2 nov 2009

INVECCHIARE E' UMILIANTE


Se a voi la vecchiaia fa da ridere, insegnatemi qualcosa.

Io sono dieci giorni che volevo scrivere un blog divertente su tutti i piccoli e grandi intoppi che ogni giorno affronto convivendo con la vecchiaia, ma sono ancora qui a pensarci.  Ridere?

Le stesse cose capitate a un ragazzo o a una donna normale -di età- mi farebbero ridere, quando capitano a me o Rod, no. Proprio niente da ridere.

Ecco dei fatti: Mi accorgo che l’elenco del telefono ha una stampa illeggibile, soprattutto il tre ed il cinque sono così male stampati che decido di scrivere una protesta . Qualcuno mi consiglia con gentilezza di fare prima un controllo dall’oculista. Così mi comperai la prima protesi: gli occhiali.

Un giorno calcolo di prendere il treno, so che per arrivare alla stazione impiego 15 o 16 minuti. Perdo il treno perchè la strada è diventata cinque minuti piu lunga.

Corro per non perdere il vaporetto e appena salgo due persone subito si alzano e mi fanno sedere, mi chiedono se  sto bene , sono così rossa ed affannata che credono mi stia per venire un colpo.

Si sposa mio fratello e voglioi comperarmi un paio di scarpe eleganti, il proprietario del negozio entusiasta dice : Abbiamo degli splendidi decolté col tacco abbastanza largo, sono comode e morbide, con pianta larga, le sembrerà di camminare in un una valle verde .

Non solo I piedi sono diventati piu larghi e bitorzoluti, ma anche gli anelli non passano piu per le nocche artrosiche delle dita.

Al cinema, - Signora, lei ha diritto alla riduzione!

Al museo: - Quanto fa? – Oh, è gratis per gli ultra sessantacinquenni!-

Va bene è un bel vantaggio, ma …

IL vero brutto, la grossa batosta la si prende quando il corpo non rispetta piu I ritmi che ha sempre osservato. Si comincia a cercare aiuti nei lassativi, nei sonniferi, nelle compressine per la tiroide, e bisogna controllare quello che si mette in bocca, per conservare i giusti parametri nelle analisi  dei liquidi corporei.

Si, perchè ora non è sufficiente sentirsi in buona salute, bisogna che un esame lo comprovi.

E’ umiliante . Il corpo sta diventando un fragile trespolo su cui si sta in equilibrio incerto, preoccupati che ogni corpulento frettoloso lo urti  e lo faccia rovinare in terra in pezzi.

Basta poco per cadere, una pietra del selciato smossa, un cane che corre con un lunghissimo guinzaglio che non si vede chi lo regge, lo scalino di marmo bianco quando piove, e rialzarsi diventa tanto penoso.

E’ umiliante fare la valigia cercando quale dei due calzoni pesa di meno, e mettendo nel necessaire il tubo di dentifricio gia mezzo vuoto, per non portare peso inutile.

Ma ancora piu triste sollevare la valigia per metterla sopra il proprio posto e accorgersi che ci sta piombando sulla testa perchè le braccia non la reggono.

E’ tristissimo vedere che gli scalini per scendere dallo scompartimento sono così  scomodi e pericolosamente alti, è umiliante aver sempre bisogno di chi ti porga un braccio per non cadere, peggio ancora se ti trascina giu chi aveva fretta di prendere il tuo posto

La cosa piu penosa è aver bisogno di andare frequentemente al gabinetto; certo problemi sono frequenti ad una età, ma I giovani non lo sanno e si seccano se devono spostarsi in treno o in aereo per lasciarti passare, e poi trovi le tiolette occupate o non funzionanti, ed hai paura che ti succeda  di non riuscire a controllare il tuo corpo.

Questa paura ti porta a valutare in ogni programma quanto tempo dovrai aspetare prima di  poter trovare una toilette libera e facilmente acessibile.

Al bar o al ristorante a volte devi scendere scale che sembrano pensate per scoraggiare l’uso del gabinetto, saranno progetti di giovani architetti che vanno in gabinetto solo per lavarsi le mani.

In casa d’altri se un pranzo dura a lungo,  sul più interessante del discorso ti addormenti. Se ti trema la mano e versi un poco del vino sulla tovaglia candida o sulla camicia? Ti vien da ridere? A noi no.

Soffri se, ospite, sai che ti alzerai nel mezzo della notte e la preoccupazione ti impedisce perfino di addormentarti, poi ti svegli cercherai di non far rumore andando al bagno e non accenderai la luce per non svegliar qualcuno e succede che urti una sedia che cade con fracasso nel silenzio e nel buio e hai svegliato tutti.

Penoso è il momento in cui saluti una persona e stai dicendo un nome ma non lo trovi nella memoria; quando devi pagare alla cassa e improvvisamente ti senti incerto come se le monete del tuo portafoglio fossero di un paese sconosciuto, poi ti riprendi, ma ti resta questa sensazione di insicurezza, di squilibrio, di paura di sbagliare, di essere in balia di chi ti voglia fregare.

Vorresti fare un lungo viaggio, una bella vacanza verso il caldo primaverile, ma come fare ora che ogni movimento ti fa sentire tutte le articolazioni e i muscoli e i tendini che protestano, ora che ogni spostamento ti da tanta insicurezza? E ne parli con i familiari e gli amici, ma nessuno capisce l’angoscia che ti dà vedere il baratro che si allarga sempre piu tra I tuoi desideri e le tue risorse.

Ti consigliano di reagire, di fare ginnastica, di tenere la testa attiva, di fare dieta, di sforzarti. Ma se stai gia sforzandoti al massimo sia nel fisico che nella psiche, che rimedio è mai questo?

La Montalcini, certo la Montalcini … 105 anni.

Fateci ridere se potete.

1 commento:

strega reticente valverde ha detto...

Non posso farti ridere..perchè il tuo scritto mi ha fatto tanta tenerezza e mi ha fatto ricordare la mia mamma, ma cara se può consolarti ... sappi che ci sono delle 52enni (io) che son già ridotte quasi così!
un caro abbraccio ,ciao valverde
p.s. ho scoperto il tuo blog grazie a Gata!