OGGI
Rod si
è svegliato alle sei con il desiderio impellente di telefonare ai Casarini, ma
non ha il numero.
Sarebbe
una cosa facile, se almeno sapesse dove abitano, io non li conosco, ma
vagamente ricordo il cognome:
- Sono
per caso quei due giovani sposi che al tempo di guerra, sfollati da Trieste,
l’organizzazione del Comune aveva stabilito che fossero ospiti qui a casa con
le tue zie?
- Si
sono loro, forse Antonia sa il numero.
-
Dormivano di sopra?
- No
dormivano nella stanza di Antonia. Chiedile tu il numero.
- Ma
Rodolfo, Antonia è morta nel marzo 1986. Non avete più avuto contatti con
questi Casarini da troppi anni.
Mi hai
raccontato che dopo la guerra sei stato ospite da loro in collina vicino a
Parma mi sembra. Per avere un ricordo avevi comperato in 4 giorni una ventina
di paesaggi delle colline, e li hai ancora in qualche cassetto: ti avevo
chiesto se potevo buttare quelle brutte cartoline grige: una chiesetta Santa
Maria della quercia, il bosco con un sentiero, tre case di contadini tra gli
alberi, ecc. Su tutte avevi puntualmente scritto la data. Mi hai detto di no.
Avevi sedici anni, eri innamorato della signora e te la sognavi anche di
giorno.
-
Appunto per questo voglio telefonare, per ringraziarli.
Se il
presente si mescola con il passato, diventa passato prossimo o passato
anteriore?
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