SUORE

: LA SUORA
MI HA FERMATO, VOLEVA UN’INDICAZIONE STRADALE. ERA SOLA, TRASCINAVA UNA VALIGETTA TROLLER, ERA IL CREPUSCOLO QUESTA ESTATE.
LE GONNE AL POLPACCIO, GRIGE, NE AMPIE NE STRETTE, CALZE POCO VELATE, SCARPE COL TACCO GROSSO ALTO TRE DITA, NERE.
NON SAREBBE STATA DIVERSA DALLE ALTRE DONNE ANZIANE DEL QUARTIERE, SOLO AVEVA UN VELO DI TELA NERA A COPRIRE I CAPELLI ED UN GOLF DI LANA GRIGIA A MANICHE LUNGHE.
- CON QUESTO CALDO, SUORA, PERCHE IL GOLF?-
- FA PARTE DEL VESTITO DA VIAGGIO, NON SI SENTE IL CALDO, È QUASI NOTTE.-
D’ISTINTO ANNUSAI PROFONDAMENTE L’ARIA: NON EMANAVA NESSUN ODORE NE BUONO NE CATTIVO.
LE SUORE DELLA MIA INFANZIA, SESSANT’ANNI FA, SEMPRE A DUE A DUE, FORSE PERCHE SI POTESSERO CONTROLLARE RECIPROCAMENTE E RIFERIRE POI ALLA SUPERIORA OGNI SGUARDO CURIOSO, OGNI PAROLA NON INDISPENSABILE, OGNI TRASGRESSIONE ALLA REGOLA.
SEMPRE VESTITE CON AMPI E LUNGHI ABITI A PIEGHE DAL MODELLO MISTERIOSO, UNA STOLA SUL DAVANTI COPRIVA BOTTONI O LACCI E LOGICAMENTE LE MANI.
SE ERANO GROSSE PAREVANO DEI GALLEGGIANTI INFORMI, SE DI TAGLIA NORMALE ERANO COME TESTE APPOGGIATE SU UNA GRANDE SCATOLA NERA.
IL LORO CORPO ERA ASSENTE, SOLO LE ROTONDE PUNTE DELLE SCARPE NERE SBUCCAVANO AD OGNI PASSO, E LA SUOLA ALLA GENUFLESSIONE. NON SAPEVO SE AVESSERO FIBIE O STRINGHINI.
UNA SPECIE DI GRANDE BAVAGLINO INAMIDATO FACEVA DA COLLETTO, E ANCHE IL GRANDE VELO SVOLAZZANTE ERA FERMATO SULLA FRONTE DA UNA STRISCIA DI RIGIDA STOFFA BIANCA. VISTE DA DIETRO PAREVANO TUTTE DELLE PIRAMIDI NERE CONSUMATE DAL TEMPO.
EMANAVANO UN ODORE TERRIBILE DI CONVENTO; NON LA PUZZA DI SUDORE DI CHI FA LAVORI FATICOSI, CHE SA DI SOLE E DI UMANO, MA UN SUDORINO DI POCO LAVATO, UN ODORE DI FRITTO CATTIVO, ORRENDAMENTE MISTO AD INCENSO E A MINESTRA DI CAVOLO, UN ODORE DI RANCIDO E DI “UNFEGÀ” DI MUFFA E DI POLVERE, DI CERA E VARACCHINA ASSIEME .
UN’ORA ALLA SETTIMANA ERANO INVESTITE DEL POTERE DI COMANDARE: LA DOMENICA ALLA MESSA DEL FANCIULLO, AVEVANO IL SACRO COMPITO DI VIGILAVARE CHE NESSUNO PARLASSE, CHE TUTTI CANTASSERO, CHE TUTTI DICESSERO A GRAN VOCE LE PREGHIERE E CHE NESSUNO AVESSE IL LIBRICINO APERTO ALLA PAGINA SBAGLIATA.
GESTIVANO IL POTERE CON UNA RIGIDEZZA E UNA PERFIDIA SOTTILE, SE TI CADEVA IL LIBRO DA MESSA TI GUARDAVANO CON FEROCIA, PER CAPIRE SE ERA UN TRUCCO PER RIPOSARE LE GINOCCHIA, CONTROLLAVANO SE DENTRO AVEVI FIGURE DIVERTENTI INVECE DEI SANTINI, SE ANDAVI NEI BANCHI DI DESTRA TI VENIVANO A PRENDERE SUBITO PER UN ANGOLO DEL VESTITO E TI TRASCINAVANO AI BANCHI DI SINISTRA, QUELLI DELLE FEMMINE! IL PEGGIO ERA SE DIMENTICAVI IL VELO DI PIZZO CON CUI OGNI DONNA, DAI SEI ANNI IN SU, DOVEVA COPRIRE LA TESTA IN CHIESA.
LA SUORA ALLORA TIRAVA FUORI DA SOTTO QUELLA STOLA CHE CHIAMAVA “PAZIENZA” E CHE NASCONDEVA OGNI COSA, UN VELO NERO CHE TI OBBLIGAVA A POSARE SUI TUOI CAPELLI, E PUZZAVA ORRENDAMENTE DI CONVENTO E DI CAPELLI UNTI, E SENTIVI VOGLIA DI VOMITARE.
L’ARIA CHIUSA DELLA CHIESA, LA FOLLA, I CANTI, LE PREGHIERE A SQUARCIAGOLA, IL CALDO ESTIVO O IL FREDDO INVERNALE, LE DIVERSE PUZZE, L’INCENSO E IL DIGIUNO OBBLIGATORIO PER COMUNICARSI, MI FACEVANO DESIDERARE DI FUGGIRE, SENTIVO LO STOMACO CHE SI RAGGRINZIVA, DEI PICCOLI DITI LO SOLLETICAVANO, LA TESTA MI GIRAVA.
ALLORA MI ALZAVO DI SCATTO E CERCAVO DI USCIRE NEL PIÙ BREVE TEMPO POSSIBILE, PER NON VOMITARE, PER NON SVENIRE.
ALLORA LA SUORA SI PARAVA DAVANTI E BISBIGLIAVA CHE NON DOVEVO ANDARE, CHE ERA IL DEMONIO CHE MI TENTAVA, CHE ERA PROPRIO IL MOMENTO DELLA CONSACRAZIONE.
IL MIO MALESSERE CON LA SUA VICINANZA CRESCEVA ED ERO COSTRETTA A DARLE UNA SPINTA ED A FUGGIRE.
LA SUORA ERA CONVINTA DELLA PRESENZA DEL DEMONIO IN CHIESA, IO ERO TERORIZZATA DALLA PAURA DI VOMITARE O SVENIRE TRA LA GENTE, TENTAZIONI O PECCATI IN QUEL MOMENTO PASSAVANO IN SECONDA LINEA.

PITTIME

BLOG
IL 10 scorso ho dato il "famoso" esame di grammatica spagnola....mah! una parte dovrei averla fatta bene ma l'ultima, che riguardava i verbi irregolari, l'ho proprio cannata alla grande...aspetto febbraio per sapere il risultato... Davide sempre il 10 è stato operato al menisco ad Abano ma ora sta bene e mi ritrovo a casa un pupone di 100 e passa chili che ha bisogno di coccole e tante attenzioni... questi uomini saranno grandi, saranno grossi ma caspita se sono pittime!!!
QUESTO MI DICEVA UN’AMICA, ED IO LE RISPONDEVO CHE NON HA IDEA DI QUANTO LO SIANO I MEDICI, CHE, QUANDO SI SENTONO UN CAPOGIRO O DUE LINEE DI FEBBRE PENSANO SEMPRE CHE TUTTO QUANTO HANNO STUDIATO DI PIU RARO E GRAVE STIA CAPITANDO A LORO. I MEDICI DI SOLITO NON SANNO PROPRIO SOPPORTARE IL MALE.
ROD, CHE SENTIVA, DISSE :
- MA IO SI CHE SO SOPPORTARE BENE IL MALE, PENSA A QUANTE PASTIGLIE DEVO PRENDERE PER LA PRESSIONE, E IL CEROTTO CAVA E METTI OGNIO GIORNO, E IL REFLUSSO, IL COLLIRI DA METTERE DUE VOLTE AL GIORNO E IL SENSO DI CAMMINARE SULLA GOMMA CHE NON HANNO CAPITO DA COSA DIPENDA, E… NONOSTANTE TUTTI I MIEI MALI IO SOPPORTO BENISSIMO IL MALE.—
ROD, TU HAI TERRORE DEI TUOI COLLEGHI CHIRURGHI, NON TI FAI LA GASTRO PER PAURA DI SENTIRTI SOFFOCARE, PREVEDI SEMPRE LA DIAGNOSI PIU SPAVENTOSA PER OGNI MAGAGNETTA ! IN CHE SENSO SOPPORTI BENE IL MALE ?
ROD : NEL SENSO CHE CONTINUO A VIVERE.

terza eta

TERZA ETA’
UNO DEI PROBLEMI DELLA TERZA ETA , QUANDO COMINCIA NON SI SA, E’ LA MEMORIA.
UNA PERSONA CHE E’ SEMPRE STATA DISTRATTA E SMEMORATA, SI DICE PEGGIORI CON GLI ANNI.
IO A GIORNI PEGGIORO, A GIORNI NO.
IERI SONO ANDATA A PADOVA, ERA UNA GIORNATA SI. NEL SENSO CHE PEGGIORAVO LA MEMORIA.
AVEVO PROGRAMMATO PERFETTAMENTE TUTTO, MA NON AVEVO SCRITTO FOGLIETTI DI APPUNTI.
AL RISVEGLIO PROBLEMA ACQUA ALTA: DOVEVO FARE DEGLI ACUISTI AL SUPERMERCATO PRIMA DI ANDARE ALLA STAZIONE : ROD ERA IN AGITAZIONE, -SE L’ACQUA ESCE NON POSSO ANDARE AD INCISIONE, QUANDO SARA LA MASSIMA ?-
HO PRESO IL CARRELLO PER LA SPESA, MA IN STRADA CERCANDO DI SCOPRIRLO, CHIEDENDO AI SOLITI INFORMATI, NEGOZIANTI E TRASPORTATORI, HO GUARDATO L’OROLOGIO E HO VISTO CHE NON FACEVO IN TEMPO A FARE LA SPESA, SONO TORNATA A DIRE A ROD CHE ORMAI NON SAREBBE USCITA NELLE NOSTRE FONDAMENTE, E POTEVA ANDARE.
POI SONO USCITA PER ANDARE ALLA STAZIONE. HO PENSATO DI CONTROLLARE IL CELLULARE, ED HO VISTO CHE NON ERA IN BORSA.
TORNO A CASA, LO PRENDO, TORNO FUORI E SCOPRO DI AVER LASCIATO LE CHIAVI DI CASA SUL MOBILE DOVE HO PRESO IL CELLUL..
DECIDO DI CORRERE A CASA PERCHE’ SE ROD SARA’ FUORI, CHI MI APRIRA’ AL RITORNO ?
ESCO E PIOVE. NON HO PRESO NE OMBRELLO NE UN CAPPELLO, NE UNA SCIARPA.
ORMAI E’ TROPPO TARDI E CORRO IN STAZIONE SPERANDO CHE LA PIOGGIA CESSI .
IL TRENO PER PADOVA DEVE ANCORA ARRIVARE DA BOLOGNA E CHIEDO AI FERROVIERI –DUE UOMINI E DUE RAGAZZE GIOVANI - CI SONO SPERANZE CHE DOPO RIPARTA? MI ASSICURANO CHE RIPARTIRA’, MA FARA’ RITARDO DI CINQUE MINUTI.
SCOMPARTIMENTO QUASI VUOTO : UN UOMO CHE HA FATTO DEL SUO SPAZIO UN PICCOLO UFFICIO, TELEFONA E RICEVE TELEFONATE PER CERTI AFFARI SFUMATI E ALTRE PER ORGANIZZARE LE FERIE DI NATALE; UNA ABBONDANTE MOLDAVA CHE PARLA FITTO FITTO NELLA SUA LINGUA, A GRAN VOCE PER SOPRAFFARE LA VOCE DELL’UOMO D’AFFARI CHE E’ PIUTTOSTO AGITATO. NON SI INTERESSANO CHE QUESTO TRENO NON PARTE E SI STA RIPOSANDO QUI A VENEZIA.
IL TRENO PARTE VENTICINQUE MINUTI DOPO L’ORARIO PREVISTO, DICONO A CAUSA DELLA NEVE ! QUALE ?
NE PERDE ALTRI CINQUE DA VENEZIA A MESTRE, PERCHE’ TROVA TUTTI I SEMAFORI CHIUSI.
SONO SEMAFORI ANCHE QUELLI DEI TRENI ?
ECCO, MI SONO DIMENTICATA DI OBLITERARE ! PENSO DI SCENDERE A MESTRE, MA GIA ENTRA NELLO SCOMPARTIMENTO LA CONTROLLORA, E’ UNA DI QUELLE A CUI HO CHIESTO LE INFORMAZIONI IN BANCHINA.
VEDO LA MULTA IN FACCIA, E LE CORRO INCONTRO SORRIDENDO, LE DICO:- OGGI DIMENTICO TUTTO: OMBRELLO, CAPPELLO, SCIARPA E PERFINO DI TIMBRARE -.
E LE PORGO IL BIGLIETTO CON L'ARIA DI UNA SCOLARA IMPREPARATA.
MI SORRIDE, PRENDE IL PEZZETTO DI CARTA E CI SCRIVE SU IL NUMERO DEL TRENO, L’ORA, LA DATA, E –OBL. GUASTA A VE. SL. -
MI RITORNA IL BIGLIETTO SENZA UNA PAROLA DI RIMPROVERO, NE UNA RACCOMANDAZIONE .
QUESTO E’ UN SEGNO CHE ESISTE ANCORA IN ALCUNI IL RISPETTO PER LA TERZA ETA.
O FORSE SONO GIA NELLA QUARTA E LA CONTROLLORA HA PENSATO CHE PER LA MEMORIA SONO ORMAI PERSA ?

Calzini da uomo
RODOLFO SOMATIZZA ?
RODOLFO, POCO DOPO IL NOSTRO MATRIMONIO HA COMINCIATO A MANIFESTARE INSOFFERENZA PER CERTI COMPORTAMENTI CHE PRIMA GLI SEMBRAVANO NORMALI : IN AGOSTO DEL 1972 HA DECISO CHE NON SAREBBE PIU ANDATO DAL BARBIERE PER IL TAGLIO DEI CAPELLI, VISTO CHE MI TROVAVA DISPONIBILE AD ASSUMERMI IO IL COMPITO : TANTO TEMPO GUADAGNATO, DICEVA. MA SI TRATTAVA DI RIBELLIONE AL RICHIAMO DEL BARBIERE CHE NE SPIAVA IL PASSAGGIO E LO CHIAMAVA AUTORITARIO : - DOTOR, EL GA I CAVEI JONGHI, EL VEGNA DENTRO CHE FEMO IN DO MINUTI !-
A ME LA COSA PIACE, QUANDO TAGLIO I CAPELLI MI VIEN SEMPRE IN MENTE DALILA CHE TENEVA IN PUGNO SANSONE.
PRIMA LI TAGLIAVO ANCHE A MIO PADRE CHE AVEVA LO STESSO RIFIUTO PER IL BARBIERE.
DA QUANDO E’ ANDATO IN PENSIONE ROD NON SOPPORTA PIU LA CRAVATTA, SI SENTE STROZZARE, SOFFOCARE, E SENZA CRAVATTA PUO TENERE LA CAMICIA APERTA ALL’ULTIMO BOTTONE.
QUANDO LA PORTAVA, ERAVAMO ANCORA MOROSI , GLI REGALAI DELLE CRAVATTE, CHE TROVO’ BELLE E SONO ANCORA INTATTE APPESE IN ARMADIO.
A ME LA COSA NON INTERESSA PARTICOLARMENTE, SONO ANNI CHE RISOLVO ALTRIMENTI I REGALI.
DA UN ANNO NON SOPPORTA PIU L’ELASTICO DEI CALZINI E CALZE AL GINOCCHIO.
QUESTA VOLTA NON SI SENTE SOFFOCARE, MA QUASI.
A GUARDARE OBBIETTIVAMENTE LA COSA, NON HA POI TORTO; NON CAPISCO PERCHE’ I FABBRICANTI DI CALZE PER UOMO FACCIANO IN TUTTI I MODELLI SPERIMENTATI DEGLI ELASTICI COSI’ STRETTI CHE FAREBBERO I SOLCHI ANCHE SULLE GAMBETTE DI ADOLESCENTI ANORESSICHE. POSSIBILE CHE NON SI RENDANO CONTO DELLE CIRCONFERENZE DI CAVIGLIE E POLPACCI DI UOMINI NORMALI ?
BISOGNA INFORMARLI, MA COME ?
INTANTO SE QUALCUNO, LEGGENDO IL BLOG MI SAPESSE CONSIGLIARE UNA MARCA DI CALZE MASCHILI CHE NON PRESENTANO QUESTO PROBLEMA , SAREI INFINITAMENTE GRATA. MI RISPARMIEREI L’INCONCLUDENTE COMPITO DI SEDERMI IN POSTAZIONE MOLTO BEN ILLUMINATA, PRENDERE UN AGO ABBASTANZA ROBUSTO E CERCARE I FILI ELASTICI DALLE SUDDETTE, CHE I FABBRICANTI RENDONO PERFETTAMENTE MIMETIZZATI, E AD UNO AD UNO STRAPPARLI, SENZA DANNEGGIARE LA TESSITURA DELLA CALZA.
IL COMPITO NON E’ NE SEMPLICE NE VELOCE.

A PROPOSITO DELLA RICETTINA, QUALCUNO ERA PREOCCUPATO DEL RISULTATO, INVECE SIAMO RIUSCITI A MANGIARA TUTTA A PRANZO, CON L’AIUTO DI UN BUON BICCHIERE DI VINO, E IL RESTO ALL’ORA DEL TE.
CHI HA PAZIENZA E DENTI, RIESCE A MASTICARE ANCHE LE STRACAGANASSE.

RICETTINA

RICETTINA
DOMANI VADO A PADOVA, ROD VUOLE LA PRIMA CLASSE, DICE CHE NON PUO PERMETTERSI DI FARE IL VIAGGIO IN PIEDI.
DOMANI LA GENTE NON VA A PADOVA, E’ FESTA E, IN CASO I TRENI CHE VENGONO A VENEZIA TRABOCCHERANNO DI GENTE.
COL BIGLIETTO DI SECONDA POSSIAMO PRENDERE I LOCALI CHE NON HANNO LA PRIMA, MA SONO MOLTI.
SEMBRA CONVINTO.
IO PORTERO’ UNA TORTA FREGOLOTTA DI MIA INVENZIONE, VISTO CHE LE PASTINE SONO TROPPO INGRASSANTI.
1- PRENDO IL FRULLATORE E METTO DENTRO MANDORLE, UN PUGNO DI SEMI DI ZUCCA SBUCCIATI CHE HO COMPERATO IN AUSTRIA, LE ZUCCHE CRESCONO ANCHE DA LORO CHE VOGLIONO IMPORTARE MENO MANDORLE MEDITERRANEE PER COLPA DELLA RECESSIONE.
LA FARINA CHE RISULTA DAL FRULLARE IL TUTTO ASSUME UN COLORE LEGGERMENTE VERDASTRO, SEMBRA POLVERE DI PANE AMMUFFITO. ALLORA AGGIUNGO QUALCOSA :
2- GHERIGLI DI NOCI, DEL PANE BISCOTTO, DEL SESAMO TOSTATO IN UN PENTOLINO –ANCHE QUESTO AUSTRIACO, CHE A LORO IL SESAMO PIACE PER VIA DI ALI BABA-
3- TRE CUCCHIAI COLMI DI FARINA DI FIORE E TRE DI POLENTA GIALLA
4- TRE CUCCHIAI – NON COLMI- DI OLIO E TRE DI ZUCCHERO DI CANNA.
5- POI MI SONO GUARDATA IN GIRO PER LA CUCINA ED HO PRESO ANCHE DELL’UVA PASSA, DELLE NOCI BRASILIANE, UN UOVO E DUE CUCCHIAI DI LATTE.
6- HO UNTO UNO STAMPO COL BUCO DI BURRO , PANGRATTATO E HO RIEMPITO CON QUEL FRULLATO SECCO-UMIDO, HO BAGNATO CON GRAPPA E HO MESSO IN FORNO.
7- 50 MINUTI A 180* ; VIEN FUORI QUESTO ANELLO IN CUI IL SESAMO NON SI E’ MINIMAMENTE INTEGRATO COL RESTO, E RESTANO QUESTI GRAZIOSI SEMINI BIANCHI SUL BRUNO-VERDASTRO DELLO ZUCCHERO MASCOBADO+ SEMI DI ZUCCA .
DOMANI SENTIREMO COSA E’ IL SAPORE. CON ADRI E PAOLA SI PUO SPERIMENTARE, NON E’ CRITICA COME I FIGLI CHE AVREBBERO VOLUTO SEMPRE TORTE PERFETTAMENTE ESEGUITE SECONDO GLI ORDINI IMPERATIVI DELLE RICETTE .
P.S. : LA RICETTA NON HA NIENTE A CHE FARE CON IL BISOGNO DI FARE ORDINE NEI BARATTOLI DI CUCINA.

CHE FAMIGLIA VUOI?

Che famiglia vuoi ?
RANDALL COLLINS RITIENE CHE ALL’ORIGINE DELLA LOTTA PER IL POTERE SIA LA FORZA FISICA MAGGIORE DEGLI UOMINI, CHE PERMETTE A QUESTI DI AVANZARE DIRITTI SESSUALI SULLE DONNE.
IL MATRIMONIO SAREBBE ORIGINARIAMENTE UN CONTRATTO CHE IMPONE IL RISPETTO DI QUESTA PRETESA. INFATTI, GIÀ NELL’ANTICA ROMA LA MOGLIE ERA PROPRIETÀ DEL MARITO.

NO, NON É QUESTA UNA FAMIGLIA.
CREDO CHE ALLA NOSTRA LATITUDINE NESSUNO SI SENTA ATTRATTO DA QUESTO TIPO DI “RAPPORTO”, PERO’ ALCUNI LO SOGNANO SENZA AVERE IL CORAGGIO DI MANIFESTARLO.
INTANTO IO VADO A GINNASTICA E FACCIO IL POSSIBILE PER MANTENERMI ROBUSTA, NON PER MANCANZA DI FIDUCIA NEL MIO PARTNER, SO CHE CON LUI É LA RAGIONE CHE LO RENDE VINCENTE.
SEMPRE MEGLIO ESSERE PREVIDENTI.
ROD NON HA MAI AVUTO PRETESE DI POSSEDERMI, NE DI POSSEDERE LE MIE COSE.
FORSE SONO STATA IO CHE MI SONO IMPOSSESSATA DELLE SUE, MA COSI’ PER FARE ORDINE, PER GESTIRE LA CASA, PER CONOSCERLO MEGLIO, PER SENTIRMI … PADRONA!
CERTO CHE LUI DIFENDE COI DENTI IL SUO DISORDINE PRIVATISSIMO, I SUOI CUMULI DI QUOTIDIANI E DI SETTIMANALI, PERCHÉ ANCHE DOPO MESI SI RICORDA CHE C’E' UN ARTICOLO INTERESSANTISSIMO DA QUALCHE PARTE CHE DEVE FINIRE DI LEGGERE.

OGGI SONO STATA LA SUA ‘SALVATRICE’: INVITATI A PRANZO DA AMICI AL LIDO, LUI SI É MESSO GLI OCCHIALI SCURI, É UNA GIORNATA DI SOLE LIMPIDISSIMO, IL VENTO DI BORA HA PULITOL’ARIA PIU DI UN CRISTALLO.
MONTIAMO IN BATTELLO E IO RIESCO A PRENDERE UN POSTO A SEDERE, MA LUI NON VIENE AVANTI. COSA GLI CAPITA? SI FRUGA LE TASCHE, APRE L’IMPERMEABILE, HA LO SGUARDO SEMPRE PIU SPAVENTATO, LE MANI NELLE TASCHE DELL’IMPERMEABILE, ESCONO NELL’INTERNO, PERCHÉ SI TRATTA DI QUEI SISTEMI FATTI PER ENTRARE NELLE GIACHE O NEI PANTALONI SENZA APRIRE I BOTTONI.
SI TRATTA DI PIACEVOLEZZE CHE USANO SOLO GLI UOMINI, NEL LORO RINCORRERE LA PRATICITA’.
COSI’ ROD CON ORRORE MI RAGGIUNSE DICHIARANDO CHE SE NON AVEVA LASCIATO GLI OCCHIALI DA VISTA A CASA LI AVEVA PERDUTI, ATTRAVERSO LA TASCA FERRITOIA DELL’IMPERMEABILE. EPPURE ERA SICURO DI AVERLI MESSI IN TASCA.
ERA DISPERATO: - COME FARO’ SENZA OCCIALI DA VISTA, CI VOGLIONO UN SACCO DI GIORNI PER AVERNE DI NUOVI! CON QUESTE LENTI SPECIALI POI!-
TRAGEDIA-
IO, CHE SONO BUONA E NON VOGLIO INFIERIRE SU UN DISPERATO, GLI DICO: - LUNEDI NON POSSO, MA MARTEDI’ POSSIAMO ANDARE IN MONTAGNA A FARNE FARE DI NUOVI, ANZI DUE PAIA PER AVERE SEMPRE UNA RISERVA, SAI CHE SI É ROTTA ANCHE LA MIA MONTATURA, COSI’ FACCIAMO UNA GITA, QUATTRO PAIA DI OCCHIALI E APPENA CI TELEFONA LA PIERA CHE SONO PRONTI TORNIAMO A FARE LA GITA IN MONTAGNA.-
PROPONGO DUE GITE DUE. SO CHE GLI PIACE MOLTO ESSERE PORTATO A SPASSO IN MACCHINA, ANCHE SE QUATTRO PAIA DI OCCHIALI SARANNO UN SALASSINO, PROPRIO SOTTO LE FESTE.
MA NON SI RILASSA MICA.
CI SIAMO DIVERTITI CON GLI AMICI, PRANZO TUTTO DI PESCE E TRUTTI DI MARE:
ANTIPASTI DI CAPESANTE GRATIN, GARUSOLI, FOLPETTI, POI BEVARASSE SALTATE, PESCATE IERI, MAGNIFICHE, INNAFFIATO CON DELL’OTTIMO PROSECCO. CHIACCHIERE, PETTEGOLEZZI SULL'OSPEDALE, NOTIZIE DEI BAMBINI. SEMBRA SI SIA DIMENTICATO DEGLI OCCHIALI.
POI RISOTTO DI CAPE, MAGNIFICO, TRIGLIE AL POMODORO, ORATE AI FERRI. MI SEMBRA ANCHE INSALATA, MA RICORDO BENISSIMO LA TORTA SACHER COL GELATO DI PANNA A GOCCE DI CIOCCOLATO. LIQUORI E CAFFE.
ROD PAREVA DIMENTICO DEGLI OCCHIALI, FORSE UN POCO INSONNOLITO, SOLO IO ME NE RICORDAVO BENE, PERCHÉ CON L’ARRIVO DELLA SERA, ERA STRANO VEDERLO CON GLI OCCHIALI SCURI .
SIAMO TORNATI A CASA, ROD APPENA DENTRO LA PORTA HA INIZIATO A CORRERE DA UNA STANZA ALL’ALTRA A CERCARE GLI OCCHIALI. NON GLI IMPORTAVA PIU NEMMENO DELLA GITA, AL BUIO CON GLI OCCHIALI DA SOLE NON RIUSCIVA NEMMENO A LEGGERE IL GIORNALE, DICEVA, ERA AGITATISSIMO, IO CERCAVO DI AIUTARLO, MA HA TELEFONATO AL DA PARIGI E PARLAVO FELICE CON LUI DELLE ULTIMISSIME DI LILI, DI CHLOE’ DEL TEMPO ECC. MENTRE ROD PAREVA UNA TROTTOLA IMPAZZITA.
IO VEDO VICINO ALLA PORTA D’INGRESSO, SULL’ATTACCAPANNI IL VECCHIO IMPERMEABILE STORICO, QUELLO CHE NON SI PUO PIU USARE MA NEMMENO BUTTARE, PERCHÉ ROD GLI É TROPPO AFFEZIONATO. INFILO UNA MANO NELLA TASCA E … ECCO GLI OCCHIALI!
ROD FINALMENTE PUO PRENDERE IL TELEFONO, PARLARE COL FIGLIO, ESCLAMA: -BRAVA, MI HAI SALVATO !!!-
QUESTA E' UNA FAMIGLIA.

LA CIPOLLA DI NERUDA

Oda a la cebolla di Neruda

Cipolla,
luminosa ampolla,
petalo su petalo
s'è formata la tua bellezza
squame di cristallo t'hanno accresciuta
e nel segreto della terra buia
s'è arrotondato il tuo ventre di rugiada.
Sotto la terra
è avvenuto il miracolo
e quando è apparso
il tuo lento germoglio verde,
e sono nate
le tue foglie come spade nell'orto,
la terra ha accumulato i suoi beni
mostrando la tua nuda trasparenza,
e come con Afrodite il mare remoto
copiò la magnolia
per formarle i seni,
la terra
così ti ha fatto,
cipolla,
chiara come un pianeta,
e destinata
a splendere
costellazione fissa,
rotonda rosa d'acqua,
sulla
mensa
della povera gente.

Generosa
sciogli
il tuo globo di freschezza
nella consumazione
bruciante della pentola,
e la balza di cristallo
al calore acceso dell'olio
si trasforma in arricciata piuma d'oro.

Ricorderò anche come feconda
la tua influenza l'amore dell'insalata
e sembra che il cielo contribuisca
dandoti forma fine di grandine
a celebrare la tua luminosità tritata
sugli emisferi di un pomodoro.
Ma alla portata
delle mani del popolo,
innaffiata con olio,
spolverata
con un po' di sale,
ammazzi la fame
del bracciante nel duro cammino.
Stella dei poveri,
fata madrina
avvolta
in delicata
carta, esci dal suolo,
eterna, intatta, pura,
come semenza d'astro,
e quando ti taglia
il coltello in cucina
sgorga l'unica lacrima
senza pena.
Ci hai fatto piangere senza affliggerci.

Tutto quel che esiste ho celebrato, cipolla,
ma per me tu sei
più bella di un uccello
dalle piume accecanti,
ai miei occhi sei
globo celeste, coppa di platino,
danza immobile
di anemone innevato
e vive la fragranza della terra
nella tua natura cristallina.

RICETTINA

QUESTA SERA HO APERTO UN PEZZO DI SPEK, GLI HO TOLTO LA COTENNA E IL GRASSO RELATIVO ED HO DETTO: PERCHÉ BUTTARLO? LO CUOCERO’ COI FAGIOLI.
ERA TANTO CHE NON CUCINAVO I FAGIOLI A RODOLFO
IN FRIZER L’ULTIMO PACCO DI UNA CASSA ACQUISTATA DALL’AMBULANTE CHE, SICCOME PIOVEVA, CI HA VENDUTO CINQUE KG DI LAMON PER SOLI 3 EURO.
ERA AGOSTO ED ABBIAMO SBUCCIATO FAGIOLI PER ALCUNE ORE.
ERANO SPLENDIDI E LI ABBIAMO IN GRAN PARTE SURGELATI E PORTATI A VENEZIA.
COSI’, FINITO DI MANGIARE, ROD É ANDATO A VEDERE ALLA TV NON SO COSA, IO IN CUCINA HO PREPARATO LA PENTOLA, HO MESSO DELL’ACQUA, I FAGIOLI SURGELATI, DUE POMODORI SECCHI, ROSMARINO, IL LARDO E COTENNA DELLO SPEK, HO COPERTO, HO ACCESO IL FUOCO E POI, ASPETTANDO SONO VENUTA IN CAMERA A GUARDARE SE C’ERA POSTA.
C’ERA UNA BELLA FOTO DI LILI, UNA MAIL DI CHECO, ALTRE MAIL DI MOSTRE D’ARTE, E MI É VENUTA VOGLIA DI SCRIVERE AD UN’AMICA CHE DA TEMPO NON TROVO, RISPONDERE A CHECO, INOLTRARE LA FOTO DI LILI, GUARDARE DEI BLOG E COSI FACENDO, AD UN TRATTO HO SENTITO QUELL’ODORE DI PROTEINE CARBONIZZATE CHE MI É FAMILIARE E PER QUALCHE MESE ERO RIUSCITA AD EVITARE.
HO CHIUSO IL PC, MI SONO BUTTATA IN CUCIUNA, HO SPENTO IL FUOCO, HO SCOPERCHIATO IL CARBONE, HO APERTO LE FINESTRE, HO BUTTATO IL CARBONE IN PATUMIERA, HO CHIUSO STRETTO IL SACCO, HO FURTIVAMENTE APERTO LA PORTA DI CASA ED HO DEPOSITATO IL SACCO DELLA SPAZZATURA NEL BIDONE CONDOMINIALE. SONO RISALITA E PER FORTUNA RODOLFO É ANCORA ADDORMENTATO DAVANTI AL SUO PROGRAMMA PREFERITO.
SPERO CHE DOMANI NON SI RICORDI CHE GLI HO PROMESSO I FAGIOLI DI LAMON

A PARIGI

SETTEMBRE A PARIGI:
SI TORNA A PARIGI , SI VA A CONOSCERE LILI: CON ACCENTO FINALE, É PARIGINA.
PARTIREMO PROBABILMENTE VENERDI’ 5 SETTEMBRE, E LILI AVRA’ GIUSTO UN MESE AL NOSTRO ARRIVO.
QUESTA VOLTA NIENTE TRENO LETTO, TROPPO SCOMODO E COSTOSO, NIENTE AEREO LOW-COST, LA COMPAGNIA SPAGNOLA HA RECENTEMENTE BRUCIATO I SUOI PASSEGGERI, NIENTE AUTO, TROPPO LUNGO PER FARLO IN UN SOLO GIORNO.
ANDREMO IN TRENO DI GIORNO.
SUL LETTO: UNA VALIGIA VIRTUALE. TUTTO QUELLO CHE DEVO PORTARE LO METTO LI
UN CONIGLIETTO PORTAPIGIAMINO DI LANA BIANCA, CHE ASSOMIGLIA AL CONIGLIO DI ALICE, VOLEVA TENERSELO ROD, PERCHE' CONTENEVA UN SACCHETTINO DI NOCCIOLI DI CILIEGIA… PER LA CERVICALE!
LA MODA DI QUESTA ESTATE IN MONTAGNA : VENDERE O COMPERARE SACCHETTINI DI TELA, RIPIENI DI NOCCIOLI DI CILIEGIA.
CHI E’ STATO IL FURBO CHE SI E‘ MANGIATO TUTTE LE CILIEGIE ED HA PENSATO DI RICICLARE I NOCCIOLI COME CURATIVI DELL’ARTROSI CERVICALE?
CHE ROD GIRI CON UN SACCHETTINO DI NOCCIOLI SUL COLLO PASSI, MA CHE RUBI IL CONIGLIETTO BIANCO A LILI, NON MI SEMBRA GIUSTO.

NON SI PARTE IN TRENO, TRENITALIAPUNTOCOM HA CANCELLATO IL TRENO CHE PARTIVA DI GIORNO DA MILANO IN COINCIDENZA CON QUELLO DA VENEZIA , CHE MODO É QUESTO DI FARE QUADRARE I BILANCI?

DOPO MEDITAZIONE, OPTATO PER AIR-FRANCE. SCOPRIAMO CHE CI COSTA MENO DELLA LOW-COST.
SIAMO PARTITI L’8 SETTEMBRE
SIAMO ARRIVATI CON DUE ORE DI RITARDO, ANCHE AIRFRANCE HA A VOLTE DEI PROBLEMI CON GLI AEREI, A PARIGI I PASSEGGERI SONO STATI SCARICATI COI BAGAGLI E BORSE A MANO DA UN AEREO CON PROBLEMI AD UNO SENZA PROBLEMI,.
VOLATI A PARIGI, NON C’ERA UNA USCITA LIBERA E L’AEREO É ANDATO A ZONZO PER L’AEREOPORTO COME UNA QUALSIASI AUTOMOBILE, CERCANDO UNA DI QUELLE BOCCHE ASPIRANTI CHE RISUCCHIANO I PASSEGGERI DALL’AEREO FIN NEL VENTRE DELL’AEREOPORTO.
I PASSEGGERI SAREBBERO VOLENTIERI SCESI A PIEDI, SPECIE I PIU INCAVOLATI, QUELLI CHE PERDEVANO LA COINCIDENZA PER NY E PER L’ARGENTINA.
NOI PERDEVAMO SOLO DUE ORE E MEZZA DI LILI.

TASSISTA ORIENTALE, VELOCE E PRECISO, HA GUARDATO CON IMPEGNO LA MAPPA CHE CI HA FORNITO ALESSIO, SI É SOLO INCASINATO HA FATTO TRE VOLTE IL GIRO DELL’ISOLATO PER TROVARE LA CASA-ALBERGO CHE HA L’INGRESSO IN UNA VIA PEDONALE: NON POTEVA ACCETTARE DI LASCIARCI FARE VENTI PASSI A PIEDI TRASCINANDO LE VALIGE CON ROTELLE! MICROAPPARTAMENTI CON CUCININO FORNITO DI PENTOLE, POSATE, PIATTI, ASPIRAPOLVERE PER FARSI LE PULIZZIE, FORNO, LAVAPIATTI, ECC. MANCA DI MACCHINETTA DEL CAFFE’ MA NOI ABBIAMO UN FIGLIO ED ECCO LA MOKA E POLVERE DA ESPRESSO. DOMANI MATTINA RIUSCIREMO AD ALZARCI.

ADESSO DOVREI PARLARE DI LILI.
IMPOSSIBILE. LILI E' FANTASTICA, HA UN MESE E SORRIDE E GUARDA IL MONDO CON CURIOSA INTELLIGENZA. E’ TENERA E QUANDO LA TIENI FRA LE BRACCIA SI ADATTA AL TUO CORPO, COME SE FOSSE IL NIDO CHE HA SEMPRE SOGNATO.
TI SENTI UN PERFETTO GUSCIO, UN GIUSTO CONTENITORE DAL CALORE NATURALE, NE TROPPO GRASSA NE TROPO LEGNOSA, E TI VIEN DA RINGRAZIARLA DI FARTI SENTIRE COSI’ ADEGUATA ALLE SUE ESIGENZE. . IO SONO GIUSTA. ME LO CONFERMA LILI
CHE LEI STIA BENE IN BRACCIO MI RENDE ORGOGLIOSA, IO SONO PROPRIO IL POSTO CHE LE PIACE PER DORMIRE , O PER FARE UN SUO RUTTINO
CHE BUON ODORE DI NEONATO HA, E CHE INCREDIBILE MORBIDEZZA HA LA SUA PELLE, E LE SUE ELEGANTI MANINE, ED I PIEDINI COSI’ NUOVI, COSI ROSEI E ROTONDI ANCHE SOTTO.
E PUO VOMITARE, FARE PIPI E CACCA, SBAVARE E FARE VERSACCI IN PUBBLICO E TUTTO E' MOLTO GIUSTO.
ALMENO FINCHE NON SARA ADULTA ANCHE LEI.

I GENITORI DI LILI MI HANNO PROMOSSA: NONNA CHE PORTA LA BAMBINA AL PARCO.
SI FIDANO CHE TROVI LA STRADA, CHE SE LILI PIANGERA’ ME LA SAPPIA CAVARE E CHE RIENTRI IN TEMPO PRIMA DEL DISPERATO PIANTO DI FAME, SENZA PRECIPITARMI DI CORSA ATTRAVERSO SEMAFORI ROSSI E SENZA INVESTIRE I BAMBINI CHE ESCONO DA SCUOLA.
LE SIGNORE DI PARIGI MI ATTACCANO DISCORSO IN FRANCESE PERCHÉ PASSEGGIARE CON LA CARROZZINA NEL PARCO MI FA IMMEDIATAMENTE ENTRARE NEL CIRCOLO MAMME E NONNE AUTOCTONE.

I TRENI DI PARIGI
SIAMO ANDATI A QUIBERON, IN BRETAGNA, OSPITI DEI NONNI DI CHLOE’
SPLENDIDA ESPERIENZA. COME SE FOSSIMO TORNATI INDIETRO DI 45 ANNI ! CARROZZE PULITE E POSTI COMODI, NEL BAGAGLIAIO DELLA CARROZZA C’E’ IL POSTO PER LA CARROZZINA RISTORANTE CON VARIETA DI PIATTI, É GRADEVOLE ANCHE MANGIARE NELLO SCOMPARTIMENTO: 4 POSTI CON TAVOLINI A MISURA DI VASSOIO . C’E’ ANCHE UN POSTO BEN ATTREZZATO PER CAMBIARE IL BEBE. IL TRENO É MOLTO VELOCE. 600 KM IN NEMMENO TRE ORE. TUTTO ORGANIZZATO, TUTTO FUNZIONA SIA IN ANDATA CHE AL RITORNO.
ANCHE A LILI PIACE VIAGGIARE NEL LUSSO. AMA OSSERVARE QUEL VELOCE TRASCORRERE DI IMMAGINI LUCI ED OMBRE, COLORI E CIELO, FUORI DAL FINESTRINO. NON PIANGE MAI.
A VANNES SI DEVE ESSERE PRONTISSIMI A SCENDERE, ALTRIMENTI SI RISCHIA DI RESTARE SUL TRENO, 2 MINUTI DI SOSTA QUI SONO VERAMENTE DUE MINUTI.

LA BRETAGNA CI ACCOGLIE COL SOLE E IL CALDO, DOPO QUESTA ESTATE PIOVOSA SEMBRA QUASI SIA MERITO DI LILI.
LA “COTE SAUVAGE” É INCANTEVOLE CON LE SUE PODEROSE MAREE E L’ONDA CHE SI FRANGE SULLA COSTA ROCCIOSA. LA LUNA É PIENA, LE BARCHE NEL PORTO OGNI 12 ORE RESTANO SOSPESE IN EQUILIBRIO SULLE CHIGLIE COME TRAMPOLIERI CHE FRUGHINO NEL FANGO. LE CREP, OSTRICHE E PEOCI SONO SQUISITI SPECIE AL SOLE, COL FRAGORE DELLA RISACCA E PROFUMO DI SALSO NELL’ARIA.
LA CASA DEI NONNI É UNA VERA ANTICA MAGLIFICA CASA COI TETTI DI ARDESIA, LE FINESTRE SUL TETTO CHE SI APRONO AD ABBAINI, COME PER GIOCHI DI BAMBINI.
E PENSI ALLE PAGINE DI PROUST E DI MAUPASSANT E DI ALTRI SCRITTORI CHE DEL NORD OVEST DELLA FRANCIA HANNO SCRITTO, E LESSI, NON RICORDO E ORA VORREI AVERE LE PAGINE SOTTO GLI OCCHI.
LA STAGIONE É FINITA E L’ARIA PROFUMA D’INIZIO SECOLO.
PECCATO, NON HO PORTATO LA GONNA LUNGA COI PIZZI, BIANCA. UN CAPPELLO CON L’ALA AMPIA DA LEGARE CON UN VOILLE SOTTO LA GOLA E LILI TRA LE BRACCIA: SAREBBE VENUTA UNA CITAZIONE DI FOTO D’EPOCA.

ADESSO SONO TORNATA A VENEZIA. MI SONO RIEMPITA DI FOTO, ALBUM. CD NEL COMPUTER, QUANDO LO APRO VEDO SUBITO LILI.
LE FOTO SERVONO, MA COME UN’INNAMORATA CONTO I GIORNI CHE MANCANO AL SUO ARRIVO PER NATALE E …. PROGRAMMO.

TROVARE

TROVARE
AVEVO UN’AMICA CHE VOLELA TROVARE UN GIOVANE MASCHIO DEL GENERE UMANO PER PORTARSELO ALL’ALTARE O ALMENO DAL SINDACO.
LE QUALITA’ INDISPENSABILI ERANO IN PRIMO LUOGO LAUREA, CON PREFERENZA PER MEDICINA, POI L’ANNO DI NASCITA CHE NON FOSSE ANTERIORE AD UNA DATA DA LEI STABILITA.
AVEVA UN SUO METODO INFALLIBILE PER TROVARE:
ENTRO’ IN POSSESSO DELL’ALBO DELL’ORDINE DEI MEDICI E LO CONSULTO’ CON SISTEMA, COMINCIANDO DALLA A
CI SONO MOLTI DATI CHE RENDONO PIU O MENO INTERESSANTI GLI ISCRITTI.
É FACILE TROVARE UN MODO DI APPROCCIO, QUANDO SI HANNO DUE O TRE INFORMAZIONI: ABITAZIONE, STUDIO, SPECIALIZZAZIONE ECC.
FORSE NON CI CREDERETE, LA CACCIA SI CONCLUSE GIA ALLA LETTERA B E NON LE COSTO’ NEMMENO UNA VISITA MEDICA, PERCHÉ CI SONO ALTRI LUOGHI IN CUI INCONTRARE UN PROFESSIONISTA: CONGRESSI, CONFERENZE, ASSEMBLEE ECC.
POI BASTA FARSI NOTARE.

MEMORIA

MEMORIA
HO POCA MEMORIA PER I NOMI E CERCO DI AIUTARMI CON DIVERSI METODI CHE MI HANNO SUGGERITO E CHE HO ADATTATO AL MIO SISTEMA DI ARCHIVIO CEREBRALE.
DEVO RICORDARE UN NOME DI UN NEGOZIO, MI É PARTICOLARMENTE DIFFICILE PERCHÉ IL NOME NON HA NESSUNA ATTINENZA CON QUANTO VI SI PUO ACQUISTARE,
SE CERCO L’INIZIALE MI VIENE DA PENSARE –M- PERCHÉ, QUANDO NON C’ERA L’APERTURA AUTOMATICA, AVEVA DELLE MANIGLIE QUADRATE, COME DELLE GRANDI PLACCHE DI OTTONE SMALTATO IN ROSSO E NERO A DISEGNO ASTRATTO CHE RISULTAVA UN BEL –M-
STRANO CHE NON SE NE FOSSERO ACCORTI. AVEVANO DECORATO CON LO STESSO M ROSSO E NERO ANCHE LE SPORTINE.
ADESSO HO TROVATO UN AUSILIO A PERCORSO, CI METTO UN PO’ MA ARRIVO.
PER ESEMPIO : DEVO ANDARE A COMPERARE I SACCHETTI DELL’ASPIRAPOLVERE, VADO DA …
QUEL NEGOZIO CHE É IN RIVA AL CANALE,
CANALE – PUZZA DI MERDA
MERDA – PANTEGANE
PANTEGANE – P Q R
R RATTI, IL NEGOZIO E’ RATTI
MA IERI HO PENSATO TOPI INVECE DI PANTEGANE E MI VENIVA
T U V
E CON V NON MI VENIVA IN MENTE NIENTE.

VINCERE

UNA PSICOLOGA NON PUO AVERE IL RIBREZZO PER I RAGNI, ANCHE PICCOLISSIMI, PERCHE’ DIMOSTRA A SUBITO CHE HA DEI PROBLEMI DI RAPPORTO CON LA MADRE, ALMENO COSI’ DICONO I TRATTATI DI PSICOANALISI.
UNA MIA COLLEGA AFFETTA DA TALE RIBREZZO ANGOSCIOSO DECISE DI VINCERLO. SI COMPERO’ UN GROSSO RAGNO PELOSO DI GOMMA, UNA VEDOVA NERA, QUEI GIOCATTOLI CHE PIACCIONO DA MATTI AI BAMBINI, E LO NASCOSE NELLA BORSETTA.
CERTAMENTE, A FORZA DI VEDERE QUELL’OGGETTO LE SAREBBE DIVENTATO FAMILIARE E NON AVREBBE PIU SOFFERTO DELLA SUA FOBIA.
LA SERA USCI CON UN RAGAZZO CHE LE PIACEVA E CHE L’AVEVA INVITATA AL RISTORANTE.
PERCHÉ MAI SENTI’ IL BISOGNO DI APRIRE LA BORSETTA?
VIDE IL RAGNO , FECE UN URLO, BALZO’ IN PIEDI SCARAVENTO’ LONTANO TRA I TAVOLI LA BORSETTA E…
IL RAGAZZO NON ERA DI SPIRITO.

DISCRIMINA

DISCRIMINA
PER STRADA, UNA COPPIA GIOVANE; LUI LE SCANDIVA AD ALTA VOCE:
-DISCRIMINA, DISCRIMINA! –
LEI: - NON MI SEMBRA DI AVER DETTO QUALCOSA DI TANTO CRIMINALE!-

PORTAMENTO

IL PORTAMNENTO
EMA, UN'AMICA, MI RACCONTA L'ULTIMA VOLTA CHE HA ACCOMPAGNATO IL MARITO A COMPERARE UN COMPLETO.
IL MARITO PROVA UN VESTITO, NON GLI PIACE, UN ALTRO CHE NON LO CONVINCE, LA COMMESSA LO VUOLE CONVINCERE INSISTENDO, COME LIBERARSI?
LA MOGLIE SI ALLONTANA DI QUALCHE PASSO
L. DICE,- SIGNORINA I CALZONI MI TIRANO QUI SUL CAVALLO.-
LA COMMESSA:- SCUSI SIGNORE, MA LEI DOVE TIENE IL PORTAMENTO? -
LUI, D'IMPETO ALZANDO IL BRACCIO SINISTRO COL PUGNO CHIUSO; - A SINISTRA, NATURALMENTE A SINISTRA!!-
LA COMMESSA: - ALLORA MI SEGUA IN CAMERINO!-
LUI, A GRAN VOCE ALLA MOGLIE, ASSORTA A GUARDARE ALTROVE:
-EMA, GUARDA CHE VADO CON LA COMMESSA PERCHÉ …. MI TIRA IL CAVALLO.-
ORA I VESTITI SE LI COMPERA DA SOLO.
MA…. LO CHIAMATE ANCHE VOI “ PORTAMENTO”?

PALMARE

GRAZIA: - ANCHE MIO MARITO HA UN PORTATILE PALMARE, NEL SENSO CHE TIENE IL COMPUTER SEMPRE TRA LE PALME DELLE MANI, MA NON LO SA ADOPERARE. ASPETTA CHE ARRIVI QUALCUNO CHE GLI DIA UNA MANO.-

PULIRE IL GABINETTO

PULIRE IL GABINETTO

NON MI PIACE PULIRE IL GABINETTO MA, COME DICEVA MIA MAMMA, DOVE NO SE VOL ANDAR BISOGNA CORAR.
IN MONTAGNA IL GABINETTO É PICCOLO: UNA CORTA VASCA DA BAGNO OCCUPA TUTTO IL LATO FINESTRA, DI FRONTE C'é LA PORTA E IL CALORIFERO, SUL LATO SINISTRO IL LAVANDINO E LA PICCOLA LAVATRICE INCASTRATA UN POCO SOTTO, MA TI PRENDI UGUALMENTE DEI LIVIDI QUANDO ENTRI DI FRETTA, LATO DESTRO UN BIDET E UN WC. .
SEMBREREBBE DI POTERLO PULIRE IN UN QUARTO D'ORA.
INVECE… NON SO COME, MA GLI UOMINI, ANCHE QUANDO HANNO PERSO QUASI TUTTI I CAPELLI, HANNO SEMPRE UN PO DI PELI DA LASCIARE ORA QUI ORA LA.
PERCHÉ MAI GLI ARCHITETTI ED INDUSTRIAL DESIGNER NON SI METTONO TUTTI IN ASSEMBLEA E STUDIANO UN SISTEMA DI TAVOLETTE DEL WATER CHE NON DEBBANO ESSERE FISSATE CON VITI DI BRONZO ALLA TAZZA?
LORO NON SANNO FORSE CHE IN AMBIENTE UMIDO ED ACIDO IL BRONZO ANCHE SE CROMATO SI OSSIDA E FA SCHIFO?
NON SI PUO CAMBIARE TAVOLETTA OGNI ANNO, E NON SI PUO NEMMENO APPENA UN UOMO ESCE, CORRERE DENTRO E CON GUANTI DI GOMMA E STRACCINO ASCIUGARE BENE TUTTA LA TAZZA.
SI, A CASA MIA CI DEVE ESSERE QUALCUNO CHE PISCIANDO SI DISTRAE, CHE NON ABBASSA IL COPERCHIO DELLA TAZZA, CHE QUANDO SI LAVA LA FACCIA BAGNA LO SPECCHIO, I MURI, ANCHE IL SOFFITTO.
NEL BAGNO NUOVO DI VENEZIA HO VOLUTO BIDET E WATER SOSPESI, PER POTER PULIRE IL PAVIMENTO IN UN UNICO GESTO, CON LO SPAZZOLONE E LO STRACCIO.
IN MONTAGNA, DUE ANNI FA HO FATTO CAMBIARE LA TAZZA DEL WC.
MALE FECI, PERCHE' QUESTA HA UNA GUARNIZIONE CHE PERDE, PERCHE' NON E' PERFETTA, PROTESTARE FU INUTILE, L'IDRAULICO IL MESE SUCCESSIVO DIVENNE PENSIONATO E AL SUO POSTO ORA C'E' UN'IMPRESA EDILE.
COSI IN QUESTO MICROAMBIENTE DEVO ACCUCCIARMI CON SPAZZOLINI E STRACCINI DA BAMBOLE, CON SPRUZZATORI LILLIPUZIANI, ED ACROBATICAMENTE RIESCO AD ARRIVARE IN OGNI ANGOLO.
NON MI SEMBRA UNA PRETESA FOLLE SE, DOPO, CHIEDO AI MASCHI DI CASA DI ANDARE A FAR PIPI NEL BOSCO, COME FANNO I CERVI, LE PECORE (TREMILA ALLA VOLTA) E TUTTI COLORO CHE RISPETTANO IL LAVORO FEMMINILE.
COMUNQUE, CONSULTANDO LE ALTRE SIGNORE CONDOMINE, HO IMPARATO CHE CI SONO DEI PRODOTTI CHE SI SPRUZZANO E RISOLVONO OGNI PROBLEMA.
ESISTE UNO SGRASSATORE UNIVERSALE CHE RIESCE A TOGLIERE PERFETTAMENTE OGNI TIPO DI UNTICCIO E DI POLVERE, BASTA METTERSI DEI BUONI GUANTI DI GOMMA E SPRUZZARE E SPAZZOLARE E SCIACQUARE E ASIUGARE CON ENERGIA!!
POCA COSA INFFONDO, PER TANTA SODDISFAZIONE : TUTTO PROFUMA, TUTTO RISPLENDE .
PER VETRI E SPECCHI C'E' UNA MARCA FANTASTICA, CHE NON RICORDO E CHE FA MIRACOLI: LO SPECCHIO E LA FINESTRA DEL SOGGIORNO DOVE HO FATTO LA PROVA, SEMBRANO D'ANTIQUARIATO.
PER LE MUFFE C'E' UNA SPECIE DI KILLER-CLORO, CHE LO SPRUZZI E FOI FUGGI CHIUDENDO LA PORTA. SE RIESCI A NON RITORNARE IN BAGNO PER UN GIORNO, LE MACCHIOLINE SCURE CHE FIORIVANO UNA STRISCIA DEL SOFFITTO E DEL MURO A NORD SONO SCOMPARSE.
NON SO COME, SOLO PULENDO IL GABINETTO MI TROVO SEMPRE DEI LIVIDI NUOVI.
MA A VOI PIACE?

DIVENTARE NONNI

DIVENTARE NONNI

FINALMENTE ABBIAMO UNA CERTA ETA' E SI PUO ANCHE DIVENTARE NONNI.
IO SONO DIVENTATA NONNA IERI 5 AGOSTO 2008 ALLE SETTE DELLA SERA.
ERANO CIRCA OTTO MESI CHE MI PREPARAVO CON IMPEGNO:
HO COMPERATO LANE COLORATISSIME ED HO COMINCIATO QUALCOSA CHE PROCEDENDO SI TRASFORMAVA E ALLA FINE FU UNA COPERTINA UN POCO SBILENCA, CON CUORI, FIORI E RIGHE COLORATE.
POI MI SONO MESSA ALLA PROVA CON VESTINE DI SETA RICAVATE DA CAMICIE DI ROD, PERCHÉ LE COSE USATE SONO PIU MORBIDE SULLA PELLE DEI PICCOLINI, MI PIACE TRASFORMARE E MI SENTO SALDA ALLE RADICI DELLA MIA INFANZIA DI GUERRA QUANDO UN CAPPOTTO DEL PADRE DIVENTAVA UN GIACCONE PER IL FIGLIO MAGGIORE, POI UNA GONNA PER LA FIGLIA DEL LICEO, POI UN PALTONCINO PER IL FIGLIO DELLE ELEMENTARI, CON COLLETTO E POLSI DI VELLUTO IN TINTA ED INFFINE SUOLA DI PANTOFOLINE DA CASA MODELLO FURLANA PER I DUE ULTIMI NATI.
POI MI SONO FERMATA:
NON VOGLIO CHE I MIEI LAVORI CHE SONO TUTT'ALTRO CHE PRECISI E PERFETTI INVADESSERO SENZA DECENZA LA BELLA CASA ORDINATA E RAZIONALE DEI FUTURI GENITORI.
MA IN MONTAGNA, TUTTE LE DONNE DELLA MIA ETA PASSANO IL TEMPO A FARE PICCOLI LAVORI INUTILI O GIOCANO A CARTE.
TUTTE LE NONNE, AVEVANO LA MAGLIA O L'UNCINETTO O LEGGEVANO FIABE O FACEVANO MARMELLATE DI RIBES E LAMPONI RACCOLTI COI NIPOTINI.
SAPUTO CHE ANCHE IO STAVO PER ENTRARE NEL CIRCOLO MI FECERO VENIRE L'ANSIA DELL'ATTESA.
-QUANTO MANCA?,
-UN MESE? , ALLORA POTREBBE ESSERE BUONO OGNI GIORNO!
DALLA FINESTRA DEL BAGNO UNA ALL'ALBA MI CHIEDEVA SE AVEVO NOVITA', UN'ALTRA ALLORA SI SPORGEVA DAL POGGIOLO E RACCONTAVA DELLA FIGLIA DELLA SECONDA CUGINA CHE HA PARTORITO IN VASCA DA BAGNO, UN'ALTRA MI CONSIGLIO' I RICAMI A PUNTO CROCE ,” PERCHÉ CONTARE I FILI E LE CROCETTE E' OTTIMO PER CONTROLLARE L'ANSIA D'ATTESA”
COSI' HO COMPERATO DEI GIORNALI COL PUNTO CROCE, MATASSINE CCOLORATE E OGGETTI A TRAME FACILI, QUATTRO FILI SOPRA POI UN PUNTO OBLIQUO POI QUATTRO FILI SOTTO ECC. ANCHE LA GIORNALAIA, LA MERCIAIA, LA CARTOLAIA SEPPERO CHE STAVO PER DIVENTARE NONNA. LA NOTIZIA CHE IL PARTO STAVA PER AVERE INIZIO MI COLSE ALL'UFFICIO POSTALE DI CAPRILE, DOVE AVEVO PORTATO DEGLI ASCIUGAMANI RICAMATI A PUNTO CROCE DA SPEDIRE AL 'GEMELLO' DELLA MIA NIPOTINA A SAN FRANCISCO. LO SEPPE UNA CONOSCENTE PRESENTE DALLA FRUTTIVENDOLA, E TUTTI ESCLAMAVANO MERAVIGLIE E FELICITAZIONI, COME SE NESSUNO SI ASPETTASSE DA ME TALE BRAVURA!
ORMAI LO SAPEVA TUTTA LA MONTAGNA.
E LE SIGNORE A TURNO SI AFFACCIAVANO DALLA SIEPE DELLA STRADINA, DALLE FINESTRE DELLA CASA ACCANTO, DALLE SIEPI DI LAMPONI :
- MI RACCOMANDO AVVISAMI APPENA NASCE-
COSI' DALLA 10 DEL MATTINO FINO A SERA. ED IO HO RICAMATO UN BAVAGLINO PER LA PAPPA, UN ASCIUGAMANO ROSA, ED HO INIZIATO UN'ALTRA L DI LILI.
QUANDO ALLE SETTE E MEZZO DELLA SERA ARRIVO' LA TELEFONATA DI AL. AVEVO GIA SENTITO IL RACCONTO DI UNA VENTINA DI PARTI PROLUNGATI E DIFFICILI CAPITATI A TUTTE LE PARENTI DELLE NONNE IN VACANZA.
LA MATTINA SIAMO PARTITI PER VENEZIA PASSANDO PER LA VAL BADIA PER COMPERARE QUALCHE ALTRO OGGETTINO DA RICAMARE A CROCETTE. CHE E' COME ANDARE DA VENEZIA A ROMA PASSANDO PER PARIGI, POI, AVENDO DIMENTICATO LE CHIAVI, SIAMO TORNATI INDIETRO, MA ABBIAMO FATTO IN TEMPO A VEDERE A SERA SUL COMPUTER LA FOTO SORRIDENTE DELLA PICCOLA LILI.
NON DICO CHE E' BELLA, E' MOLTO DI PIU', PERCHE' E' DOLCISSIMA E TENERAMENTE ADDORMENTATA.
APRO E CHIUDO IL COMPUTER PERCHE' HO MESSO LA SUA FOTO SUL DESK
A VENEZIA COL TEMPORALE IL TELEFONO SI ERA ROTTO, COSI' HO PASSATO LE ORE PICCOLE A MANDARE LA NOTIZIA A PARENTI ED AMICI CON MESSAGGI EMAIL E SMS.
ORMAI NON AVEVO PIU' SONNO. QUI IL CALDO UMIDO E' COME GELATINA FLUIDA, SI DORME MALE E CI SI SVEGLIA PEGGIO.
DOMANI TORNO IN MONTAGNA.
DOVRO FARE UN MEETING CON TUTTE LE SIGNORE DEL CONDOMINIO NOSTRO E DEI PADOVANI, PIU CON AMICI E LE BOTTEGAIE CHE HANNO PARTECIPATO AL MIO --'NONNISMO'--
RINFRESCO NEL BOSCO , ESPOSIZIONE DELLA FOTO, RACCONTI VARI.

ACCADE IN ESTATE

UN CERVO e UNA GAZZELLA COI COGLIONI

A BOLZANO QUESTO LUGLIO UN GRANDE CERVO CERCANDO UNA COMPAGNA SI É PERSO IN CITTA'
ARRIVATO INCOLUME NELLA ZONA PEDONALE, CERCANDO DI SFUGGIRE AL RUMORE E AGLI ODORI, PER LUI DISGUSTOSI, DEI TURISTI CHE PASSEGGIAVANO, SI É INFILATO NELLO SGABUZZINO DI UN LOCALE GESTITO DA CINESI.
PRONTAMENTE LA DONNA CINESE CHIUSE LA PORTA E DA PERSONA RESPONSABILE E CIVILE CHIAMO' IL 113
ARRIVO' PRESTO UNA GAZZELLA DEI CARABINIERI , I QUALI, CHIESTO ALLA DONNA DOVE FOSSE RINCHIUSO IL GRANDE CERVO.
SUBITO VOLLERO CONTROLLARE LA VERIDICITA' DELLA TESTIMONIANZA, SPALANCARONO LA PORTA DELLO SGABUZZINO E
IL CERVO, CON UN BALZO FU SUBITO FUORI.
I CARABINIERI, RISALIRONO VELOCEMENTE IN GAZZELLA E SI MISERO A RINCORRERE IL DISGRAZIATO , A SIRENE SPIEGATE, TRA LE STRADE DELLA ZONA PEDONALE, FACENDO SCHIZZARE COME IMPAZZITI I VILLEGGIANTI E GLI ABITANTI.
IL CERVO TRAVOLTO DAL PANICO NON TROVAVA UN RIFUGIO.
RESISI CONTO CHE RISCHIAVANO DI AMMAZZARE QUALCUNO, FERMARONO LA GAZZELLA, ESTRASSERO LE ARMI E, TRA LA GENTE, SI MISERO A SPARARE AL CERVO, COME USANO FARE CON OGNI PERICOLOSO DELINQUENTE.
IL CERVO CADDE FERITO A MORTE
I GIORNALI CON RAMMARICO, NOTARONO CHE NON FU FATTO USO DI PROIETTILI ANESTETIZZANTI DI CUI I CARABINIERI NON SONO PROVVISTI COME INVECE LE GUARDIE FORESTALI
COSI TROVO' LA MORTE UN MAGNIFICO ESEMPLARE DI CERVO.
MA UN CERVO ,TROVATOSI DAVANTI UNA GAZZELLA CON DUE COGLIONI …. CHE ALTRO POTEVA FARE CHE FUGGIRE SPAVENTATO

ancora col cellulare

8 luglio 2008
suona il cellulare di Rod, io dalla cucina urlo:
-Rod, il tuo telefoninoo!-
Rod ha il cellulare sul tavolo, sotto il giornale che sta leggendo, si alza, va in soggiorno, prende l'apparecchio cordles e chiama sempre piu forte:
-Pronto, Pronto, Protoooo! saranno i soliti ... che vogliono sapere se siamo in casa-
Prendo io il suo cellulare e rispondo.
Rod si meraviglia: -Toh, tu riesci a sentire e io qui non sento niente-
E' inutile ogni sforzo, lui non ha interesse per queste cose.
Non devo incazzarmi!
Non devo incazzarmi!
Non serve .

MI INTRIGA

Mi intriga
SO CHE NEL LINGUAGGIO CORRENTE HA UN SIGNIFICATO DEL TUTTO DIVERSO, LO SI DICE DI QUALCOSA CHE INTERESSA, CHE INCURIOSISCE, CHE SI VORREBBE CONOSCERE MEGLIO, CHE TI COINVOLGE.
IN VENEZIANO NO.
SE UNA COSA INTRIGA, VUOL DIRE CHE TE LA TROVI TRA LE MANI QUANDO NON TI SERVE E NON LA VUOI, SE UNA PERSONA INTRIGA SIGNIFICA CHE C'E L'HAI TRA I PIEDI DOVUNQUE TU VADA, CHE STA IN MEZZO ALLA PORTA CHE TU DEVI ATTRAVERSARE CON UNA ZUPPIERA COLMA BOLLENTE, CHE TI ENTRA NEL BAGNO PROPRIO NEL MOMENTO IN CUI ARRIVI CON UN SECCHIO COLMO DI ACQUA SPORCA DA VUOTARE NEL GABINETTO, CHE SE DICI -FAMMI PASSARE- SI VOLTA PROPRIO IN MODO CHE TI DA UN URTONE.
SARANNO CIMQUE GIORNI HO FATTO ORDINE NELL'ARMADIO DELLE PENTOLE; VOLEVO AVERE PIU SPAZIO ED ELIMINARE QUALCOSA DI INUTILE ORA CHE PRATICAMENTE SIAMO IN DUE A TAVOLA.
HO PERSO DUE ORE E NON CI SONO RIUSCITA. HO SOLO SPOSTATO ALCUNE COSE:
LE TRE PADELLE GRANDI NELL'ARMADIO CON TUTTE LE TEGLIE DA FORNO, LA PESCERA CHE E' INGOMBRANTE HA DAVANTI ALTRE PICCOLE PENTOLIE E ARNESI DA CUCINA CHE SE MI SERVE DEVO TOGLIERLI TUTTI, GLI STAMPI DA DOLCI CHE USO POCO, MA POTREBBE VENIRMI VOGLIA DI USARE PER TORTE MAGRE, INUTILE NASCONDERLI CHISSA DOVE.
L'UNICO ARNESE CHE PROPRIO MI INTRIGA E' IL SECONDO PASSAVERDURE A MANO, QUELLO COI FORELLINI PICCOLI, CHE MI SERVE SOLO PER LE MARMELLATE DI FRAGOLE E MIRTILLI O PER QUALCHE COSA CHE VOGLIO ABBIA LA MORBIDEZZA DI UNA CREMA; E' SEMPRE IN MEZZO; SE LO METTO COI COLAPASTA O LO METTO CON LE PADELLE, HA SEMPRE IL MANICO LUNGO E QUELLO CHE CHE SI INCASTRA DAPPERTUTTO.
QUESTO MI INTRIGA TROPPO E LO METTO ….
BENE, PROPRIO OGGI MI SERVIVA PER PASSARE UNA CREMA DI CANNELLINI, NON SONO RIUSCITA A TROVARLO.
EPPURE SONO SICURA DI NON AVERLO BUTTATO VIA.
HO APERTO GLI ARMADI, HO SPOSTATO TUTTE LE COSE, NON SONO RIUSCITA A TROVARE DOVE LO HO MESSO PERCHÉ NON INTRIGHI PIU.
LE COSE SI VENDICANO SE LE DEGRADI.
COSI', FINITO DI PASSARE I CANNELLINI CON UN PASSAVERDURE PIU GROSSETTO, ECCO, ALZO LO SGUARDO SULLA PARETE DOVE HO APPESI CON GANCI, BENE IN VISTA SETACCI, COPRI VIVANDE, COLINI PICCOLI, MATTARELLO, CUCCHIAIONE DI LEGNO, ECC. E PROPRIO LI AVEVO APPESO IL PASSAVERDURE.
LO SO PER ESPERIENZA CHE QUANDO CAMBIO IL POSTO AGLI OGGETTI ANCHE SE NE TROVO UNO PIU RAZIONALE, POI PERDO UN SACCO DI TEMPO PERCHE' VADO A CERCARLI AL POSTO DI PRIMA.
IL GUAIO E' CHE QUANDO HO IMPARATO IL POSTO IN AUTOMATISMO, MI VIEN VOGLIA DI TROVARE UNA COLLOCAZIONE PIU RAZIONALE ANCORA.

VERSAILLES

DONNEZ MOI L'ADRESSE S'IL VOUS PLAIT

ROD:- SIAMO STATI TANTE VOLTE A PARIGI E NON SIAMO MAI STATI A VERSAILLES, VORREI PROPRIO ANDARCI QUESTA VOLTA-
BENE, CI INFORMIAMO, ANZI AL. SI INFORMA E CI PRENDE I BIGLIETTI VIA INTERNET, POI VA A RITIRARLI NON SO DOVE, COSI' NON DOBBIAMO FARE LA CODA.- SI PRENDE UN METRO, POI SI CAMBIA E SI PRENDE IL RER E SI ARRIVA A VERSAILLES; UN'ORETTA IN TUTTO.
ROD:- NO, ALLA STAZIONE DI CHATELET ANDIAMO IN TAXI , SAI CHE NON MI PIACE CORRERE SOTTO TERRA SU E GIU PER LE SCALE, MOBILI O NO. -
IL TAXI: ALLA FERMATA ARRIVA UNA SIGNORA, ARRIVA UN SIGNORE, E NESSUN TAXI. DICONO CHE É INUTILE CHIAMARE COL TELEFONO, SE NON ARRIVA SIGNIFICA CHE SONO TUTTI OCCUPATI.
IO:- VEDI CHE ERA PIU SEMPLICE IL METRO! PASSANO TUTTI OCCUPATI.
DOPO 20 MINUTI ARRIVA UNO CHE SI METTE PIU INDIETRO PER FAR CAPIRE CHE É A RIPOSO; FA LE PULIZIE RIORDINA LE SUE COSE E IL SIGNORE CHE ASPETTA CON NOI VA A PARLAMENTARE. IL TASSISTA DICE CHE DEVE TORNARE A VERSAILLES, IL SIGNORE DEVE ANDARE DA UN'ALTRA PARTE, LA SIGNORA SE NE VA A PIEDI ALTROVE, IL SIGNORE É GENTILISSIMO VERSO DI NOI, SENTE CHE NOI DOBBIAMO ANDARE A CHATELET E CONVINCE IL TASSISTA A PORTARCI .
IL TASSISTA VORREBBE PORTARCI FINO A VERSAILLES, PREZZO SCONTATO, MA IO VOGLIO ANDARE COL RER, MI PIACCIONO I TRENI, E POI HO CONVINTO A FATICA ROD. PERCHÉ RINUNCIARE?
ENTRIAMO SOTTOTERRA COMPERO I BIGLIETTI DI ANDATA E RITORNO PER EVITARE PENTIMENTI, POI ABBIAMO UN POCO DI DIFFICOLTA' AD INDIVIDUARE IL NOSTRO TRENO, PER VERSAILLES RIVE GAUCHE, ABBIAMO PAURA DI FINIRE NELLA ZONA INDUSTRIALE E NON ABBIAMO INDIVIDUATO SUBITO CHE RG VUOL APPUNTO DIRE RIVE GAUCHE.
TUTTI ATTORNO CI AIUTANO E ADDIRITTURA CI RIAPRONO LE PORTE CHE SI SONO APPENA CHIUSE DAVANTI ALLA NOSTRA INCERTEZZA.
QUI I TRENI VENGONO UNO DOPO L'ALTRO, VALE LA PENA PERDERLI.
A VERSAILLES C'é UNA CODA DI 200 METRI ALLA BIGLIETTERIA, MA ALL'INGRESSO LA CODA É UN SERPENTONE CHE SALE, RISCENDE E RISALE LA PIAZZA D'ARMI, UN KILOMETRO DI CODA. ORMAI SIAMO QUI COI BIGLIETTI, E NONOSTANTE ABBIAMO GIURATO DI NON VEDERE PIU NIENTE SE LA CODA E' PIU DI 15 MINUTI, CI METTIAMO IL CUORE IN PACE E ANDIAMO SU E GIU E POI ANCORA SU, COME GLI SPAGNOLI, GIAPPONESI, SU TUTTI DOMINANO GRUPPETTI DI ROMANI CACIAROSI. STUDENTI FRANCESI E TEDESCHI SI SONO FORNITI DI PANINI E BIBITE ANCHE SE A VERSAILLES É PROIBITO MANGIARE.
ENTRIAMO AL PALAZZO CHE É ORA DI PRANZO, E PER SOMMA SCIAGURA NON C'E' LA CAFETERIE'.
ROD SPERIMENTA PER LA SECONDA VOLTA IN VITA CHE SI PUO VEDERE E GALOPPARE PER SALE E SALONI, TANTO DEI RE E REGINE NON GLI IMPORTANO I RITRATTI CHE SEMBRANO TUTTI UGUALI, I MOBILI SONO A VOLTE COPIE E GLI AUTENTICI VENGONO DA ALTRI PALAZZI, CON LA DECAPITAZIONE DEI SOVRANI FU DISPERSO TUTTO L'ARREDO, E POI QUANTO SPRECO DI SPAZIO.
PRATICAMENTE BRONTOLA, E' STANCO ED HA FAME
IO INVECE MI DIVERTO. SEMBRA CHE IL FILM SU MARIA ANTONIETTA ABBIA MOLTO GIOVATO AGLI INCASSI PER OGNI PALAZZO O MOSTRA RELATIVI A QUESTO PERIODO DELLA STORIA DI FRANCIA. SIAMO IN UN FIUME DI FOLLA CHE SPARA FLESH PER RICORDARSI DAVANTI AL LETTO CON BALDACCHINO E PIUME DI STRUZZO DI LUIGI 14 O NEL SALONE DA BALLO CON CENTO LAMPADARI ACCESI, CALDO TORRIDO, MENO PERSONE ALL'APPARTAMENTO DEL DELFINO, BELLA LA SALA DI STUDIO E MUSICA, E' VICINA ALLA FINE.
USCIAMO ESAUSTI ALLE TRE E MEZZO, FORSE NON TROVEREMO DOVE BERE E MANGIARE, ROD E' UN POCO A TERRA, PER FORTUNA L'IDEA ERA SUA.
MA FUORI TROVIAMO UN RISTORANTE CHE CI ACCETTA, MANGIAMO DISCRETAMENTE E CI RIPOSIAMO, LA CAMERIERA É CARINA E GENTILE, ROD LE CHIEDE IL CONTO :
--MADAME, DONNEZ MOI L'ADRESSE S'IL VOUS PLAIT--
LA RAGAZZA LO GUARDA SBALORDITA, POI SCOPPIAMO TUTTI A RIDERE

NELLA PAZZETTA DEL MERCATO HANNO MESSO UNA TOILETTE PREFABBRICATA, MA GRANDE, NUOVA, BELLISSIMA, COLOR VERDE SCURO, SI APRE CON 50 CENTESIMI E SUBITO SCORRE L'ACQUA DI UN PICCOLO LAVABO E C'E' IL SAPONE E LE SALVIETTE. ROD E' SODDISFATTO, MA HA PAURA CHE IL TUTTO NON SI RIAPRA PER USCIRE, NON VUOLE PASSARE LA SERATA LI DENTRO.
C'E' UN MESSAGGIO RASSICURANTE CHE SE UNO NON ESCE ENTRO VENTI MINUTI LA PORTA SI APRE AUTOMATICAMENTE. IO IN CASO METTERO' ALTRI 50 CENTESIMI.
LE COSE AUTOMATICHE SONO PERICOLOSE, NON SI PUO ESSERE CERTI CHE IL MECCANISMO NON SI INCEPPI.
EFFETTIVAMENTE NON DEVE ESSERE CONFORTEVOLE PASSARE LA NOTTE IN QUELLA SPECIE DI SARCOFAGO DI LUSSO.

MERCATO

PLACES DES FETES IL MERCATO
LA CASA É IN UN VECCHIO QUARTIERE MOLTO VERDE ; LE CASETTE PICCOLE CON PICCOLI GIARDINI SI ALLINEANO IN STRADE STRETTE COME SENTIERI AI LATI DELLA RUE DE MOUZAIA E SI ARRAMPICANO SULLA COLLINA BELLEVILLE FINO ALLA PORT DE LILAS.
IO CHE NON SONO VENTENNE RICORDO AL CINEFORUM IL BEL FILM -LA PORT DE LILAS- CON JEAN GABIN. HO FATTO DELLE PASSEGGIATE PER RESPIRARE L'ARIA DI QUESTO QUARTIERE FAMOSO PER I SUOI CHANSONNIERS PIAF E CHEVALIER E PER LE SUE RIVOLTE OPERAIE. SI RESPIRA PROFUMO DI GELSOMINI E DI TIGLI, I VIALI CON GRANDI ALBERI SONO ABITATI DA CORVI PREPOTENTI E PICCOLI INSETTIVORI DAI BECCHI GENTILI - COSI' DICONO GLI ORNITOLOGI E NON GLI INSETTI-. POI SALENDO MI TROVO D'IMPROVVISO TRA PROFUMI DI SPEZIE E DI ERBE ESOTICHE, TRA VANILIA E CIOCCOLATA, PROFUMI DI PESCE FRESCO E DI AGRUMI. É LA PLACES DES FETES, COL SUO GIARDINO COI GIOCHI PER BAMBINI, PANCHINE E ATTORNO IL GRANDE MERCATO CHE SI FORMA TRE MATTINE ALLA SETTIMANA.
UN MERCATO MAGNIFICO CON BANCHI DI FORMAGGI ARTIGIANALI, DI VERDURE COMUNI ED ERBE ESOTICHE, SPEZIE AFRICANE E FRITTURE DI DOLCI, PESCE E PERFINO SALICORNIA E PATELLE, VESTITI E SCARPE, CAMICIONI COLORATI DEL CAMERUN, BIGIUTTERIE DA OGNI PARTE DEL MONDO.
LE DONNE CHE SI ACCALCANO SONO MAGNIFICHE. LE AFRICANE HANNO ABITI CHE SONO UNA FESTA PER GLI OCCHI, E SI ANNODANO DEI TURBANTI IN TESTA CON FANTASIE E COLORI IMPREVEDIBILI. CIRCONDATE DAI BAMBINI CHE RIDONO E GIOCANO NEL CAOS, NON HANNO PAURA DI PERDERLI, SEMBRANO TUTTI IN FESTA.
LE FRANCESI DEL MERCATO SONO GIOVANI E VELOCI, VESTONO COLORATO ANCHE LORO, MA HANNO UN SOLO BAMBINO PER MANO, L'ALTRA MANO É PER LE BORSE DELLA SPESA.
MI SONO COMPERATA DUE CAMICIONI DEL CAMERUN STAMPATI A BATIK UNO AZZURRO ED UNO ROSSO CREMISI MAGNIFICO.
ANCHE ROD SI É COMPERATO UN COMPLETO : CAMICIONE E CALZONI BLU CON RICAMI BIANCHI E STAMPATI DEI GUERRIERI CON LE LANCE.
GLI HO DETTO CHE MI SEMBRAVA STRETTO PER LUI, MA…. L'AFRICANA HA SAPUTO VENDERE: “CHAPEAU”
POI CI SONO LE DONNE MUSSULMANE, CON QUESTO CALDO SONO COPERTE DAI LORO FULARD LEGATI STRETTI ALLA GOLA COME LE NOSTRE SUORE DI UN TEMPO, SOPRA I VESTITI LUNGHI E GRIGI HANNO TUTTE DEI SOPRABITI BIGI, CHE LE DEVONO FAR CREPARE DI CALDO, ANCHE LORO HANNO BAMBINI E BAMBINE, MA HANNO UN'ARIA DEPRESSA COME CHI NON VEDE L'ORA DI FINIRE LE SUE SPESE PER CAVARSI ALMENO LA PALANDRANA.
MI VIENE IN MENTE LA TURCA INTEGRALISTA DEL CAMPIELLO TESTORI, CHE STA NEL NEGOZIO DI COLLANE, CAFFETANI E OCCHI DI HALLA, SEMPRE CHINA SUL SUO LAVORO AD UNCINETTO, VESTITA DI BEIGE O DI GRIGIO, NON ALZA GLI OCCHI NEMMENO PER VEDERE CHI SI AFFACCIA AL NEGOZIO.
LA GENTE COLORATA MI SEMBRA TUTTA FELICE, O ALMENO ALLEGRA, E QUESTO E' UN PREGIUDIZIO, MA LA TURCA NON HA MAI UNA FACCIA FELICE.

INVECE DEVO RICREDERMI, OGGI HO VISTO LA TURCA DEL CAMPIELLO TESTORI ALL'APERTO, CON DELLE CALZE VELATISSIME DECORATE DA UN FILO SPIRALE DI PICCOLI FIORELLINI NERI CHE SALIVA SU PER LE GAMBE IN MANIERA MOLTO EROTICA, ED IN TESTA AVEVA UN FAZZOLETTO DAI COLORI FLUORESCENTI. PASSEGGIAVA FUORI DEL NEGOZIO COL CELLULARE ALL'ORECCHIO E DUE OCCHI LUMINOSI PERSI VERSO LE NUVOLE.

VAGONE LETTO DI PRIMA CLASSE

-
-VAGONE LETTO DI PRIMA CLASSE.
ENTRIAMO E CON ORRORE VEDIAMO CHE C'E' IL POSTO PER TRE LETTINI: DUE SOPRA IL DIVANO CHE VERRA' APERTO E TRASFORMATO IN LETTO.
ROD SI AGITA,
-IO NON ACCETTO DI DORMIRE CON UN'ALTRA PERSONA, ALLORA TU NON HAI DETTO CHE VOLEVI PRIMA CLASSE? -
- CERTO CHE LO HO DETTO C'ERI ANCHE TU, HA DETTO ANCHE CHE NON SAPEVA COME SONO FATTI GLI SCOMPARTIMENTI DEI FRANCESI, CHE INVECE SONO ITALIANI.
APPENA A PORTATA, DI VOCE L'ADDETTO AL VAGONE LETTO CI INFORMA CHE SI TRATTA DI VAGONI LETTO DI SECONDA PROMOSSI A PRIMA CLASSE EVITANDO SEMPLICEMENTE DI APRIRE IL TERZO LETTINO QUELLO IN ALTO.
COMPRENDIAMO COSI' PERCHÉ GLI SCOMPARTIMENTI SI SONO RISTRETTI E NON É PIU POSSIBILE AVERE LO SCOMPARTIMENTO CON DUE LETTINI ALLO STESSO LIVELLO, MANCA IL PICCOLO GABINETTO INDIVIDUALE, IL TAVOLINO CON LA POLTRONCINA, IL LAVANDINO É MICROSCOPICO E NON C'E' L'ARMADIO PER APPENDERE LE GIACCHE.
IN COMPENSO CI VIENE RACCOMANDATO TRE VOLTE DI CHIUDERCI BENE NELLO SCOMPARTIMENTO QUANDO ANDIAMO A DORMIRE.
ABBIAMO FATTO BENE A MANGIARE A CASA, CHI SI FIDA AD ANDARE AL RISTORANTE DOPO TALI CONSIGLI?
É TROPPO TEMPO CHE NON PRENDIAMO UN VAGONLETTO, SIAMO RIMASTI !
ALLA BELLE ÉPOQUE DEI TRENI.
ROD AD OGNI MOVIMENTO SPEGNE LE LUCI PERCHÉ SONO PROPRIO AL LIVELLO DELLE SUE BRACCIA E PROTESTA :
- FUNZIONA BENE ANCHE L'IMPIANTO ELETTRICO, SPERIAMO DI ARRIVARE A PARIGI INTERI! O FORSE PRETENDONO DI FARCI DORMIRE ALLE 11 DI SERA COME LE GALLINE?-
ALLA TERZA VOLTA SI CONVINCE CHE É LUI CHE SPEGNE ED IO CHE RIACCENDO E SI TRANQUILLIZZA.
A NOTTE, FORSE SIAMO A LUGANO, SALGONO DELLE RAGAZZE, UNA CLASSE IN GITA? UN GRUPPO DI AMICHE O COLLEGHE EUFORICHE, STARNAZZANO E STRILLANO, SI CERCANO E CHIAMANO, CORRONO PER IL CORRIDOIO E TI VIEN VOGLIA DI ESSERE GIOVANE E VIAGGIARE COSI' INVECE CHE CON UN MARITO CHE CONTINUA A RIPETERE CHE É L'ULTIMA VOLTA CHE GLI FACCIO PRENDERE UN TRENOLETTO.
POI LE RAGAZZE DORMONO ED IO COMINCIO A RUSSARE BEATAMENTE E SOGNO … SOGNO CHE HO VENT'ANNI E SONO IN GITA SCOLASTICA, E MIEI COMPAGNI SONO PARENTI AMICI, EX COLLEGHI DI LAVORO, PERFINO I MIEI FIGLI, E TUTTI FANNO FESTA, CHI BEVE, CHI GIOCA ALLE CARTE, CHI ATTACCA DISCORSO CON SCONOSCIUTI, E DIMENTICHIAMO DI SCENDERE ALLA STAZIONE, CI TOCCA CONTINUARE A VIAGGIARE CHISSA FIN DOVE, CHISSA FIN QUANDO ...
AL MATTINO RIUSCIAMO PERFINO A LAVARCI IN UN LAVANDINO GRANDE COME UNA TAZZA DA CAFFELATTE, GLI ASCIUGAMANI SONO ANCORA DEI VERI ASCIUGAMANI DI SPUGNA DI COTONE E DI DIMENSIONI ACCETTABILI PER FACCIA E MANI.
CI SVEGLIA L'ADDETTO CON UNA PICCOLA COLAZIONE VERA: ESPRESSO O CAPUCCINO, SUCCO D'ARANCIA, BRIOCHE.
SIAMO ALLE PORTE DI PARIGI QUASI IN ORARIO, MA CI TOCCA ASPETTARE IN PERIFERIA, TRA CONDOMINI PIENI DI VITA; NEI TERRAZZINI BICICLETTE E ADDIRITTURA UN MOTORINO, COME AVRANNO FATTO A PORTARLO AL QUARTO PIANO?, GENTE VELOCE, NEGOZI APERTI, BUCATI STESI, E GIA PIOVE, MA IL VENTO PORTA VIA LE NUVOLE E NOI SCENDIAMO CHE C'E' QUASI IL SOLE.

LA VALIGIA

n PUNTO DUE : FARE LE VALIGE
PER SAPERE QUALI VALIGE, É NECESSARIO METTERE TUTTO SOPRA QUALCOSA DI LIBERO: ROD METTERA LE SUE COSE SOPRA IL LETTO, IO SUL TAVOLO DA PRANZO CHE É GRANDE E QUASI LIBERO, FINCHE' NON É L'ORA DI MANGIARE, MA SOPRATTUTTO É ALL'ALTEZZA GIUSTA.
SUL LETTO DI ALESSIO TUTTO QUELLO CHE PORTIAMO PER LORO.
ROD DICE CHE NON HA SUFFICIENTI MUTANDE PULITE, IO GLI URLO CHE SE NON SONO IN CASSETTO SONO SUL CALORIFERO IN CAMERA, ALMENO OTTO , HO FATTO IL BUCATO IERI. DI CALZINI NE VUOLE PORTARE SOLO TRE PAIA PER NON FARMI FARE FATICA E COSI' DI CAMICIE .
- COSA C'ENTRA LA FATICA MIA? VORRESTI CHE IO VENISSI A PARIGI PER METTERMI A FARE IL BUCATO ?-
BISOGNA ANCHE ANDARE IN PELLEGRINAGGIO PER SUPERMERCATI E PROFUMERIE PER TROVARE IL FLACCONE DI SCHIUMA DA BARBA PICCOLO E DELLA SUA MARCA.
POI LA SOLITA DISCUSSIONE SU CHI DEVE METTERE NEL NECESSAIRE IL DENTIFRICIO, CHE OVVIAMENTE NE BASTA UNO, E IL SAPONE COL PORTA SAPONE CHE NEL SUO NON CI STA PIU' NIENTE.
MI PRECIPITO A CONTROLLARE : IL SUO NECESSAIRE É PIENO DI FLACCONCINI DI SCHIUMA DA BAGNO DI DIVERSI ALBERGHI.
IO MI ARRABBIO PERCHE MI INTERROMPE E PERDO IL FILO DI QUELLO CHE HO MESSO SUL MIO TAVOLO. BISOGNA FARE UNA LISTA.
INTANTO É ORA DI MANGIARE E DEVO LIBERARE ALMENO MEZZA TAVOLA.
PER FORTUNA ABBIAMO GIA COMPERATO I REGALINI PER AL. E CH. ED HO GIA MESSO IN SCATOLE LE CAMICINE, I GOLFINI, LE SCARPETTE DI LANA, I CAPPELLINI, LE COPERTINE E I COPRIFASCE PER LA BIMBA, FATTI DA PARENTI E AMICI, PIU QUALCOSA DI QUELLO CHE AL. HA INDOSSATO DA NEONATO E CHE DESIDERA LO PORTI SUA FIGLIA.
I MIEI LAVORI SONO TUTTI PRONTI, TRANNE UN GOLFINO CHE FINIRO' IN TRENO, E COSI' MI PORTO BOTTONCINI, FILO, UNCINETTO, AGHI, LANA, FORBICINA, ISTRUZIONI.
POI INCOLLO DAPPERTUTTO DEI POST-IT CON SCRITTO 'SOPRESSA' CHE, PRELEVATA DALLA CANTINA, DEVE STARE IN FRIGORIFERO FINO ALL'ULTIMO .
ESAMINATI I MUCCHI DI VESTIARIO E DONI SI COMINCIA A METTERE TUTTO NELLA VALIGIA GRANDE, I REGALINI NEL BORSONE GIALLO, TRANNE LA SOPRESSA CHE NON PROFUMI DI SALUME TUTTO IL CORREDINO.
MA SE A PARIGI PIOVE BISOGNA TENERE A PORTATA LE OMBRELLINE CHIUDIBILI! E CIABATTE E PIGIAMI PER IL TRENO E IL NECESSARIO PER UN LAVAGGIO RAPIDO IN TRENO. SPAZZOLINI DA DENTI COMPRESI.
QUESTO ANDRA TUTTO NEL MIO MITICO ZAINETTO, ASSIEME AI CELLULARI E RICARICA, ALLA MACHINA FOTOGRAFFICA MIA, RODOLFO AVRA LA SUA A TRACOLLA.
NELLA BORSETTA GIALLA I BIGLIETTI, GUIDA TURISTICA, ELENCO DELLE MOSTRE DA NON PERDERE, MEDICINALI DI USO.
IL TRENO PARTE ALLE 7 .55, E NOI FACCIAMO UNO SPUNTINO ALLE 6 POI CHIUDIAMO FINESTRE, ACQUA, LA PORTA, DIAMO LE CHIAVI DELLA POSTA ALLA VICINA E CI AVVIAMO.
ROD. CAMMINANDO, COMINCIA A DOMANDARE SE ABBIAMO MESSO IL SUO GOLF AZZURRO, SE ABBIAMO L'INDIRIZZO DI AL. SE ABBIAMO DIMENTICATO DI CHIUDERE L'ACQUA O LE SPAZZATURE IN CASA, FINCHE' IO ESPLODO CON UN URLO:
-BASTA NON VIAGGIAMO PIU' INSIEME-
IO PORTO LA VALIGIONA CON LE ROTELLE,ZAINETTO E BORSETTA. ROD LA BORSA GIALLA E LA MACCHINA FOTOGRAFICA; POI SI FA CAMBIO PERCHÉ NON VUOLE FARMI FARE LO SCERPA, MA LUI NON FUNZIONA BENE CON LE ROTELLE, DELLE VALIGE-
É IL 24 MAGGIO E NOI COME L'ESERCITO DEL PIAVE SIAMO IN MARCIA.
VOLEVO ANDARE A PIEDI, ROD. IN VAPORETTO: VINCE ROD.
LOGICAMENTE BRONTOLA PERCHÉ C'E' TROPPA GENTE, SEMPRE IN QUESTA STUPIDA CITTA'. COMUNQUE SI ARRIVA IN STAZIONE CON TANTO ANTICIPO CHE IL TRENO É ANCORA CHIUSO, E MI VIENE CONCESSO IL PERMESSO DI ANDARE ALL'EDICOLA A COMPERARE UN GIORNALE DA DONNE IN FRANCESE, PER ENTRARE IN SINTONIA E RINFRESCARE LA MEMORIA DELLE BANALI PAROLE DI OGNI GIORNO.

PARIGI

DOPO ROMA, PARIGI.

IN AGOSTO NASCERA' LA BAMBINA E DIVENTEREMO NONNI.
AL. HA INSISTITO CHE ANDIAMO A TROVARLI PRIMA DI AGOSTO, PERCHÉ POTRANNO OSPITARCI NELLA CAMERETTA DELLA BAMBINA.
HANNO TRASLOCCATO, ORA HANNO UNA STANZA IN PIU'. LA CASA E' SU DUE PIANI PIU' UNA CANTINA E UNA TERRAZZA. LA TERRAZZA L'ABBIAMO VISTA, O MEGLIO IMMAGINATA GUARDANDO SU GOOGLE EARTH.

-- PUNTO UNO PROGRAMMARE
SEMBRA FACILE DECIDERE LA DATA, MA PRIMA SI DEVE SENTIRE IL COMMERCIALISTA, CHE DEVE PREPARARE LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI E RODOLFO IN QUESTO PERIODO DIVENTA ANSIOSISSIMO, IL COMMERCIALISTA NON SI TROVA, LA SEGRERTARIA RISPONDE AL TELEFFONO, MA ESSENDO DIPENDENTE DELL'ALTRO SOCIO, NON SA QUANDO IL NOSTRO SARA' IN STUDIO E NON PRENDE NOTE.
ROD DEVE CERCARE LE RICEVUTE DI TUTTE LE COSE CHE SERVONO PRE LE DETRAZIONI E NEL SUO CAOS QUESTO SIGNIFICA -PANICO-
POI C'E' L'ACCADEMIA CHE TERMINA E LE ULTIME LEZIONI SONO QUELLE PIU GODIBILI.
POI DEVE FISSARE GLI APPUNTAMENTI DEI CONTROLLI MEDICI: OCULISTA, CARDIOLOGO, E ... ALTRO.
ANCHE IO AVREI DELLE COSE CHE VORREI INCASTRARE TRA I VIAGGI, LE VENUTE DI EU A VENEZIA E GLI ALTRI IMPEGNI: MI PIACEREBBE FARE IL CORSO DI CERAMICA A FAENZA OD ORVIETO O A CASTELDURANTE DI URBANIA, POI VORREI ANDARE IN MONTAGNA A VEDERE LA FIORITURA DEI GIGLI MARTAGONE E DEI PARADISIA, POI VORREI FOTOGRAFARE LE RANE DELLO STAGNO, MA SI SA, I MIEI DESIDERI NON SONO IMPEGNI 'VERI' E I CORSI DI CERAMICA LI FARO' L'ANNO PROSSIMO, I FIORI LI HO VISTI L'ANNO SCORSO, LE RANE PAZIENZA.
SONO ANCHE IN RITARDO COI GOLFINI COLORATI E OGNI SERA SFERRUZZO FINCHE' ROD GUARDA LA TV, OGNI TANTO MI CADE UN PUNTO O SBAGLIO IL DISEGNO E NESSUNO DUBITERA CHE SIANO FATTI A MANO
QUESTA VOLTA VOGLIO ANDARE A PARIGI IN TRENO LETTO.
SONO STUFA DEI VIAGGI IN AEREO, CHE SARANNO PIU VELOCI, MA DEVI PRENDERE PRIMA IL MOTOSCAFGO ALILAGUNA ALLE FONDAMENTE NUOVE CIOE' VENTI MINUTI A PIEDI E TRE PONTI TRASCINANDOTI DIETRO LE VALIGE CON LA FONDAMENTA TUTTA SCONNESSA PER I LAVORI INTERMINABILI, SE LO PERDI PASSA OGNI MEZZ'ORA E PUOI PERDERE L'AEREO, COSI' ROD VUOLE PRENDERSI SEMPRE CON UN'ORA DI ANTICIPO.
ARRIVATI A TESSERA DEVI FARTI UN KILOMETRO DI PERCORSO A PIEDI PERCHÉ L'APPRODO É RIMASTO AL VECCHIO AEROPORTO.
IN ALTERNATIVA PRENDI IL VAPORETTO A CA DORO E POI IL BUS DI LINEA , E ARIVI SEMPRE A CONSEGNARE LE VALIGE MEZZ'ORA PRIMA DELL'APERTURA CHE NON SI SA MAI , POI ASPETTI IN SALA D'ASPETTO, E NON SAI COSA FARE, POI IL VOLO FA RITARDO, STAI SEDUTA STRETTA E QUANDO ARRIVI ANCHILOSATA DEVI ANCHE ANDARE A RECUPERARE IL BAGAGLIO PRIMA DI POTER CERCARE UN TAXI CHE TI PORTI ALL'INDIRIZZO. DI SOLITO IL PERCORSO NELLE ORE DI PUNTA TI COSTA 70 EURO E IMPIEGHI UN'ORA E MEZZA SE VA BENE.
CERTO IL VOLO COSTA MENO, PARTI ALLA MATTINA ALLE 10 DA CASA E ARRIVI A PARIGI IN TEMPO PER LAVARTI E ANDARE A CENA.
IL TRENOLETTO COSTA DI PIU MA PARTI LA SERA ALLE 9 E ARRIVI ALLA MATTINA ALLE NOVE E 30. COL RITARDO 10 E MEZZA, MA IN 15 MINUTI DI TAXI SEI A CASA, ED HAI TUTTO IL GIORNO DAVANTI PER GODERE PARIGI
IO IN TRENO MI DIVERTO E DORMO BENISSIMO.
SI VA IN STAZIONE A COMPERARE I BIGLIETTI:
CODA A SERPENTE MA VELOCE, A NOI TOCCA LO SPORTELLO PIU SFIGATO, CHIEDIAMO SE LO SCOMPARTIMENTO LETTO PUO AVERE TUTTI E DUE I LETTINI BASSI.
IL BIGLIETTAIO NON SA COME SONO FATTI I VAGONLETTO FRANCESI -?-
CERCA NEL COMPUTER COME SE DOVESSE ROVISTARE IN UN BAULE I POSTI PER IL GIORNO 24 E IL RITORNO IL 4 GIUGNO.
NON SA NEMMENO CON CERTEZZA SE SIAMO IN UN UNICO SCOMPARTIMENTO, DATO CHE I NOSTRI LETTI SONO 51 E 53-
ABBIAMO CAPITO PERCHÉ ERA LO SPORTELLO PIU LUNGO NEL DARE I BIGLIETTI, TRA QUALCHE MESE ANDRA' IN PENSIONE.

LA STANZA DEL FIGLIO

LA STANZA DEL FIGLIO
PRESTO , ARRIVA E.
SGOMBERA IL SUO TAVOLO, METTI VIA TUTTE LE TUE CARTE DAL CASSETTONE, E I VESTITI DALL'OMETTO DI LEGNO, POI LASCIAMI FARE IL LETTO, DEVO ANCHE SPOLVERARE UN POCO, CERCANDO CON GRAZIA DI NON STACCARE TUTTE LE CARTINE E VECCHIE FOTOGRAFIE, RITAGLI DI GIORNALE E FOTO DI AMORI TRASCORSI DAL SUO GRANDE TABELLONE .
LUNEDI QUANDO MI AIUTA DUSIA LE HO DETTO DI LUCIDARE IL PAVIMENTO, PULIRE I VETRI, ABBIAMO LAVATO LE TENDE E RIAPPESE, MA IL SUO TABELLONE É TROPPO DELICATO, COSI PIENO DI PUPAZZETTI E CON IL NASTRO ADESIVO ORMAI CRISTALLIZZATO CHE NON TIENE PIU'
ARRIVA E LA SUA CAMERA DEVE APPARIRGLI SEMPRE LA SUA, ANCHE SE LA USIAMO UN POCO NOI.
MA FANNO COSI' TUTTI I VECCHI GENITORI O SIAMO NOI UN POCO NEVROTIZZATI?

É NORMALE CONSERVARE LE RELIQUIE DEL PASSATO ANCHE DEI FIGLI CHE, ESSENDO GIOVANI, HANNO PIU PROSPETTIVA VERSO IL PRESENTE E IL FUTURO?

NO.
NON É NORMALE. NON SIAMO NORMALI. MA QUESTO LO SOSPETTAVAMO

La cipolla di Neruda

IL MIO AMICO ASTROFILO MI HA MANDATO UNA BELLISSIMA IMMAGINE DELLA COMETA DI HOLMES, UNA PREZIOSA PIETRA DI LUNA VAGANTE TRA PICOLE STELLE , UN CRISTALLO LATTIGINOSO, UNA SPLENDIDA BOLLA DI SAPONE NEL CIELO.
A COMMENTO MI HA MANDATO QUESTA POESIA DI NERUDA

Ode alla cipolla = Oda a la cebolla - Neruda

Cipolla,
luminosa ampolla,
petalo su petalo
s'è formata la tua bellezza
squame di cristallo t'hanno accresciuta
e nel segreto della terra buia
s'è arrotondato il tuo ventre di rugiada.
Sotto la terra
è avvenuto il miracolo
e quando è apparso
il tuo lento germoglio verde,
e sono nate
le tue foglie come spade nell'orto,
la terra ha accumulato i suoi beni
mostrando la tua nuda trasparenza,
e come con Afrodite il mare remoto
copiò la magnolia
per formarle i seni,
la terra
così ti ha fatto,
cipolla,
chiara come un pianeta,
e destinata
a splendere
costellazione fissa,
rotonda rosa d'acqua,
sulla
mensa
della povera gente.

Generosa
sciogli
il tuo globo di freschezza
nella consumazione
bruciante della pentola,
e la balza di cristallo
al calore acceso dell'olio
si trasforma in arricciata piuma d'oro.

Ricorderò anche come feconda
la tua influenza l'amore dell'insalata
e sembra che il cielo contribuisca
dandoti forma fine di grandine
a celebrare la tua luminosità tritata
sugli emisferi di un pomodoro.
Ma alla portata
delle mani del popolo,
innaffiata con olio,
spolverata
con un po' di sale,
ammazzi la fame
del bracciante nel duro cammino.
Stella dei poveri,
fata madrina
avvolta
in delicata
carta, esci dal suolo,
eterna, intatta, pura,
come semenza d'astro,
e quando ti taglia
il coltello in cucina
sgorga l'unica lacrima
senza pena.
Ci hai fatto piangere senza affliggerci.

Tutto quel che esiste ho celebrato, cipolla,
ma per me tu sei
più bella di un uccello
dalle piume accecanti,
ai miei occhi sei
globo celeste, coppa di platino,
danza immobile
di anemone innevato
e vive la fragranza della terra
nella tua natura cristallina.

IO AMO MOLTO LE IMMAGINI DEL CIELO E ANCHE LE CIPOLLE CRUDE E COTTE IN TUTTI I MODI ED ANCHE SECCHE CHE COMPERO AL MERCATO E SGRANOCCHIO COME SOTTILI PATATINE AROMATICHE.
E' FANTASTICO COME LA CIPOLLA CAMBI DI AROMA E DI SAPORE MILLE VOLTE, COSI' CAMBIA NEL SUO INGROSSARE SOTTO TERRA, E I SUOI STRATI SUCCOSI SI ALLONTANANO DAL CENTRO, SI ASCIUGANO E DIVENTANO LA PIU BELLA CARTA DA REGALO TRASLUCIDA E FILIGRANATA , COL SUO FIOCCHETTO VERDE IN CIMA.
CIPOLLE BIANCHE, CIPOLLE ARANCIO, CIPOLLE VIOLA, CIPOLLOTTI E CIPOLLINI,
ASSIEME AI FRATELLI PORRI E SCALOGNI, ALL'ERBA CIPOLLINA CHE DEVE ESSERE UNA CUGINA E L'AGLIO CHE E' PURE UN PARENTE STRETTO, SONO LA GIOIA DELLA MIA CUCINA.
E NON INGRASSANO.

DIMAGRIRE

AMICA
D. un'amica telefona, si chiacchiera un poco, poi mi dice : - Anche E. si é comperato la moto!
Io: - No, ha l'auto -
D. - eppure me lo ha detto Andy, era tutto contento, la settimana scorsa che sono andati in toscana assieme. -
Io - Forse non sara' comperata, ma solo presa a noleggio, -
D. - No, no, l'ha comperata. Ma forse non dovevo dirtelo.
Io . - Ormai me lo hai detto.
D. - Non stare in pensiero, anche io stavo in pensiero una volta…..-
Porca miseria E. non risponde al telefonino, continuo a guardare se ci sono almeno messaggi.
D. é proprio fantastica mi fa di questi regali! Perdero' qualche chilo di sudori freddi finche' non riesco a parlare con E.

RICICLAGGIO

RICICLAGGIO
Una prozia di Rodolfo, che abitava a Milano, ma di nobile stirpe francese, se pur decaduta, viveva in casa dei nipoti, dove occupava una stanza arredata con antichi mobili: un letto con accanto un inginocchiatoio, un comò, una poltroncina ed un armadio capiente e sempre chiuso a chiave.
L'armadio conteneva tutti i suoi averi piu segreti, tante scatole di cartone di dimensioni diverse, tutte accuratamente legate ed etichettate.
Nessuno aveva mai potuto sapere il contenuto di quei segreti cosi' gelosamente protetti, finche' alla sua morte, dopo i giorni di doveroso lutto, si decise di riordinare la stanza e di vedere cosa ci fosse di importante da conservare e cosa gettare per far posto alla vita e nuove esigenze della famiglia.
Finalmente si aperse il vecchio grande armadio. Risulto' contenere pacchi di cartoline raggruppati per tipo di illustrazione: fiori, bambini, paesaggi, monumenti, quadri di artisti, personaggi storici, famiglia reale. C'erano legate con cura lettere di amiche della giovinezza, altri pacchi con il carteggio dei genitori prima fidanzati e poi giovani sposi. La maggior parte dell'armadio era piena di scatole da scarpe e si poterono leggere le etichette di carta ingiallita scritte con minuta scrittura obliqua ed elegante impreziosita da svolazzi.
Scatola 1 - gomitoli di lana - avanzi dei golf disfati e rifatti.
Scatola 2 - ritagli di stoffe di lana di abiti da uomo.
Scatola 3 - ritagli di stoffe di abiti femminili
Scatola 4 - cotone bianco pezzi di lenzuola e tovaglie
Scatola 5 - pizzi vecchi e parzialmente rovinati
Scatola 6 - bottoni di madreperla per biancheria
Scatola 7 - bottoni di legno da rivestire con passamanerie
Scatola 8 - broderie di perline e lustrini per incrostazioni su abiti eleganti
Scatola 9 - nastri di velluto e di raso in colori diversi
Scatola 10- passamanerie staccate da mantelle ed abiti da passeggio
Scatola 11- carta per avvolgere piccoli pacchetti
Scatola 12 - buste da lettere usate
Scatola 13 - fili da ricamo di cotone colorato
Scatola 14 - fili da ricamo di seta
Scatola 15 - fili molto aggrovigliati diversi
Scatola 16 - spagnoletti di filo da cucire
Scatola 17 - spaghi lunghi sottili
Scatola 18 - spaghi medi grossi
Scatola 19 - spaghi medi sottili
Scatola 20 - spaghi troppo corti che non possono servire piu a nulla .

Nessuno si aspettava di trovare dei tesori, perche' si sapeva bene che la vecchia zia era stata accolta in famiglia per la sua indigente condizione economica. Si conosceva pure la sua meticolosa attitudine alla parsimonia. Non si sarebbe pero' mai immaginato lo spirito autoironico di conservare anche spaghi troppo corti che per definizione della stessa persona non avrebbero potuto servire piu a niente.
Anche i miei armadi saranno aperti un giorno, e poiche' anche io conservo e penso che quasi tutto potrebbe un giorno essere utilizzato, fatico moltissimo a gettare in pattumiera checchessia, ma non essendo ordinata e catalogatrice, non riusciro' a strappare ai posteri quel tenero sorriso.
Ma voi riuscite a gettar via i nastrini e certe belle carte dei pacchetti di natale? Riuscite a gettare le conchiglie raccolte sulla spiaggia? E i ciotoli bellissimi dei fiumi e del mare di giorni di vacanza? E gli ossi e i legni levigati dal tempo? E le cartoline? E le foto? E i disegni? E i bigliettini dei bambini che vi amavano?

IN CONFIDENZA

Certi si sposano, dopo due o tre anni di matrimonio non hanno ancora confidenza, non trovano il modo di dirsi quello che pensano o di discutere le scelte quotidiane pur col dovuto garbo;
altri che dopo un giorno che si conoscono gia si rinfacciano l'alito di cipolla o scoreggiano come non farebbero in presenza del collega di lavoro o della cameriera.
Ci deve essere una via di mezzo.
" BASTA! NO VEDO L'ORA DE METARLO IN SOASA" sentita per via da una gentile signora che parlava del coniuge.
ps: per i non veneziani soasa e' la cornice.

21 APRILE 2008

21 aprile '08

DUNQUE IN QUESTO STESSO GIORNO NEL 1938 SONO NATA IO.
BISOGNA FESTEGGIARE
SI COMINCIA SUBITO, ALLE 8 DEL MATTINO, ANCORA DISTESA A GODERE IL RISVEGLIO E TELEFONA CHECO IL SALUTISTA :
' TANTI AUGURI, HAI VISTO CHE TI HO MANDATO UNA EMAIL? TI PASSO MARIA, AUGURI. - MARIA FA GLI AUGURI, A DOBBIACO PIOVE' .
A VENEZIA IL CIELO É COLOR PIOMBO, MAI VISTO UN COMPLEANNO COSI' GRIGIO E UMIDO.
ORE 9 TELEFONA IL FIORISTA, VIENE ENTRO UN'ORA.
IMMAGINO GIA CHI MI MANDA I FIORI.
RODOLFO VIENE A FAR COLAZIONE CON UN PACHETTINO DEL PAROPAMISO ED UN BACIO. É UNA COLLANA COL PENDENTE D'ARGENTO NIELLATO, DELLA PERSIA ANTICO DI 300 ANNI.
SPLENDIDO COME SEMPRE ROD!
COME HA POTUTO, CHE SIAMO SEMPRE ASSIEME?
ORE 9.20 TELEFONA DARIA, MI RACCONTA TUTTA LA SUA TRAFILA PER OTTENERE UN PIEDE NUOVO, CAPACE DI VESTIRE CON FASCINO GLI INFRADITO QUESTA ESTATE:
-DOLORI, UN MESETTO DI RECLUSIONE A CASA, ADESSO ALTRO TEMPO COMINCIANDO A CAMMINARE, POI SI VEDRA' COME VA. TRA UN ANNO IL BIS PER L'ALTRO PIEDE.
RINUNCIA A META' DELL'EREDITA' DI SUA MADRE -MIA SORELLA- IL NODO AL PRIMO DITO DEL PIEDE.
RECIPROCI AUGURI.
MI METTO A PREPARARE IL PRANZO A BASE DI ASPARAGI BIANCHI.
ORE 10 ARRIVA IL FIORISTA, RODOLFO URLA 'VAI TU CHE SONO IN MUTANDE, TO' DUE MONETE, NON HO ALTRO'
- LO RICEVO IN VESTAGLIA , MI PORGE UN MAGNIFICO MAZZO DI FIORI: PEONIE BIANCHE, VIOLACIOCCHE BIANCHE, FRESIE BIANCHE E GIALLE E TRE RAMI DI ZENZERO.
LA CASA SI É RIEMPITA DI PROFUMO DI MIELE E DI FRESIE
É' SANDRA CHE CON FRANCO MI MANDA I FIORI DA MILANO:
“ RIMANDIAMO LA GRANDE FESTA PER IL MOMENTO. AUGURI AUGURI AUGURI , UN ABBRACCIO AFFETTUOSO”
LE TELEFONO : ARRIVA COSI' LUMINOSO QUESTO AUGURIO , FIORI IN UN GIORNO COSI SCURO.
COME FA AD OTTENERE MAZZI COSI' BELLI DA INTERFLORA, É LA SUA CLASSE.
MI E SUCCESSO DI RICEVERE QUANTO IL FIORISTA STAVA PER BUTTARE IN PATUMIERA, E NON HO PIU IL CORAGGIO DI USARE TALE SERVIZIO.
A MILANO PIOVE MOLTO, E IL CIELO NERO SI SCIOGLIERA PRESTO ANCHE SU NOI.
ORE 10.30 RODOLFO ESCE PER LA SUA TERAPIA.
RISUONA IL TELEFONO, É ANCORA FRANCO VUOL SAPERE SE IL VINO IN CANTINA HA COMINCIATO A FAR BOLLICINE. - NO, PER FORTUNA MI MANCHEREBBE DI DOVER TRAVASARE IL VINO OGGI, PERCHÉ DOPO E LUNA CALANTE E NON VA BENE PER IL CARTIZZE VIVACE. CI VEDIAMO IL 25.
ORE 11 ANGE, LA SORELLA MATEMATICA: “ CIO' AUGURI! I XE 70 TONDI TONDI!”-
NO CARA, L'ANO PASA' I TUI GERA 80 TONDI TONDI,
I MIEI SONO SPIGOLOSI, COME I MIEI VOTI AL TEMPO DI SCUOLA, 7 NELLE MATERIE CHE NON CONTAVANO, 0 IN TUTTE LE IMPORTANTI.
LI FARO' TONDI TONDI QUANDO NE COMPIRO' 88. HO TEMPO PER ORGANIZZARE UNA GRAN FESTA.
A PROPOSITO LO SAI CHE LA LEVI MONTALCINI É NATA IL 21 APRILE COME ME E COMPIE 99 ANNI?
DA BAMBINA AVEVO DECISO CHE SAREI MORTA A 99 ANNI PERCHÉ MI PAREVA BRUTTO IL 100, CHIAMAVANO COSI' I GABINETTI, NON VOLEVO FINIRE IN GABINETTO, IL POSTO DEI BAMBINI IN CASTIGO .

ORE 11.40 TELEFONA CATE, LA MIA TESTIMONE DI NOZZE. LA INVITO A COLAZIONE, HO COMPERATO GLI ASPARAGI BIANCHI A CIMA D'OLMO, BELLISSIMI; MA LEI É A VERONA, MI PASSA PER GLI AUGURI ANCHE SUA SORELLA. CATE PROMETTE CHE SE ARRIVA IN TEMPO VIENE LA SERA.
PREPARO LA TAVOLA PER DUE , TOVAGLIA DI 100 ANNI, BICCHIERI DI MURANO CON ORLO D'ORO, SERVIOZIO PIATTI DI 130 ANNI, CANDELIERE D'ARGENTO. SPUMANTE IN FRIGO. TIMBALLO DI ASPARAGI BIANCHI, POI IN BARBA AL COLESTEROLO ASPARAGI BIANCHI CON SALSA DI BURRO FUSO E PARMIGIANO, ORATA AL TIMO, MACEDONIA DI FRUTTA E GELATO. NIENTE ANTIPASTO , NON É IL CASO DI STRAMAZZARE AL SUOLO.
TELEFONA ANCHE CHIARA, TELEFONANO TUTTI, CHE AFFETTUOSI!
PENSO AI FIGLI, CHISSA' SE SI RICORDANO DI CHIAMARE?
LA TRASMISSIONE DEL PENSIERO A VOLTE FUNZIONA, ORE 12 EU. CHIAMA E MI FA GLI AUGURI, SONO PROPRIO CONTENTA, NON POTEVA DIMENTICARSI, LO HA SCRITTO IN CENTO POSTI.
FORSE NON VERRA A VENEZIA IL 25, PIENAMENTE GIUSTIFICATO ED APPROVATO. CI VEDREMO IN MAGGIO.
ORE 12.15 NUOVA TELEFONATA, SARA ADRI. NO É DI NUOVO EU. CHE MI PASSA LA COLLEGA . ANCHE LEI MI FA GLI AUGURI..
ORE 12.35 ADRI, PREANNUNCIA LA TELEFONATA DI PAOLA, É ABBASTANZA SORDA E LE SUE TELEFONATE SONO BREVI. MENO MALE CHE COSI NON MI VA IN MALORA IL “TIMBALLO” MA CHE RAZZA DI NOME?
ORE 13 LA CUGINA CLARIS LEI IL PRIMO GIUGNO COMPIE PROPRIO 88 ANNI, UN BEL NUMERO TONDO, STA IN CASA DI RIPOSO, HA IL SUO TELEFONO, É BRAVA SI É ADATTATA A QUELLA VITA, NON SI LAGNA QUASI MAI.
ARRIVA RODOLFO CON UN MAZZO DI TULIPANI GIALLI, “TI HO PORTATO DEL LAVORO” -“BELLISSIMI, GIALLO GELOSIA!' LUI DICE CHE SONO IO LA GELOSA, E FORSE HA RAGIONE.
ORE 14 NON RESISTO PIU, HANNO TELEFONATO TUTTI TRANNE ALESSIO. PENSO CHE FORSE SI DIMENTICHERA', NON CREDO ABBIA LE RICORRENZE SCRITTE DA QUALCHE PARTE; FORSE GLI SAREBBE SCAPPATO ANCHE L'ANNIVERSARIO DEL MATRIMONIO. NON VOGLIO CHE SI DIMENTICHI.
SO CHE LE DATE NON CONTANO MOLTO, MA SE TUTTI MI TELEFONANO, VA A FINIRE CHE DIVENTO ANSIOSA.
TELEFONO IO AD ALESSIO. FACCIO IL NUMERO, PRONTO, PRONTO, SENTO HELO,….HELLO…., POI NIENTE. FORSE NON ERA LA VOCE DI ALESSIO, MI SEMBRA UNA VOCE DI FRANCESE, CHIAMO SUL CELLULARE, -SEGRETERIA- LASCIO UN MESSAGGIO, E QUANDO CHIUDO SENTO SUONARE IL TELEFONO.
ERA LA SUA VOCE QUEL FRANCESE, MA LUI NON SENTIVA NIENTE.
-“POSSIBILE CHE TU MI CHIAMI SEMPRE DIECI MINUTI PRIMA DI QUANDO TI VOGLIO CHIAMARE IO? COME MATTEO.”-
SI, É POSSIBILE. DEVO ESSERE STATA TRAUMATIZZATA QUANDO ERA A SAN FRANCISCO A CERCARE LAVORO, -DOVEVA RITORNARE IN ITALIA E PAGARE L'OSTELLO. LA BANCA AVEVA BLOCCATO IL BANCOMAT , E C'ERANO ALTRI PROBLEMI CHE NON RICORDO. UN MARTEDI' DISSE: TI TELEFONO GIOVEDI' E TI SO DIRE QUANDO TORNO. HO PASSATO LA NOTTE DI QUEL GIOVEDI E TUTTE LE NOTTI DELLA SETTIMANA SUCCESSIVA A FARE PARTITE DI CARTE AL COMPUTER ASPETTANDO LO SQUILLO , E FINALMENTE IL GIOVEDI' 10 GIORNI E 10 NOTTI DOPO TELEFONO' - 'PERCHÉ SEI STATA IN PENSIERO? AVEVO DETTO CHE CHIAMAVO GIOVEDI' “-
ORE16 - SQUILLA IL TELEFONO, NON MANCA PIU NESSUNO, CHI SARA'? É UNA COL CENTER CHE VORREBBE ABBONARCI A PANORAMA.
ALLA SERA É ARRIVATA CATE, CARICA DI INDOVINATISSIMI REGALI, COME LA BEFANA: TORTA GRECA, , UN GIORNALE DI GOLFINI PER NEONATI E IL PROFUMO ACQUA DI PARMA CHE AVEVO PENSATO DI FARMI REGALARE DA RODOLFO, SPUMANTE CON BIGLIETTO " PER BRINDARE AL 70* GIRO INTORNO AL SOLE'"
CI SIAMO FATTI LE FOTO CON LA TAVOLA, I FIORI E L'AUTOSCATTO.
NON SIAMO BELLI, MA CONTENTI .
RIUSCIRO' MAI A FARE FELICI GLI ALTRI QUANTO LORO FANNO FELICE ME?

ROMA fine

La fine fu repentina come sempre I nostri viaggi:
E. stava male e noi passammo la serata a casa in sua compagnia, rinunciammo ad andare a vedere Ubu re, perchè non ci saremmo divertiti da soli, sapendolo a letto con la febbre.
Visitammo invece la mostra di Sebastiano del Piombo; magnifica esposizione che allontana dai quadri i visitatori, e permette di cogliere l'aura che isola dal resto del mondo.
La mostra finisce col disastro che il Concilio di Trento impose all'arte. Nelle opere religiose: niente vesti preziose, niente gioielli, niente lusso, niente corpi esibiti, Il controllo vaticano volle semplicita' e rigore. Gli artisti persero l'entusiasmo e riempirono i quadri di tristi santi macilenti in penitenza, madonne freddamente composte adoranti bambini mai nudi.
Sebastiano cosi grande nella Pieta di Viterbo, nelle belle sante di San Giovanni Grisostomo, perde la gioia di dipingere e fa degli enormi santini bigotti.
una cinquantina d'anni e verra' il barocco; le chiese fioriranno di gambe e coscie carnose di angeli, sante abbandonate in deliquio amoroso, nuvole e preziose stoffe fluttuanti in cieli incredibilmente popolati.
La chiesa velocemente ha capito che nessuno credeva al triste paradiso della controriforma.
Domenica di sole nel parco Torlonia, imparammo che il mercante francese Torlony ottenne la nobilta dal papa-re in cambio di qualche spicciolo.
E partimmo felici con un euro star che ci regalo' cinquantacinque minuti di viaggio in piu.
Bello e' il viaggio, non la meta.
A Venezia ripiombammo nel piovoso nord

ROMA Continua

Venerdi28 mostra 'Rosso pompeiano” al Museo Naz. Romano
--LEI NON SA CHI SONO IO--

Incredibile, affreschi romani degli scavi di Ercolano e Pompei in gran numero sono stati portati a Roma da Napoli per questa mostra. Si tratta spesso di intere pareti decorate e dipinte a figure, e mi vengono I brividi per la estrema delicatezza che hanno tali opere. Noto che la mostra non ha posto alcuna protezione per queste opere che non hanno un vetro , ne squilla un allarme quando I visitatori che sono molti nei piccoli padiglioni si accostano pericolosamente alle opere.
E' permesso fotografare, purche' non si usi il flesh.
Nelle sale espositive delle opere del museo gli allarmi squillano di continuo quando alcuni si avvicinano a statue . Perche' nella mostra che e' tanto piu fragile e frequentata non ci sono allarmi?
Arriviamo in una saletta con pareti di tessuto scuro su cui sono appesi degli affreschi che rappresentano un giardino con figurine ed un tempio circolare con colonne bianche. C'e' molta gente e lo spazio e' piccolo, una signora di eta' piu che matura sta di fronte al paesaggio, circondata da quattro o cinque che l'ascoltano: disquisisce.
Sfiora con le dita il tempietto dipinto, accosta la faccia a pochi millimetri e il suo alito si deposita sulla superficie preziosa, io allora esplodo:
“ Ma non e' possibile che qui si tocchino opere di questo valore, e non c'e' un controllo, ne un allarme, lei non sa che non si toccano I dipinti?'
La donna inviperita mi si rivolta contro:
“ Lei non sa chi sono io, sono un'archeologa della sovrintendenza e sto facendo uno studio, sul tempietto circolare od ottagonale, non toccavo assolutamente il dipinto.”
“ Io ho visto benissimo che lei toccava ed era pericolosamente vicina, sono giorni che vedo toccare e carezzare le opere esposte senza che nessuno intervenga”
Una signora di Trieste rimbecca' “anche io ho visto che lei toccava ed invece di aggredire chi ha a cuore il patrimonio nazionale, farebbe meglio a ringraziarci, I cittadini che toccano tutto nei musei sono veramente troppi!”
Anche Rod si unisce alle proteste.
L'archeologa insisteva “ Sono 35 anni che lavoro, e si dovrebbe rispettare la privaci, nel fare commenti” Ho l'impressione che alcuni dei suoi tirapiedi siano dalla nostra.
Me ne andavo per non continuare a discutere , avrei voluto dire che certi studi si possono fare in assenza di visitatori per non dare pessimo esempio e che delle macrofotografie sono piu leggibili e utili per studi seri. Intanto arrivo' un ufficiale della guardia di finanza, bardato di dorature , alto, elegante e pieno di se, si pose quasi appoggiato con la schiena al suddetto dipinto e un fotografo con potente macchina fotografica gli sparo' cinque sei flesh.
Ecco il mistero: Era un'opera recuperata dalla Guardia di Finanza, nel febbraio 2008, quindi da un mese appena ed esposta per la prima volta.
Era stata trafugata da siti vesuviani negli anni '70 e poi aveva viaggiato in Svizzera, Belgio, Francia. Finalmente era tornata in Italia, quindi tutti erano in fregola tanto da staccare gli allarmi della mostra per poterla ammirare e disquisire liberamente.

ROMA

ROMA
24 marzo : Lunedi di Pasqua
La partenza fu piu' laboriosa perche' partimmo passando dal Lido per prendere vini e auto di E. Alle 12 eravamo in ferribot con nuvoloni da grandine che correvano velocissimi e bassi sulle nostre teste.
A Bologna tutto sembrava rientrato nella norma primaverile: pioggerellina e raggi di sole fino all'apennino.
Quando la fame sembrava raggiungere il massimo della sopportazione in Rod che aveva gia sconsolatamente visto trascorrere Ferrara, Bologna e SassoMarconi, inizio una bufera di neve e vento gelido. L'autista decise: “Guai fermarsi, se qualcuno slitta e si mette per traverso si rischia di passare la notte al freddo”
Visto che a lui era capitata una cosa simile in treno e ad altri in autostrada anni fa, si decise di passare il valico.
Poi fatta benzina, ad uno spizzico ci accontentammo di un asciutto e gommoso panino dell'autostrada. “El pe`so del pe`so ” decreto' Rod.
A Prato, speranzosi di consolazione: infilammo Travalle che il nome ci sembrava allettante. Nulla non c'era che il nome, ne osterie ne agriturismi, solo un ristorante chiuso .
Arrivammo a Roma prima del previsto, con Rod desolato nella sonnolenta sera del lunedi di Pasqua, miracolosamente E riusci a trovare un posticino rimasto aperto per caso.
Abbiamo imparato che Roma nei fine settimana e feste diventa provinciale e offre da mangiare solo ai turisti in gruppo, i nativi vanno fuori porta.

25 marzo
Martedi abbiamo visto tutti I musei capitolini, pinacoteca, collezioni di orologi e porcellane, e tutti i marmi romani piu' la bellissima sala del Marco Aurelio coi bronzi, alla fine eravamo esausti e siamo scesi in piazza Argentina per mangiare. Le gambe di Rodolfo non vollero fare venti metri di piu' e arrivare al posto consigliato dal vigile, cademmo consapevoli in un ristorantino da foresti, con una toilette talmente in fondo ad una ripida scaletta, che ci tocco' andare poi alla ricerca di un caffé dal gabinetto acessibile: ce lo indico' il giornalaio, - sono i meglio informati a causa del loro localino senza servizi - ma deve averlo segnalato a tutti e c'era la coda.
La zona di Santa Maria sopra Minerva e' inverosimilmente una fila di boutiques per preti e suore, golfetti grigi blu neri o bianchi, gonne in territal a pieghe, abiti talari con abbottonature di varia fantasia, reggipetti di tela spessa tre millimetri, paramenti da messa con ricamata la faccia di padre pio o di papa Voitila, orribili e costose supellettili da altare, pastorali per vescovi , calze rosse e viola di seta, valige, valigette e borse sempre nei tre colori bianco grigio e blu. Poi valigette porta altari e bastoni pastorali smontabili, e madonne e crocefissi di ogni forma. Tutto di pessimo gusto. Diverse suore la percorrevano curiose e affascinate come le adolescenti davanti ai negozi di intimissimi.
A sera la cena col figlio fu ripagante e ci permise di dormire profondamente

26-3, mercoledi
La CASA di Augusto .
Il taxi gentilmente ci scarico' al Colosseo non aveva voglia di fare il giro.
Un albero caduto col maltempo di Pasqua dava lavoro ad una ventina di persone che tenevano i nastri di plastica bianchi e rossi attraverso via San Gregorio mentre una ruspa tirava il tronco ormai spogliato dai rami circondata dall'ammirazione di alcuni vigili urbani e dipendenti della sovrintendenza ai munumenti - l'albero aveva piegato la recinzione del Palatino. Altri vigili facevano segno ai passanti di passare oltre i nastri bianchi e rossi.
Sul Palatino si pote vedere tutta la zona degli scavi, tutto il museo, tranne la casa di Augusto aperta in questi giorni al pubblico.
Non si sa come si erano formate due code interminabili, una all'entrata ed una all'uscita , ed i guardiani decisero di far entrare alternativamente ora questi ed ora quelli, ma data la dimensione ridotta dei locali e la lunghezza delle code, non si poteva sperare di entrare prima di due ore.
No, le code che durano piu di dieci minuti ci rovinano qualsiasi piacere .
Abbiamo preferito cercare un posto dove sederci a mangiare. Cammina e cammina, in via Celimontana non si vide il mitreo di san Stefano Rotondo, ma si riposo' un poco sotto il portico. Il monastero e' uno di quei conventi-albergo fioriti nel giubileo, che non pagano ici ne tasse. La suora piccolissima come una bambina ci disse gli orari di visita: il quarto sabato del mese dalle 10 alle 12. La chiesa, quella si poteva visitare anche al pomeriggio.
Due graziose impiegate del ministero Turismo e Spettacolo ci aiutarono a trovare il ristorante "Naumachie": Si capisce subito che E. non ha 70-80 anni, quando ti consiglia un posto li vicino, devi camminare 30 minuti . Pero merita lo sfozo.
Alla sera lussuosa cena con grande piatto di crostacei, ostriche ed altre crudite' e cozze e fiori di zucca fritti. Proprio Anna fece conoscere "Grazia Deledda" ad E. Grazie si mangia proprio bene, MERITA UNA VISITA.

27 giovedi' - visita al Museo d'Arte Orientale.
Prima trovare una farmacia per contrastare col bimixin l'effetto dell'acqua di mare contenuta nei bivalvi della sera. Io impazzisco per ostriche, tartufi, scampi crudi ecc. Da ragazzina facevo merenda in spiaggia con le cape lunghe ficcate vive dentro al pane. Bisogna mettere in conto un rischio nel mazzo delle gioie della vita.
Il museo e' nel palazzo Brancaccio: saliti per gentile concessione con un antico, privato ascensore di legno con due seggiolini di velluto cremisi ai lati.
Ci accolse una collezione di cose fantastiche, risultato anche delle campagne di scavi delle Missioni dell'Istituto archeologico italiano in Medio ed estremo Oriente; terrecotte e oggetti persiani, stoffe, miniature islamiche, arte dall'Afganistan e Pakistan, che non si puo guardare senza dolore.
Ci sono giade e ceramiche cinesi e giapponesi, e una notevole collezione di sculture Gandhara; la passione di Rod.
Essendo la settimana dei musei gratuiti, arrivo' ben presto una torma di ragazzini con delle accompagnatrici che per tutto il tempo della visita continuarono ad urlare nomi cercando di tenere gli undicenni raccolti attorno a loro, non dissero due parole che facessero capire almeno in quale epoca e in quale parte del mondo fossero stati prodotti tali oggetti. I ragazzini correvano e giocavano, si chiamavano a gran voce; non guardarono nulla ne lessero nulla. Chiesi ad uno che curiosava I miei appunti, cosa volete vedere in questo museo: Niente, siamo in gita.
Il museo non permette fotografie, non vende cartoline, non ha nemmeno un catalogo. Ha un Book shop in cui vende solo monete e megaglie del poligrafico dello stato . E' il confronto che le rende cosi orribili?.

IL GIARDINIERE DELL'ISOLA

IL GIARDINIERE DELL'ISOLA LAVORA A RIPULIRE DELLE ERBACCE I PRATI DELLE VILLETTE, RACCOGLIE LE FOGLIE SECCHE CHE NON ENTRINO NELLA PISCINA, AGGIUSTA LE RETI CHE TENGONO I CINGHIALI FUORI DAL PRATO E ALTRI SEMPLICI LAVORI.
NON E' UN GENIO MA LAVORA SODO.
E' SORDO, PARLA POCO E FATICOSAMENTE COME I SORDI DALLA NASCITA .
HA MOLTI CLIENTI E COSI A FINE STAGIONE HA GUADAGNATO ABBASTANZA DENARO .
ANNI FA A STAGIONE FINITA PRENDEVA IL TRAGHETTO ED ANDAVA IN CITTA , C'ERA UN ALBERGO DI PROSTITUTE DOVE SI FERMAVA E RESTAVA FIN QUANDO TERMINAVA TUTTI I RISPARMI.
POI L'ALBERGO CHIUSE ED EGLI RITORNO' ALL'ISOLA MOLTO DEPRESSO.
I COMPAESANI GLI SPIEGARONO CHE POTEVA TROVARE FACILMENTE UNA PUTTANA : BASTAVA ANDARE DI SERA NELLE VIE ATTORNO AL PORTO , AVREBBE VISTO DELLE DONNE VESTITE IN MODO ATTRAENTE, CHE DI SOLITO DONDOLANO LA BORSETTA, ANDANDO AVANTI E INDIETRO; QUANDO VEDEVA UNA DI SUO GUSTO LE SPIEGASSE CHE INTENDEVA PAGARLA PER ANDARE A LETTO CON LEI.
IL GIORNO DOPO RIPRESE IL TRAGHETTO E ALLA SERA VIDE UNA BELLA SIGNORA, ELEGANTE, CHE CAMMINAVA AVANTI E INDIETRO, NERVOSAMENTE DONDOLANDO LA BELLA BORSETTINA, E GUARDAVA CON ANSIA LA STRADA PROPRIO DA DOVE STAVA ARRIVANDO IL GIARDINIERE .
CONTENTO LA FERMO' E CON LA SUA VOCE DA SORDO A TIMIDE MA RUMOROSE PAROLE E COI GESTI LE FECE CAPIRE COSA VOLEVA.
PRESE UNA VIOLENTA BORSETTATA SULLA TESTA ED UNA FILZA DI PAROLE CHE EGLI, ESSENDO SORDO, NON COMPRESE. COMPRESE INVECE CHE LA GENTE ATTORNO STAVA ARRABBIANDOSI CON LUI .
IN FUGA RITORNO' ALL'ISOLA COL PRIMO TRAGHETTO.
OGNI ESTATE LAVORA SODO A RACCOGLIERE ERBACCE E FOGLIE DAI PRATI DELLE VILLE, AGGIUSTA LE RETI DI RECINZIONE, E RISPARMIA I SOLDI, MA SENZA ENTUSIASMO.
QUANDO ARRIVA L'INVERNO NON PRENDE PIU IL TRAGHETTO.

HA RAGIONE TONTON

DOVEVO ANDARE A PADOVA E PRENDERE IL TASSI' PER SCOPRIRE CHE IL TONTON AVEVA RAGIONE.
CHIACCHIERAVO CON L'AUTISTA E GLI SPIEGAVO LA STRADA DA FARE, LUI VECCHIOTTO AVEVA UN'AMNESIA, E DICEVA CHE NON VALE LA PENA USARE IL SUO NAVIGATORE CHE SI PERDE TEMPO A PROGRAMMARLO.
PER NON SEMBRARE TROPPO SACCENTE DICEVO CHE ERO VENUTA COL TONTON GIORNI PRIMA E CHE IL MIO HA IL DIFETTO DI VOLER FARE IL CONTRARIO DI QUELLO CHE SI PROGRAMMA PER QUANTO RIGUARDA IL PEDAGGIO.
IL TASSISTA: “ANCHE IO ALL'INIZIO LO PENSAVO, MA LEGGENDO BENE TUTTO, SI CAPISCE CHE HA RAGIONE LUI. L'ERRORE STA NELLA FRASE TROPPO LUNGA.”
ECCO LA FRASE INTERA, UNO ,IO E L'AUTISTA, NON LEGGE SUBITO TUTTO:

AVVERTENZA IL PERCORSO CORRENTE COMPORTA STRADE SOGGETTE A PEDAGGIO. EVITARE LE STRADE A PEDAGGIO ?
SI - NO
IO LEGGO --PEDAGGIO-- --SI--, --NO-- COSI' RESTO FREGATA.
TUTTA COLPA DEL CORSO DI LETTURA VELOCE: LEGGERE SOLO LE PAROLE CHIAVE.

ANCHE I TESTS DEL CORSO DI INGLESE ACCENTANO LE PAROLE CHIAVE E POI TI CHIEDONO SE LA RAGAZZA SI O NO HA TROVATO LE CHIAVI DI CASA.
BENE CHE MI VADA CAPISCO SOLO CHE SI PARLAVA DI CHIAVI.
CONTRAGGONO, CONTRAGGONO E PARLANDO TENGONO I DENTI STRETTI COME CHI HA FREDDO E BATTE BROCCHETTE.

CERTAMENTE CHI NASCE NELLA NEBBIA E NELLA PIOGGIA NON RIESCE A PARLARE CON LE MASCELLE SLEGATE COME NOI MEDITERRANEI NATI COL SOLE .
NON FACCIAMO ECONOMIA INCOLLANDO MALAMENTE DUE PAROLE PER FARNE UNA SOLA
QUANDO I VIEN QUA I CIAMA ISTA' LA NOSTRA PASQUA PARCHE' GHE PAR ZA CALDO CHE BASTA, I SE METE A PIE NUI E IN CAMISETE DE COTON.

COLLABORATRICI DOMESTICHE

IN PERIODI DI VACCHE GRASSE COMPONEVA LA FAMIGLIA ANCHE UNA DONNA DI SERVIZIO (UNA VOLTA SI CHIAMAVANIO COSI' LE COLF)
NON CONOBBI LE PRIME, MA SE NE PARLAVA IN CASA COME DI CREATURE FANTASTICHE, PROVENIENTI DA ALTRA CULTURA, LA PRIMA NEL 1920 ERA GIOVANISSIMA, NON SAPEVA NE LEGGERE NE SCRIVERE, LA MAMMA MAESTRA, AL POMERIGGIO LE INSEGNAVA A LEGGERE LE ORE DELL'OROLOGIO, A FARE I CALCOLI, A SCRIVERE E LEGGERE UN POCO.
LA MADRE DI QUESTA BAMBINA DI 13 ANNI AVEVA UN SACCO DI FIGLI E AVEVA MANDATA A SERVIZIO LA MAGGIORE PER VENIRLE A PRENDERE OGNI SABATO TUTTO IL PICCOLO SALARIO. LA MAMMA OTTENNE CHE UNA PARTE ANCHE SE PICCOLA LE FOSSE LASCIATA, PER GIUSTIZIA E PER DARLE LA SODDISFAZIONE DI FAR QUALCOSA COI SOLDI DELLA SUA FATICA. NON ERA CATTIVA LA MADRE, ERA POVERISSIMA, E C'ERA L'IDEA IN CAMPAGNA CHE IL LAVORO DEI FIGLI FOSSE PROPRIETA' DEI GENITORI. LA BAMBINA COI PRIMI SOLDI SI VOLLE COMPERARE AL MERCATO UN PAIO DI MUTANDE; ERANO LE PRIME VERE MUTANDE DELLA SUA VITA.
ALTRA MITICA ERA LA MARIA SECCO, VISSUTA IN CAMPAGNA, CON MOLTI FRATELLI, LE MUCCHE MANGIAVANO I LIBRI DI SCUOLA, I FRATELLI SI LANCIAVANO DAL FIENILE CON GLI OMBRELLI APERTI E SI RUPPERO GAMBE E BRACCIA.
CONOSCEVA UNA QUANTITA' DI PROVERBI STRANI: SE PIAGNUCCOLAVAMO QUANDO CI PETTINAVA DICEVA”CAVEI O CAVAI, LASSII STAR CHE I XE TACAI” QUANDO FACEVA LA 'PINZA DEA MARANTEGA' UN DOLCE RUSTICO CHE SI USAVA CUOCERE SOTTO LA CENERE “ONTA BISONTA, SOTO TERA SCONTA, BONA DA MAGNAR CATIVA DA INDOVINAR”
PREFERIVA I FRATELLI MASCHI E DOPO CHE SI SPOSO' VENIVA A TROVARCI, AI MASCHI PORTAVA LE RONCOLE AFFILATE DAVVERO, ALLE FEMMINE COSE FEMMINILI COME IL “SAN LIBERAL” PATRONO DELLA SUA CHIESA.
“EL CIEL LO GA, DIO NO LO GA, EL LIBERAL LIBERA TUTI QUANTI PARCHE' LO GA DADRIO E ANCA DAVANTI” E BISOGNAVA INDOVINARE COSA RENDEVA SAN LIBERALE PIU POTENTE DI DIO.
POI AVEMMO ANITA (ANCHE QUESTA COMINCIAVA PER A), COME LA DONNA DI GARIBALDI, MA NOI LA CHIAMAVAMO LANITA . LEI ERA AMICA DEL POSTINO CHE CI FECE DELLE FOTO, ERA UN POCO INNAMORATO DI LEI. ANCHE LEI PREFERIVA I MASCHI SPECIE FRANCESCO
POI ARRIVARONO GLI AMERICANI E SI RIAPRIRONO GLI ALBERGHI, IN CASA NON C'ERA PIU LA POSSIBILITA' DI TENERE ANITA CHE ANDO' A LAVORARE ALL'ALBERGO BAUER: ERA DIVENTATA GUARDAROBIERA. I SOLDATI AMERICANI A VOLTE ANDAVANO CON DELLE DONNE IN ALBERGO E LEI CI REGALAVA DELLE COSE, UNA COLLANA A GOCCE DI MADREPERLA E PERLINE NERE CHE SI ERA ROTTA, MAGNIFFICA. LA MAMMA LA TROVAVA ORRIBILE, A ME PIACEVA MOLTISSIMO. POI ANITA SI SPOSO' E TORNO' A VIVERE IN CAMPAGNA.
AD AIUTARE LA MAMMA ALLORA VENIVANO DELLE DONNE A GIORNATA: LA MUTA, CHE NON AVEVA UN NOME NEI NOSTRI PENSIERI. VIVEVA IN PENSIONATO ALL'ISTITUTO DEI SORDOMUTI, PARLAVA CON UNA VOCE COSTRUITA, QUASI MECCANICA. SI AIUTAVA COI GESTI E STAVA SEMPRE NELLA CAMERA DELLA DONNA, MANGIAVA E RAMMENDAVA SEMPRE NELLA STANZA, ED AVEVA UN ODORE DI DISINFETTANTE AMARO. LA MUTA DI TANTO IN TANTO FACEVA DELLE SCOREGGIONE E NELLA STANZA ACCANTO ANGE ED ADRI DAVANO LEZIONI PRIVATE E SI SCOCCIAVANO PERCHÈ GLI SCOLARI SI METTEVANO A RIDERE, ANCHE NOI PICCOLI CI DIVERTIVAMO A SENTIRE LE SCORREGGE E LE LAMENTELE DELLE SORELLE CON LA MAMMA.
"CUSÌ NO SE POL ANDAR AVANTI, SE UNA VERGOGNA"
"BENEDETA E CHI TI VOL CHE NE GIUSTA I CALSETI"
'I STRACAGNOTTI DEA MUTA' DICEVA LA MAMMA QUANDO FACEVO UN LAVORO MALAMENTE. ADRI ANDAVA A CANTARLE STONATA PEZZI DI OPERA O LE RECITAVA LE POESIE DEL MANZONI E LA MUTA L'APPLAUDIVA.
AVEVA DEI PIEDI GROSSI, CON DELLE SPORGENZE IN PUNTI STRANI E PORTAVA SANDALI PER LASCIARE SPAZIO ALLE SUE SPORGENZE.
IO ANDAVO A PRENDERMI PEZZI DI STOFFE FILI ED AGHI PER I MIEI GIOCHI E LEI MI INSEGUIVA GRIDANDO 'PAMPOLA, PAMPOLA' CHE LE BAMBOLE NON AVEVANO DIRITTO SECONDO LEI DI VENIR VESTITE.
PER IL CAMBIO DI STAGIONE ARRIVAVA IN CASA ROSA ZABOTTO, UNA PICCOLA DONNINA CON UNA SCARPA DALLA SUOLA ALTA ALMENO QUINDICI CENTIMETRI, L'ALTRA NORMALE. SI TENEVA SEMPRE IN ORDINE, COL ROSSETTO, VESTITA CON UNA SPECIE DI ELEGANZA, ERA LA SARTA CHE ACCORCIAVA O ALLUNGAVA I VESTITI, TRASFORMAVA VESTITI DA MASCHI IN VESTITI DA FEMMINE, METTEVA COLLI E POLSI DI VELLUTO AI CAPPOTTI QUANDO ERANO LOGORI, CUCIVA A MACCHINA AD UNA VELOCITA' FOLLE, CON IL PIEDE CON LA ZEPPA SUL PEDALE. FORMIDABILE. LEI MI REGALAVA I RITAGLI.
LA LAVANDERIA DELL'ORTO AVEVA DUE GRANDI MASTELLI DI LEGNO, LEVIGATI E BIANCHI ALL'INTERNO PER L'USO DELLA LISCIVA. C'ERA UNA CALDAIA MOLTO GRANDE SOTTO CUI SI ACCENDEVA IL FUOCO E POI L'ACQUA BOLLENTE VENIVA VERSATA SUI DUE MASTELLI PIENI DI LENZUOLA, MUTANDE, GREMBIULI, FAZZOLETTI, ASCIUGAMANI, E TUTTO IL VAPORE RIEMPIVA LA LAVANDERIA CON UN BUON PROFUMO DI SAPONE.
LA CATINA ARRIVAVA IL LUNEDI', GIORNO DI BUCATO. ERA PICCOLINA ED AVEVA LE GAMBE MOLTO CURVE AD O .IL NOME RICORDAVA BENE IL SUO LAVORO CON SECCHI E CATINI, LEI SBATTEVA CON FORZA LE LENZUOLA RIPIEGATE E GRONDANTI SULLA TAVOLA DA LAVARE, E SPAZZETTAVA CON UNA SPAZZOLA DURA, E INSAPONAVA E POI SBATTEVA ANCORA. POI DOVEVA SCIACQUARE E ALLORA L'ACQUA ERA FREDDA.
LA MAMMA IN INVERNO LE PORTAVA DA BERE DEL CAFFE' CALDO, POI CATINA VENIVA A MANGIARE A CASA E FINIVA NEL POMERIGGIO LAVANDO I CAPI COLORATI. TUTTO IL BUCATO ERA MESSO IN ORDINE SUI CAVALLETTI.
STENDERE ERA LAVORO NOSTRO DEL GIORNO DOPO, NELL'ORTO I FILI DELLA BIANCHERIA ERANO TROPPO ALTI, IO DOVEVO PORGERE LE PINZE, UN SCHIFOSO LAVORO SENZA SODDISFAZIONE. SE ERA FREDDO LA SERA LA BIANCHERIA ERA RIGIDA COME BACCALA', PAREVA ASCIUTTA, MA APPENA IN CANTINA RITORNAVA MOLLE E BAGNATA. IL GIORNO DOPO SI DOVEVA STENDERE DI NUOVO.
QUANDO CATINA NON POTEVA PIU VENIRE, PER FORTUNA ARRIVARONO LE PRIME LAVATRICI. DELLE MACCHINE INCREDIBILI CON DUE CILINDRI, IN UNO L'ACQUA SI SCALDAVA E UNA PALA RUOTAVA AVANTI E INDIETRO PER MUOVERE LA BIANCHERIA. QUANDO IL LAVORO ERA FINITO COMINCIAVA IL LAVORO DELLA MAMMA CHE DOVEVA ESTRARRE A MANO LENZUOLA E BIANCHERIA DAL CILINDRO PIENO D'ACQUA CALDA PER POI PASSARLA NELL'ALTRO DOVE AVVENIVA IL RISCIACQUO E LA SPREMITURA. PER ESSERE EFFICACE IL LAVAGGIO VENIVA PRECEDUTO DA UN AMMOLLO IN UN MASTELLO A PARTE. QUINDI NON SI RISPARMIAVA MOLTO LAVORO, MA IN COMPENSO LA MACCHINA LOGORAVA MENO I TESSUTI E SCIACQUAVA MEGLIO, VISTO CHE NON AVEVA MANI DA TENERE NELL'ACQUA FREDDA.