16 mar 2009

ANCHE IL PRIMO-GEMITO E' IN COMPAGNIA

EU É ARRIVATO PER IL FINE SETTIMANA CON LA SUA AMICA DEL CUORE. MI HANNO RIEMPITO LA CASA DI ALLEGRIA, HO POTUTO ANCORA USARE I PENTOLONI GRANDI, SONO VENUTI A CENA ANCHE I FRATELLI.
É BELLISSIMO QUANDO I FIGLI ARRIVANO CONTENTI E IN COMPAGNIA.
COSI’ AVERE UNA CASA HA UN SIGNIFICATO DIVERSO,
EU E FRANCESCA SONO ANDATI AL LIDO A RECUPERARE IL VINO CHE TENGO NELLA CASA DOVE SONO NATA E DOVE VIVE UNA SORELLA, ZANZE.
ARRIVATI AL CANCELLO L’HANNO SUBITO VISTA AFFACCIARSI ALLA VERANDA, VIVE SOLA E TIENE D’OCCHIO I MOVIMENTI DI TUTTI, VICINI E POSTINI COMPRESI.
CIAO EU, -HA DETTO - E QUESTA COME SI CHIAMA?
FORTUNATAMENTE FRANCESCA É UNA DONNA DI SPIRITO.

7 mar 2009

SOLITUDINI

MARZO 2009
IL SIGNOR A. E’ MORTO. ERA ENTRATO IN OSPEDALE PER UN SEMPLICE INTERVENTO. VOLLE ESSERE DIMESSO PRIMA DEL TEMPO PERCHE’ NON SOPPORTAVA PIU DI STARE IN QUELLA CAMERA.
IL SUO PESO ERA VERAMENTE ECCESSIVO, 140 CHILI.
DEBOLE PER IL RECENTE INTERVENTO DOVETTE SALIRE I CENTOQUARNTA SCALINI PER ARRIVARE AL SUO BELLISSIMO ATTICO, CHE NON HA L’ASCENSORE.
SI DISTESE SUBITO A LETTO, VOLEVA SOLO RIPOSARE UN POCO PRIMA DI METTERSI A TAVOLA CON LA SUA DELIZIOSA MOGLIETTINA.
MA SI SENTI MANCARE IL RESPIRO E IN POCHI MINUTI MORI’.
MOLTI LO COMMEMORARONO SUL GIORNALE, PERCHE’ ERA UNA PERSONA NOTA IN CITTA, MOLTI ANDARONO AL SUO FUNERALE E MOLTI VOLLERO FARE PERSONALMENTE LE CONDOGLIANZE ALLA SIGNORA.
CIASCUNO AMMIRO’ LA FORZA D’ANIMO CON CUI CONTROLLAVA IL SUO DOLORE, NON UNA LACRIMA, A CHI LE CHIEDEVA NARRAVA GLI AVVENIMENTI CON GLI OCCHI FISSIIN UN PUNTO LONTANO, COME SE RIVEDESSE UN FILM DELL’ACCADUTO.
CHE BRAVA E CORAGGIOSA SIGNORA!
SONO PASSATI SEI MESI E NON RIESCE A RESTARE IN QUELLA CASA; OGNI SETTIMANA VIENE. DOVREBBE AFFRONTARE UN GRANDE LAVORO RIORGANIZZARE LA SUA VITA, E PROVA: VIENE DUE ORE, CONTROLLA LA POSTA, APRE UN CASSETTO E PENSA CHE DOVREBBE PRENDERE IN MANO TUTTE QUELLE CARTE, VEDERE COSA TENERE E COSA GETTARE, APRE GLI ARMADI PER RIORGANIZZARE LA CASA PER CONTINUARE LA SUA VITA, AFFRONTARE LA REALTA DELLA SUA SOLITUDINE.. POI CHIUDE IL CASSETTO, CHIUDE LA PORTA DELLO STUDIO, CHIUDE L’ARMADIO DEGLI ABITI, PIEGA I TOVAGLIOLONI CHE AVEVA RICAMATO PER GIOCO, “BUON APPETITO”, “AL MIO PORCELLONE” E “SONO UN GOLOSONE” PERCHE’ NON SI MACCHIASSE LA CAMICIA A TAVOLA.
RIPONE NEL GUARDAROBA LE COSE CHE AVEVA PENSATO DI PORTARE NEL CASSONETTO DEI RIFIUTI. NON PUO FARLO. LUI , COSI’ GRANDE E GROSSO DA VIVO, ECCO, IN QUESTA CASA E’ ANCORA PRESENTE OVUNQUE, E LEI NON RESISTE A VIVERCI.
PRENDE DEGLI INDUMENTI, LI METTE IN UNA BORSA , CHIUDE LE FINESTRE E DI NUOVO FUGGE FUORI.