10 apr 2008

ROMA fine

La fine fu repentina come sempre I nostri viaggi:
E. stava male e noi passammo la serata a casa in sua compagnia, rinunciammo ad andare a vedere Ubu re, perchè non ci saremmo divertiti da soli, sapendolo a letto con la febbre.
Visitammo invece la mostra di Sebastiano del Piombo; magnifica esposizione che allontana dai quadri i visitatori, e permette di cogliere l'aura che isola dal resto del mondo.
La mostra finisce col disastro che il Concilio di Trento impose all'arte. Nelle opere religiose: niente vesti preziose, niente gioielli, niente lusso, niente corpi esibiti, Il controllo vaticano volle semplicita' e rigore. Gli artisti persero l'entusiasmo e riempirono i quadri di tristi santi macilenti in penitenza, madonne freddamente composte adoranti bambini mai nudi.
Sebastiano cosi grande nella Pieta di Viterbo, nelle belle sante di San Giovanni Grisostomo, perde la gioia di dipingere e fa degli enormi santini bigotti.
una cinquantina d'anni e verra' il barocco; le chiese fioriranno di gambe e coscie carnose di angeli, sante abbandonate in deliquio amoroso, nuvole e preziose stoffe fluttuanti in cieli incredibilmente popolati.
La chiesa velocemente ha capito che nessuno credeva al triste paradiso della controriforma.
Domenica di sole nel parco Torlonia, imparammo che il mercante francese Torlony ottenne la nobilta dal papa-re in cambio di qualche spicciolo.
E partimmo felici con un euro star che ci regalo' cinquantacinque minuti di viaggio in piu.
Bello e' il viaggio, non la meta.
A Venezia ripiombammo nel piovoso nord

Nessun commento: