venire in piazzale Roma.

Io sono proprio esplosa.

Poi ha messo tutto quello che devo mettere in valigia, sul letto, ho raccomandato che si controlli la lista che ha fatto e che ho visto anche io, e per fortuna mi sono accorta che non ha messo sul letto nemmeno una camicia. Poi ha detto : Ne bastano due, che questa a quadri dura tanto .

Io sono vecchia, sono irritabile, sono stanca, non so spiegargli le cose e non ho pazienza.

Questa è la vecchiaia e la trovo difficile e tanto faticosa.

1 giu 2010

PUBBLICITA' E TURISMO

Quanti andranno in Sardegna quest'anno con l'aereo o a nuoto, pur di non trovare sul traghetto Moby il petulante Matteo e la sua insopportabile madre?
Alla radio3 di mattina anche 5 volte racconta la bellezza delle sue vacanze, giocare dentro il traghetto, mangiare il gelato e vedere ... la balena! Poi scende e non accade piu niente, bella pubblicita' anche per la Sardegna!

16 feb 2010

ricettina

MAIALE AL SUGO

Avevo 1,250 Kg di arista di maiale bello magro , proppo per farlo arrosto, in un solo pezzo.

Ho rosolato nell’olio due cipolle bianche affettate sottilissime, poi ho appoggiato sopra la carne spolverata di rosmarino, la pentola la conteneva un po abbondante.

Rosolato molto bene da tutte le parti, girando spesso, finchè era proprio tutta con la crosticina.

Ho lavato nel vino rosso dieci prugne secche disossate e poi tagliate a pezzetti, le ho aggiunte nella pentola e poi ho aggiunto il vino , un bicchiere forse più, quando si sono un po cotte ho aggiuntodei peperoni arrosto che erano rimasti da ieri, un poco di aceto di mele e un po di acqua.

Poi continuando a rigirare che non si attaccasse, se si asciugava ho unito dell’acqua.

Sara andato per un’ora o poco piu.

Quando il maiale fu cotto, lo tolsi dal tegame, passai il sugo col passaverdure, sale e pepe.

Tagliate delle belle fette di carne e ciperte del bel sugo denso.

Non ricordo se ho messo altre spezie o altro

ottimo

Amen

14 feb 2010

Sono arrivati i libri

Sono arrivati i libri.

Se in un paese straniero molto esotico rispetto al tuo arriva uno che anche se non è proprio compaesano, parla la stessa lingua e dipende dalla stessa struttura,è probabile che lo incontri.

Se poi sei alla fine 1800, quando pochi viaggiavano, le probabilità di incontro aumentano.

Il mio supporre era giusto, sfoglio tutto il libricino diario di un viaggio in Persia e ad un tratto trovo un breve paragrafo che parla proprio dei K: che cercavo. L’autore del diario li aveva conosciuti , e come nelle mie speranze, incontrati.

Ero fuori di me dall’entusiasmo, la storia della famiglia di Rod si completa di un’altro tassello.

Appena Rod è arrivato a casa lo ho letteralmente assaltato con la magnifica notizia.

Meraviglia, non ha fatto una grinza, non mi ha voluto dare soddisfazione. Allora la mia natura infiammabile è esplosa: sono anni che raccolgo notizie, che leggo scritture illeggibili, che guardo foto scolorite e cerco di decifrare volti e luoghi, che leggo cataloghi di mostre e libri in biblioteche, ho sfogliato giornali vecchi trasportati in diapositive, ecc. e tu non capisci cosa vuol dire per me aver trovato questa notizia?

-Leggimi tu questa cosa, fa lui allora. Io comincio a leggere dove l’autore del diario spiega di essere un trentino che per l’esercito dell’imperatore d’Austria è andato a fare l’istruttore in Persia. Lui dice che suo nonno non era trentino, io urlo che non sta attento che è l’autore del diario, quello che ha incontrato suo nonno, che è trentino.

Riprendo a leggere e mi accorgo che Rod sta dormendo.

Due giorni dopo telefona al figlio e fiero gli annuncia che ha trovato un libro che ha una nota del nonno morto in Persia, e che ha comperato il libro ordinandolo a IBS libri.

Capito! Lui ha trovato, Lui ha comperato, Lui, che non ha nemmeno ascoltato quello che gli leggevo. –Come tu?-

Questo è Rod : è uscito e mi ha comperato tre magnifici rami di giglio .

6 feb 2010

Femminismo di ritorno


Femminismo

Ho ordinato dei libri con internet, pagamento contro assegno, sono libri che non si trovano in libreria, uno mi interessa per un lavoro che sto facendo sulla famiglia.

Interessa anche a Rod, che lo legga io e poi riassuma, che gli legga ad alta voce le parti piu significative, così, per non distrarsi troppo dalla lettura dei quotidiani .

E’ impaziente perchè dovremo attendere per alcune settimane la spedizione. Finalmente è annunciata l’avvenuta spedizione e posso seguire su internet lo stato della faccenda.

Ecco è in arrivo, forse oggi o domani. Uno dei due deve essere presente per la consegna. Questo è la parte piu sgradita a Rod. Magari non va da nessuna parte e non ha voglia di uscire che piove o che ha male alle gambe, ma se deve farlo per aspettare un avvenimento si sente in gabbia.

Purtroppo invece qualcosa si è inceppato, su internet scopro che oggi è passato il corriere, e non ha trovato l’indirizzo.

Controllo: l’indirizzo è esatto, ma non mi sono ricordata che sul campanello esterno non c’è il mio cognome, mentre la spedizione ha solo il mio cognome. Telefono, mi scuso, è stata una disattenzione, la segretaria è gentilissima, mi dice che il corriere passerà nuovamente domani o lunedì.

Avviso dell’errore anche la libreria internet, anche qui mi rispondono con gentilezza e non mi fanno alcuna rimostranza.

Ma Rod, Rod si che si incazza come un matto.

- La tua mania di non voler il cognome da sposata, vedi cosa succede, adesso chissà se il libro arriva più, il tuo femminismo, non puoi dire che sei K, tu devi sempre distinguerti , ecco cosa succede ad essere fanatiche femministe! – Ecc. Ecc.

Allora io esplodo,

  1. - Colpa tua, che tu non hai chiesto I due cognomi, quando sono state fatte le nuove targhette dei campanelli, che tutti hanno I due cognomi, ecco che cosa succede a pensare di essere l’unico che conta in casa, e tu che sei stato medico dovresti saperlo che per la sanità io sono solo col mio cognome di nascita . Se fino ad ora non abbiamo avuto problemi è perchè il postino chiacchierone sa tutto di noi e di tutti. TU, proprio TUU che invece di aiutarmi a trovare soluzioni sai fare solo tragedie, e per tali monate! ecc. ecc.

Poi era ora di far da mangiare, Rod ha preparato la tavola, io gli ho chiesto cosa preferiva mangiare, e tutto è finito con un – Buon appetito -

22 gen 2010



RARAMENTE CAPITA

Raramente capita , ma a volte mi ammalo anche io.

Questo gennaio mi è successo di non riuscire quasi a respirare e tossire la notte e non stare in piedidi giorno per tre giorni di fila.

Rod è stato bravissimo, ha mandato la donna che viene lunedi pomeriggio a prendermi una medicina micidiale che mi ha guarito in tre gorni.

Ha comperato il pane, si è fatto da mangiare e si è preparato la tavola, tutto da solo.

La mattina dopo doveva andare all’Accademia a fare incisione ed uscendo mi ha raccomandato di non uscire dal letto, che non mettessi piede in cucina che era tutto fatto, quasi lavati piatti e pentole e che avrebbe finito al ritorno, verso sera.

Io non volevo controllare, ma avevo sete e mi sono affacciata all’acquaio: Ecco, tre giorni di malattia miei e tre di cucina di Rod.

Il tutto era in immersione nella stessa acqua nauseante da tre giorni.

1 gen 2010

Perecotte e Trenitalia




Pere cotte e Trenitalia

Ho ben lavato e tagliato delle belle pere ruggini e molto sode in spicchi, le ho messe con poca acqua zucchero di canna e cannella per fare un dessert leggero , visto che nelle feste si mangia troppo.

Poi aspettando che si caramellassero mi sono messa a leggere il quotidiano.

La Repubblica del 30 dicembre 2009, in prima pagina :

< quel ragazzo senza braccia sul treno dell’indifferenza:

privo di biglietto, mostra i soldi al controllore ma viene costretto a scendere>

Ho letto tutto l’articolo con una indignazione crescente, un ragazzo senza braccia con difficoltà di movimento e di parola, e viene umiliato, lui ripete Handicap handicap, per far capire perchè ha avuto difficoltà a fare il biglietto. Ma non c’è pietà ne da parte della controllora, ne da parte del capotreno, ne da parte dei due pol-fer, ne della gente presente che non si mostra solidale. Solo l’autore della lettera cerca di spiegare che senza braccia non poteva nemmeno fare il biglietto alle macchinette.

Lo fanno scendere ugualmente e dovrà prendere un treno dopo con un sacco di problemi, senza posto nel treno successivo.

In piu la controllora ha voluto i dati del signore che ha voluto difendere il disabile perché si è sentita offesa ma essa rifiuta di dare le sue generalità.

Bene, leggete l’articolo, e se già non siete indignati con le ffss, per come vanno i trenitalia, vi verrà la nausea .

A me si sono bruciate le pere



CENONE


TANTI AUGURI

Alla fine questo è il risultato:

ROD : Telefoniamo a Eu per fargli gli auguri?

IO: - Ma hanno fatto certamente mattina, aspettiamo che chiamino loro!

ROD : Allora chiama Al che ieri stavano a casa con Lili

IO chiamo e faccio gli auguri di buon anno ai genitori di Lili che è fuori con l'altra nonna , passo il telefono a Rod che dopo gli auguri racconta quello che ha mangiato ieri e che non ha fatto niente di speciale e che non è uscito per l’acqua alta …. –ma l’acqua è scesa a mezzogiorno – ha un’aria malinconica, vuole essere compatito:

Poi mi dice :Telefona alle tue sorelle che facciamo gli auguri! ricordati di passarmele!

Telefono ad Ange e lui fa gli auguri compito, non parla di cibo: sono famose le Zucchine lesse di Zange che sono il termine di paragone per quanto di peggio lui abbia mangiato; non si ricorda il cavolfiore lesso color foglia morta.

Poi con Adri racconta il pranzo di ieri, poi tortelloni ai porcini, il musetto e lenticchie di oggi, pochi dolci perché dovendo controllare la glicemia nel sangue, si limita, almeno finchè l’esito non sarà propizio; si lagna che brindare con lo spumante in due soli è brutto, e che bisogna metterne mezza bottiglia in frigo. Adri deve dare un dettagliato resoconto del suo pranzo di capo d’anno, ma essendo un po sorda non ha capito la domanda .

Poi sente tutto il menù di Franco e Sandra a Milano, di Checo e Maria a Dobbiaco.

A fine telefonata gli dico :- Ma Rodolfo, non hai altro che il mangiare come argomento di conversazione, sembri appena uscito da una guerra!-

E Rod: - Tu non puoi capire. Quando non ti conoscevo a capo d’anno all’Augustiner di Monaco ho ricevuto dal proprietrio del ristorante uno spazzacamino in premio per aver mangiato da solo tutto il piatto che prtava il suo nome, una montagna di salsicce, crauti, carni varie e patate !-

E' successo forse 45, forse 50 anni fa!

Finalmente puo parlare con Eu e Francesca che sono andati ad una vera festa, che sanno gia tutto, acqua alta, glicemia, insonnia presunta, sovrappeso, niente quotidiano (è il primo dell’anno) e lo ascoltano con affettuosa pazienza. E vi siete divertiti? Cosa avete mangiato?

- Nooooooo, Rod, ti prego, vuoi un digestivo per mandar giù anche i cenoni degli altri?-