7 gen 2011

QUI C’ERA LILI


QUI C’ERA LILI

Non ci mancava niente.

Alla mattina si versava il latte nella tazza o nel biberon, a seconda dei desideri, poi ne beveva e subito veniva a mettere la polvere del caffè nella moca, con una precisione ed un’attenziione che ne venne spanta una briciola solo quando per sbaglio le urtai la mano.

Chiedeva se poteva andare a svegliare il papà, se dicevo –dopo-, lei aspettava.

A tavola a volte vedeva Rod chiudere gli occhi:

- NO DODO’, Nonno!- meravigliata che si possa aver voglia di un pisolino.

Ma, col nonno andare a passeggio è bellissimo, cammina così piano che Lili ha tutto il tempo di godere la passeggiata e tutte le barche e colombi e meraviglie della strada.

Coccolava le sue “bambola” che avevano i capelli e i “bebé” quelli pelati.

A volte ne maltrattava uno, sbattendolo contro un mobile, per farlo piangere ed aver subito il piacere di baciarlo e consolarlo.

-Oh! Mon bebé, il pleur.-

A sera il bagno era un gran bel gioco, fino al momento di lavare i capelli.

A nessuna bambina è mai piaciuto avere vicino agli occhi la schiuma e poi di sentirsi portar via il respiro da un diluvio di acqua.

Eè nato il bambino degli amici dei suoi genitori.

Lili è interessata e contenta.

Capita in soggiorno camminando a gambe larghe, ha qualcosa nei calzoni del pigiama e mi dice di toccare.

Hai sentito? Si ho sentito qualcosa di voluminoso.

- Je crois qu’il ne soit pas a son aise! Dice Lili e tira fuori dal pigiama il suo Bebé

A letto, un libro letto dalla mamma e poi “stella stellina” gracchiata dalla nonna:

Stella stellina, la notte s’avvicina,

la fiamma traballa, la mucca è nella stalla,

la mucca ed il vitello, la pecora e l’agnello,

la chioccia ed il pulcino, ognuno ha la sua mamma,

ognuno ha il suo bambino e tutti fan la nanna.

- E papà? –

Mi sembra giusto: - ognuno ha il suo papà., ognuno ha il suo bambino- allora si puo fare felicemente la nanna.

La dovevo ripetere cinque, sei volte, poi dicevo

-questa è l’ultima – e Lili acettava che le dicessi buona notte e uscissi.

Ma una sera disse che mi ero dimenticata– ognuno ha il suo papà –

Così ottenne una replica in più

Poi ogni sera inventava che avevo dimenticato qualche strofa: aveva imparato la filastroca a memoria.

E’ partita, ha messo a letto le bambole e i bebé, il libro con la bella addormentata che piange a cui ha dato tanti baci per consolarla.

Adesso, sono qui che aspetto. Non mi riesce di impegnarmi nelle mille cose, non ho voglia o mi prende una fretta di non so che, il tempo non passa mai e lostesso arriva sera che sono in ritardo sul programma e tante cose non sono state fatte.

Ci manca molto, ci manca Lili.

1 commento:

Gata da Plar - Mony ha detto...

Ciao dolcissima Nonna Alga!!! :*)
Su, via, prendete l'aereo e volate voi da LEI!!! ^__________^
Vi abbraccio fortissimo e vi lascio mille mila auguri di Buona Pasqua!